Ora tutto dipende dai punti di vista. Puoi prendere la gara e rigirarla a destra e sinistra, guardarla dall'alto e dal basso e poi decidere se è andata bene o male. Parto dalla fine. Nuovo personale. Quando c'è un nuovo personale la cosa non può che essere positiva. Poi possiamo passare all'inizio, a ieri o a venerdi, quando mi è comparso il dolore al polpaccio sinistro. Sono anche stato indeciso se presentarmi alla partenza, e allora anche in questo caso la cosa non può che essere positiva. Poi mi viene in mente il tratto tra il chilometro dodici e il chilometro tredici, quando il dolore alla gamba era talmente forte che ho pensato di fermarmi, di ritirarmi. Ma ho resistito ancora un po' e sono arrivato alla fine. E anche questo è positivo. Ho corso immerso nel verde delle montagne del Trentino, in mezzo al silenzio della natura. Quest'anno per la prima volta non ha nemmeno piovuto. Anche questa mi sembra buona cosa. Ho passato un nuovo week-end sportivo, una coda di Strongman, insieme al mio inserparabile amico Andrea "Hansel". Tra parentesi, grazie. Cosa che altrimenti non sarebbe stata possibile senza il suo invito. E siamo ancora d'accapo. E allora, pensanodci bene, perchè non dovrebbe essere un risultato positivo questa corsa? Per l'obiettivo di correre sotto le due ore non raggiunto? Per il male che la gamba mi sta facendo ininterrottamente da quando la corsa è finita? Dalle cento posizioni in meno che avrei potuto guadagnare se fossi stato bene? Si, non è stata la corsa perfetta, ma ci saranno altre occasioni. Invece questa avventura non tornerà più. Ma per fortuna anche questa volta io c'ero.
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