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Fartlek: 1000 veloci e 1000 piano

Come da programma. Avevo deciso che questa settimana avrei iniziato i lavori di qualità e così è stato. Anche se con qualche difficoltà in più rispetto a quando avevo immaginato. Martedì allenamento di ripetute brevi a sensazione e ieri uscita di ripetute lunghe, ma sempre a sensazione. Fartlek. A distanze ripetute e regolari, ma fartlek. Senza guardare il cronometro. Assaporando solo la fatica di correre.

Fartlek: 1000 veloci e 1000 pianoPerchè al momento quello che più mi interessa è ritrovare forma, velocità, costanza e resistenza. Senza intoppi. Senza dover necessariamente bruciare le tappe. Tornare a godere della corsa. Senza l'ossessione del tempo, del ritmo. O almeno non in corsa. A posteriori sono stato incuriosito dal sapere come è andata e capire se le mie sensazioni rispecchiano già la realtà.

Come detto, le preferisco chiamare fartlek piuttosto che ripetute, anche se alla fine sono un po' la stessa cosa (come spiegato bene in questo articolo di qualche mese fa, Ripetute, queste sconosciute. Ve le spiego a modo mio). Prima parte veloce, seconda parte più lenta per recuperare. Le preferisco fare guidate dal GPS, sulla distanza, piuttosto che a caso per il semplice fatto di poter valutare meglio i progressi di volta in volta. Avere gli stessi parametri da confrontare. Credevo che avrei subito maggiormente la ripetizione sulla distanza più breve di duecento metri di martedì, che invece è stata più indolore. Forse perchè sono riuscito a gestirmi un po' meglio, partendo con calma e sapendo che sarebbe stata lunga portare a termine tutte e venti le serie. Praticamente un bell'allenamento di 20x200 con recupero sempre di duecento metri, poco meno di un minuto. Spinta e recupero non sempre costanti, ma è così che sarebbe dovuto essere, col solo obiettivo di non crollare durante l'allenamento.

Più faticosa invece la seduta di ieri sulla distanza più lunga di un chilometro. Cosa che non sono davvero più abituato a fare ormai da tre mesi. Le mie sensazioni non hanno rispecchiato perfettamente il risultato. Di sicuro non mi sono accorto di essere partito così forte come in realtà è stato. I primi mille veloci a 3' 36" non me li sarei mai e poi mai aspettati. Ma soprattutto il seguente chilometro di recupero a 4' 20". Cosa che poi infatti ha lasciato il segno nel restante allenamento. L'ideale in un allenamento di ripetizioni sulla stessa distanza è essere regolari. o al limite progressivi. Io invece, ingenuamente (ma anche per mancanza di controllo dovuta alla disabitudine), sono andato in decrescendo. Le serie di spinta hanno diminuito la loro velocità di cinque/dieci secondi alla volta (3' 40", 3' 45", 3' 53", 3' 58"), un po' meno la fase di recupero. Le sensazioni che ho avuto al momento sono state però ben differenti.

Mi sono sempre sentito imballato, pesante, goffo. Forse anche per quello non mi sono risparmiato troppo, seguendo incontrollato le sensazioni e la voglia di non rallentare. Arrivare alla fine di ogni mille è stato difficile, e lo si vede dal calo del ritomo in ogni serie. Meglio la fase di recupero, in cui credevo di essere andato decisamente più piano, sempre basandomi sulle sensazioni. Tenendo conto poi dei fattori esterni, sono più che contento di quanto fatto. Cosa che non era, appena fermato il cronometro a fine allenamento. Il ritorno verso casa ha avuto un po' di vento a sfavore, non eccessivamente forte, ma capace di farsi sentire nella mia condizione. Calcolando poi che la parte centrale di percorso ha qualche ondulazione che ho nettamente subìto, sono più che contento di come sia andata. Per qualche minuto ho avuto poi una strana sensazione alla gamba destra. Non sono riuscito bene a capire se al polpaccio o al tendine, ma sicuramente dovuto all'affaticamento progressivo.

A posteriori mi sento soddisfatto. Non pensvo di riuscire a correre già a ritmi iniziali così alti, anche se poi sono scoppiato. Questa settimana dovrò cercare di partire un po' più controllato ed essere più costante. La fase di recupero mi ha stupito ancora di più. Evidentemente sto facendo la cosa giusta. Considerando poi che la media totale dei due allenamenti è praticamente la stessa (4' 16"), vuol dire che al momento, quanto espresso, è il massimo che posso fare. E dare. Correre momentaneamente senza obiettivi, ma solo cercando di migliorare piano piano, è la scelta corretta. Anche stimolante. Una prova che ancora non avevo fatto. E che spero porterà a risultati inaspettati. Quando, non è ancora dato saperlo.