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Sciogliere

Sembra che in questi giorni non si possa fare altro, sciogliere. Sotto il sole. Un po' di umidità se ne è andata, ma il sole non smette certo di farsi sentire. Ieri sono uscito ad ora di cena eppure ancora faceva caldo, sui 30°C. E nonostante tutto l'alzaia sul Naviglio Martesana era piena di gente, sia di corsa che in bici. Per lo meno il colpo d'occhio è stato bello. Le gambe complessivamente devo dire che stavano bene, ma la corsa di domenica si è fatta sentire. Soprattutto al polpaccio destro. E' incredibile come le sensazioni si siano invertite. Durante l'uscita ho sentito tirare un po' il soleo, ma nulla di preoccupante. Spero. La sinistra invece si è lamentata un po' solo durante lo stretching finale.

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Montevecchia by night

Era da un bel po' che Cris mi invitava all'allenamento collinare a Montevecchia, esattamente un annetto credo, ed ancora non ero riuscito ad andarci. Iacopo più di una volta lo aveva riproposto, ma tra una cosa e l'altra non siamo mai riusciti a trovarci. Finalmente ieri invece ce l'ho fatta. Ritrovo intorno alle 20.00. Quando arrivo nel parcheggio ci saranno state assiepati, in vari gruppi, più di un centinaio di runners. Fantastico. Tanti gruppetti che ormai abitualmente si ritrovano al mercoledi per un giro notturno sulle colline brianzole, la Montevecchia by Night appunto. Io mi unisco subito al gruppo di Villasanta, siamo una decina. In realtà non so bene cosa mi aspetti perchè per me è la prima volta ed a Montevecchia non metto piede da tre anni circa purtroppo. Troppe le corse concomitanti con la tapasciata primaverile.

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52° Monza-Resegone

Adesso lo so. Adesso so cosa voglia dire Monza-Resegone. Erano anni che volevo provarla ma per un motivo o per un altro non c'ero mai riuscito. Adesso so quali sono le mille sfaccettature di una gara che veramente non ti perdona. C'è tutto racchiuso nei suoi 42 Km (o quarantatre?). C'è la corsa, la passione, la maratona, la montagna, la fatica, l'amicizia, l'imprevisto, l'incitamento. C'è tutto quello che per un runner è vita. C'è e lo scopri passo dopo passo, dando uno sguardo ai tuoi compagni nel buio della notte o battendo il cinque ai bambini che riempiono le strade come fosse un giorno di festa; lo scopri salutando e incitanto le altre terne che superi lungo la strada o stringendo i denti quando senti che arriva il tuo turno di fatica; lo scopri quando senti che non sei solo e che i tuoi compagni sono li pronti a tenderti una mano o quando arrivi in cima all'ultimo ponticello e capisci che ce l'hai fatta. Man mano che il tempo passa la stanchezza e la fatica stanno diminuendo e affiorano i ricordi di quella che è stata una grande avventura, le emozioni che ti fanno dire, come ogni volta, l'anno prossimo voglio essere ancora lì. Con Voi.

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Uno, due, tre prova

Finalmente. Dopo dodici giorni di stop cominciava a diventare pesante l'assenza dalla strada. Dopo la seduta di ieri sera, d'accordo con il fisioterapista, abbiamo deciso di fare una prova questa mattina. Solo 10 Km, una quarantina di minuti, per vedere la gamba come avrebbe reagito. Poi subito dopo, una nuova seduta in base a come la gamba sarebbe stata. La cosa incredibile è stata sentire le gambe pesanti ancora prima di partire. Ma la voglia era tanta, anche se ho corso con gran timore. Fuori caldo, almeno 24°C, sole e un cielo stupendo.

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Run&Bike della Brianza

Ero fiducioso sul fatto che prima o poi sarebbe successo. E come succede sempre, proprio nella gara in cui non ci pensi accade. O meglio, in quella meno programmata. In questo periodo erano altre le corse ormai pronte da tempo e il Run&Bike della Brianza è stata quasi una gara improvvisata negli ultimi giorni per una concomitanza di eventi. Eventi che per una volta hanno cominciato a girare nella direzione giusta. E così è arrivata anche la mia prima vittoria. La nostra vittoria, visto che eravamo in coppia. Ma per me la prima volta sul gradino più alto del podio. In realtà sia prima della partenza che durante la gara ci ho creduto, guardando gli avversari, studiando una strategia improvvisata strada facendo, sentendo le sensazioni passo dopo passo. Il resto è venuto da sé, con il sudore, la fatica, la voglia. Come il sorriso quando tagli il traguardo.

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Luglio, col bene che ti voglio

Dopo la Monza-Resegone inizia davvero l'estate. La scorsa settimana non ho corso tantissimo, un po' per gli impegni e un po' per i chilometri ancora nelle gambe dopo i quarantatre in salita dello scorso week-end. Solo una piccola sgambata di una quarantina di minuti l'altro giorno con Chiara, neo Campionessa Italiana di Ultratrail a tappe, che sara' la mia partner nelle gare a coppie programmate nelle prossime settimane. La gara piu' attesa e piu' importante sara' la Transcivetta, tra due settimane, trail a coppie di 23,5 km di lunghezza con 1950 m di dislivello positivo. Per me che sono un po' a corto di salite sara' una bella sfida e vedremo dove poter arrivare.

