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Lunadì

Mentre tornavo da Milano appena dopo il tramonto ho visto sorgere la luna. Gialla, enorme, piena. Appena sono arrivato a casa ho infilato le scarpe e sono uscito sapendo che mi avrebbe fatto da compagna in questa serata. Per un po' tornerò a correre col buio della sera. Forse avrei dovuto mettere i pantaloni pesanti per sentire meno freddo, ma comunque le gambe lo soffrono meno del resto. Appena arrivato sull'alzaia ho cominciato a correre guardando verso l'alto, neanche troppo, davanti a me. Una luce fredda, bianca che disegnava l'asfalto con piccole righe oblique il profilo della ringhiera del Naviglio, le sagome degli alberi spogli, i passi che lasciavo dietro di me.

E' strano correre con la luna. Non so se le sue fasi possano in qualche maniera incidere sull'allenamento, ma stasera ero veramente stanco. Gambe pesanti, probabilmente come risultato della Mezza di venerdì e dell'uscita di ieri. Ho cercato di non pensarci, immaginandomi spettatore di me stesso mentre nel buio della sera cavalco l'alzaia illuminata dalla luna. Quasi un'esperienza extrasensoriale. Non vedevo l'ora di arrivare al giro di boa in realtà, perchè avrebbe voluto dire ritorno a casa e riposo. Al settimo chilometro ho però dovuto fare una sosta forzata di alleggerimento. La fatica è poi rimasta. Non so con che passo sono andato, ma i 12 Km sono finiti dopo 48' 15". E lei, la luna, era ancora lì.