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Emozioni trail alla MoMot

Un piccolo torrente che scorre sotto l'arco di fronde piegate dalla pioggia caduta per troppi giorni. Il sole che entra di traverso tra i rami verdi ad illuminare le buche lasciate nel fango di chi è già passato qualche minuto prima. Silenzio interrotto solo dal respiro del tuo compagno. Mi sono fermato un istante lasciando che Chiara mi passasse. Era tutto in quello scorcio al trentesimo chilometro l'essenza della Monza-Montevecchia. Trentadue chilometri partendo dalla Villa Reale e il Parco di Monza, il Parco dell’Alta Valle del Lambro e il Parco Regionale di Montevecchia e della Valle del Curone. La Brianza, il polmone verde a due passi da Milano. Sconosciuto ai più. Amato dai podisti. Stralci di bosco incantati, colline ricoperte da ettari di prati verdi al confine col cielo blu. Piccoli paesi di campagna densi di pubblico festante pronto a spingerti su per la salita che sale fino al Santuario di Montevecchia. Torrenti immacolati da attraversare per rinfrescare gambe, piedi e testa. E ritrovare quello spirito sportivo che ti fa salutare tutti gli avversari che superi e che ti superano, che ti fa incitare chi vedi in difficoltà, che ti fa pensare prima alla fatica del tuo compagno che alla tua. Allungare una mano per trascinarlo dentro un corso d'acqua o spingerlo in su per una salita fangosa. Chilometri che scorrono veloci come non mai mentre la mente è occupata ad immagazzinare i quadri che la natura ti regala nella giornata perfetta per correre. Perfetta per arrivare insieme mano nella mano e sorridere ai fotografi che ti aspettano all'arrivo. Primo o ultimo che sia.

[Pubblicato su Runnersworld.it]