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Uno, due, tre prova

Finalmente. Dopo dodici giorni di stop cominciava a diventare pesante l'assenza dalla strada. Dopo la seduta di ieri sera, d'accordo con il fisioterapista, abbiamo deciso di fare una prova questa mattina. Solo 10 Km, una quarantina di minuti, per vedere la gamba come avrebbe reagito. Poi subito dopo, una nuova seduta in base a come la gamba sarebbe stata. La cosa incredibile è stata sentire le gambe pesanti ancora prima di partire. Ma la voglia era tanta, anche se ho corso con gran timore. Fuori caldo, almeno 24°C, sole e un cielo stupendo.

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Infiammazione

Parto da una citazione/canzone fatta da Annalisa "Toffee" questa mattina che cade proprio a pennello... "Certo che a correre sempre dici tu... quando mai ti fermi più!?". Quando? Quando si deve. Forse avrei fatto bene a fermarmi domenica. O forse no. Chi lo sa. Ancora ci penso. Comunque ormai sono a riposo da qualche giorno, cinque per la precisione. Domenica sera arrivato a casa dopo il viaggio di ritorno dalla Cortina-Dobbiaco Run quasi non camminavo. Riposo e visita dal fisioterapista. Credo di aver piegato il lettino di metallo mentre ha lavorato sulla gamba, maglietta fradicia come se avessi corso venti chilometri. Diagnosi?

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Vigilia difficile

Certi giorni iniziano bene, altri finiscono male. Come oggi. Ero in fibrillazione nei giorni scorsi al solo pensiero di andare nuovamente alla Cortina-Dobbiaco Run. Un po' per la bellezza della corsa, un po' per la nuova sfida sui 30 Km che ci aspettano domenica, un po' per il week-end che passeremo insieme io e Andrea. Poi alla vigilia tutto si ridimensiona. Giornata no, dal mattina alla sera, morale sotto i piedi. Capitano i giorni così e allora quello che ci vuole è una bella corsa per gettare le tossine, sia quelle fisiche che quelle mentali. Ma stasera non è andato nulla per il verso giusto, nemmeno i 10 Km di scarico in programma. Ho un indolenzimento (affaticamento? contrattura?) al gemello della gamba sinistra da quando mi sono alzato stamattina e anche stasera appena partito ha cominciato a farsi sentire.

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Ancora Cortina-Dobbiaco Run

Non doveva essere e invece sarà. Notizia fresca. Grazie ad Andrea che ha organizzato il tutto. Perchè gli Strongman non si accontentano mai. Terzo anno consecutivo ai 30 Km della Cortina Dobbiaco Run, una delle poche corse capace di stregarti, di ammaliarti, di farti sentire il suo richiamo come le sirene di Ulisse. Me l'ero ripromesso lo scorso anno e le promesse vanno mantenute. C'è da sfatare anche questa corsa con tutti i fantasmi che si porta ancora dietro. Il pettorale dovrebbe essere 3433, dico dovrebbe perchè ancora non ho potuto scaricare la lettera di conferma definitiva (conferma appena arrivata, evvai, nda). Numeri che ritornano, che si intrecciano, che creano strani presentimenti. Questa volta punto alto, come avrei già voluto ma non sono stato capace di fare prima. Dico e non-dico per scaramanzia, come sempre. Ma la testa è già là, sulla linea di partenza. Salita e poi discesa.

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Ancora nulla

Sono dodici. Dodici giorni filati senza infilare le scarpe da running. Ieri sera ennesima seduta di fisioterapia con la Tecar. La gamba sembra migliorare, ma ancora in alcuni punti fa dolorosamente male. Il solito soleo, che camminando normalmente o anche facendo le scale non fa più male e un altro muscolo (di cui non ricordo il nome), per me il gemello laterale, dove ieri sembrava ci fosse una contrattura recidiva. Un male atroce per sciogliere questi due punti, ma speriamo serva a qualcosa. Stiramenti o lesioni sembrano non esserci e comunque sono passati anche parecchi giorni per cui si sarebbero dovuti sistemare. Non mi resta che provare ancora la terapia per due giorni e poi testare sul campo. Domenica almeno una corsetta di prova la dovrò fare. Dove e quando e quanto ancora non lo so.

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Fisherman's Friend Strongman Run in Italia

Quasi un mese esatto dalla nostra avventura. Ci eravamo lasciati con racconti e ricordi di un fantastico week-end in terra alemanna. Oggi ci siamo ritrovati, pochi ma buoni, per la Conferenza Stampa Ufficiale di presentazione della prima Fisherman's Friend Strongman Run Italiana presso la sala della RCS, Gazzetta dello Sport. Sarebbe stata bella una reunion di tutto il gruppo, ma sapevamo anche che non sarebbe stato possibile. Non ho fatto in tempo a parcheggiare la mia Vespa gialla che dietro di me è arrivato come un falco Mirko, con la sua moto. Mentre ci salutiamo notiamo l'assoluta coordinazione degli strongman, entrambi con maglia d'ordinanza Finisher 2012 e medaglia al collo (di seguito anche una piccola video intervista di SKYSport24)...

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Moscerini

Dovevo recuperare l'uscita di lunedì e così è stato. Decisamente meglio oggi. Smaltita la fatica della corsa di domenica le gambe questa sera giravano a dovere. Inizialmente pensavo ad un lento, ma visto che siamo a metà settimana, ho poi optato per una ritmo medio, 4' 04". Non so se sia stato l'affaticamento subìto l'altro ieri, la bellissima giornata di sole di oggi o la Cortina-Dobbiaco Run alle porte, ma sono partito con un'energia e una voglia senza eguali. Non contando oltretutto che il termometro segnava 29,5°C. Mi sono dovuto trattenere un po' all'inizio sapendo che altrimenti avrei pagato nel finale dei 16 Km ma che soprattuto mi sarei affaticato troppo. Le gambe giravano senza sosta e mi veniva quasi automatico spingere, almeno per i primi sei chilometri.