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L'esorcismo della Monza-Resegone

Tutti i miei problemi sono iniziati un anno fa. Se guardo indietro ne ho fatta tanta di strada, non senza fatica, sacrifici, ma sempre a testa alta. Quando ho visto in che week-end sarebbe caduta la Monza-Resegone avevo capito che sarebbe stato destino. Sapevo che ci sarei dovuto essere. E il giorno finalmente è arrivato. Poi mi è sembrato proprio  che lo stesso destino si accanisse in queste settimane, problemi su problemi. Ma serve solo un ultimo esorcismo per mettere la vera parola "fine" a tutto. Non ci sarà nessuno questa volta all'arrivo ad aspettarmi ed è giusto così. Un'ultima sfida da vincere da solo questa volta, solo, insieme a Paolo e Lorenzo, inconsapevoli cavalieri al mio fianco. Una maratona in salita come è stato tutto fino ad ora, per arrivare in cima e guardare tutto dall'alto. Guardarlo e vedere che è giù lontano, in fondo.

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Ancora nulla

Sono dodici. Dodici giorni filati senza infilare le scarpe da running. Ieri sera ennesima seduta di fisioterapia con la Tecar. La gamba sembra migliorare, ma ancora in alcuni punti fa dolorosamente male. Il solito soleo, che camminando normalmente o anche facendo le scale non fa più male e un altro muscolo (di cui non ricordo il nome), per me il gemello laterale, dove ieri sembrava ci fosse una contrattura recidiva. Un male atroce per sciogliere questi due punti, ma speriamo serva a qualcosa. Stiramenti o lesioni sembrano non esserci e comunque sono passati anche parecchi giorni per cui si sarebbero dovuti sistemare. Non mi resta che provare ancora la terapia per due giorni e poi testare sul campo. Domenica almeno una corsetta di prova la dovrò fare. Dove e quando e quanto ancora non lo so.

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Il mio Runner's World

Non mi capita spesso, anzi è la prima volta a dirla tutta. Sul numero di Luglio 2012 di Runner's World potete trovare l'articolo sulla prossima Fisherman's Friend Strongman Run italiana scritto da me insieme a Pier ed Elena. Qualche fotografia (compresa la mia all'arrivo) e il racconto di quello che è stata la nostra esperienza in terra alemanna lo scorso 5 maggio. Non posso fare altro che ringraziare i miei due compagni che mi hanno dato questa possibilità. Per me che scrivo tutti i giorni o quasi sul mio sito è una soddisfazione vedere le proprie parole stampate anche su carta. Piccoli risultati, ma che valgono tanto.

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Dopo la Mo.Re

Avevo provato ad uscire ieri, ma dopo un centinaio di metri gambe e schiena mi hanno subito convinto a ritornare verso casa. Una sensazione strana. Anche perchè l'intenzione era solo quella di defaticare. Eppure ero veramente distrutto. Fisicamente. Ho fatto davvero fatica a recuperare dalla Monza-Resegone. Non credevo sarebbe stata una gara così dura. E dura da digerire. Questa sera invece come se le gambe fossero nuove. Fuori 34°C ma nessun dolore e nessuna fitta. Ho solo cercato di non esagerare col ritmo visto che le gambe sembrano sempre voler andare più di quanto dovrebbero. 10 Km in teoria di lento, anche se alla fine sono stato poco superiore ai 4' al chilometro.

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Ci siamo

Dovevo provare seriamente ed è andata bene. Più che bene. 12 Km in 48' 33" dopo più di due settimane di stop, con un'afa terrificante e 30°C alle sette di sera direi che è un'ottima risposta ai problemi avuti. Ed al di là del tempo la cosa importante davvero è stata non aver avuto dolori o ricadute. Per lo meno stare fermo e seguire la fisioterapia il risultato l'ha portato. Dire che avevo voglia di uscire mi sembra superfluo. Un bisogno fisico e mentale. E devo dire che poi stasera la differenza l'ho subito sentita. Quando sono partito ho solo pensato di lasciare andare le gambe. Che facessero loro il ritmo e quant'altro. Non pianissimo, ma neanche tanto male. Le prime sensazioni poi sono state strane, perchè qualche fitta di affaticamento l'avevo sull'altra gamba. Normale, dato che non è stata trattata quanto l'altra.

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Sulla via del recupero

Credo fossero mesi che non mi prendevo un week-end libero dalla corsa. E infatti mi è sembrato strano svegliarmi ieri mattina quando mattino quasi non lo era già più. Più che altro spero sia l'ultimo. Stare fermo aumenta asponenzialmente la voglia di ripartire ogni giorni di più. Sono sette giorni ormai. Di buono c'è che la gamba sembra stia reagendo bene. Ho quasi più fastidio al tibiale che al gemello. Stasera seduta di tecar-terapia. L'infiammazione sembra stia passando piano piano e spero di darle il colpo di grazia. Sono un po' preoccupato, nei limiti, per la forma, col peso che aumenta piano piano e le gambe che perdono un po' di tonicità. Conto di ritornare a provare a correre giovedi o venerdi, poi dopo aver visto come va valuterò il da farsi per il week-end. Certo devo riattivare le gambe prima della Monza-Resegone di settimana prossima.

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