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Precauzioni

In programma un medio lento di 16 Km per sciogliere la mezza di ieri e mettere qualche altro chilometro nelle gambe. Giornata calda. Ma dopo le 19.00 il clima si è assestato su temperature più che accettabili. L'idea è stata quella di godermi una sana corsetta per rilassare sia gambe che testa. Niente cronometro, niente intermedi, niente velocità. Solo ed esclusivamente quattro salti lungo il Naviglio, ripensando al week-end appena trascorso. La prima cosa che ho notato è stata la differenza tra A2 e A3. Riavendo ai piedi le Jazz ho proprio notato chiaramente la diversità di rullata e l'ammortizzazione della scarpa. Impressionante. Poi invece è fuoriuscita tutta la stanchezza delle gambe. Provate.

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Sulla via del recupero

Credo fossero mesi che non mi prendevo un week-end libero dalla corsa. E infatti mi è sembrato strano svegliarmi ieri mattina quando mattino quasi non lo era già più. Più che altro spero sia l'ultimo. Stare fermo aumenta asponenzialmente la voglia di ripartire ogni giorni di più. Sono sette giorni ormai. Di buono c'è che la gamba sembra stia reagendo bene. Ho quasi più fastidio al tibiale che al gemello. Stasera seduta di tecar-terapia. L'infiammazione sembra stia passando piano piano e spero di darle il colpo di grazia. Sono un po' preoccupato, nei limiti, per la forma, col peso che aumenta piano piano e le gambe che perdono un po' di tonicità. Conto di ritornare a provare a correre giovedi o venerdi, poi dopo aver visto come va valuterò il da farsi per il week-end. Certo devo riattivare le gambe prima della Monza-Resegone di settimana prossima.

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Cortina-Dobbiaco Run [A2]

Ora tutto dipende dai punti di vista. Puoi prendere la gara e rigirarla a destra e sinistra, guardarla dall'alto e dal basso e poi decidere se è andata bene o male. Parto dalla fine. Nuovo personale. Quando c'è un nuovo personale la cosa non può che essere positiva. Poi possiamo passare all'inizio, a ieri o a venerdi, quando mi è comparso il dolore al polpaccio sinistro. Sono anche stato indeciso se presentarmi alla partenza, e allora anche in questo caso la cosa non può che essere positiva. Poi mi viene in mente il tratto tra il chilometro dodici e il chilometro tredici, quando il dolore alla gamba era talmente forte che ho pensato di fermarmi, di ritirarmi. Ma ho resistito ancora un po' e sono arrivato alla fine. E anche questo è positivo. Ho corso immerso nel verde delle montagne del Trentino, in mezzo al silenzio della natura. Quest'anno per la prima volta non ha nemmeno piovuto. Anche questa mi sembra buona cosa. Ho passato un nuovo week-end sportivo, una coda di Strongman, insieme al mio inserparabile amico Andrea "Hansel". Tra parentesi, grazie. Cosa che altrimenti non sarebbe stata possibile senza il suo invito. E siamo ancora d'accapo. E allora, pensanodci bene, perchè non dovrebbe essere un risultato positivo questa corsa? Per l'obiettivo di correre sotto le due ore non raggiunto? Per il male che la gamba mi sta facendo ininterrottamente da quando la corsa è finita? Dalle cento posizioni in meno che avrei potuto guadagnare se fossi stato bene? Si, non è stata la corsa perfetta, ma ci saranno altre occasioni. Invece questa avventura non tornerà più. Ma per fortuna anche questa volta io c'ero.

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Un aiuto di corsa

Leggo e non posso far altro che condividere le parole scritte da Manlio sul suo blog. Anche se in queste pagine solitamente parlo solo di corsa è giusto che quando la si unisce alla beneficienza un po' di spazio venga dato anche ad altro. L'idea è nata dai Podisti da Marte, gruppo amatoriale amico fondato da Fabrizio e del quale fanno parte Pino, Francesca, Giovanna, Simona, Laura e tanti altri, che si prodigano in più di un'occasione per Onlus e Associazioni di Volontariato. L'occasione questa volta è la raccolta di fondi pro-terremoto di Modena e la voglia di portare un po' di solidarietà a chi sta vivendo un momento difficile. Se volete dare un aiuto-di-corsa, leggete le righe che seguono...

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Maratona del Naviglio (Cernusco S/N)

Non ci pensi, ma ci speri sempre. O meglio, ci pensi, ma scaramanticamente non lo dici. Magari ti scappa, ma poi ti penti. Io ci provo sempre. E a volte succede. Ma poi ci vuole tempo per digerirlo, per capire cosa è successo, per renderti conto che è tutto vero. Ho lasciato passare la notte per riguardare la classifica della Maratona del Naviglio, 21 Km,  di ieri e capire che non è stato un sogno. Non è stata nemmeno la gara perfetta sotto tanti aspetti, ma tanto meglio. Ma è stata una sorpresa e forse questo l'ha resa ancora più bella. Avevo deciso di chiudere la stagione delle mezze con questa corsa ancora tempo fa, sapendo che il caldo sarebbe potuto essere un rischio. Ma avevo anche bisogno di smaltire la Maratona di Milano prima di provarci davvero.

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