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DeeJay Ten

Le premesse per la gara che ormai faccio da più anni non erano certo le migliori: allenamento del venerdì saltato causa influenza, tre ore di sonno dormite la notte precedente, forma fisica precaria anche per la trasferta al concerto di Torino del giorno prima, nessuna preparazione specifica per la gara sui 10 Km. Quando il sabato mi dicono anche che il mio pettorale è l'ultimo disponibile mi viene quasi un collasso per lo spavento. Però il bello della DeeJay Ten è esserci. Perchè è una corsa diversa grazie alle invenzioni del Trio Medusa, perchè è la terza vera corsa di Milano dopo la Maratona e la Stramilano, perchè è un evento a cui è difficile poter rinunciare con tutto il contorno di pubblico&partecipanti che offre. E poi la verità è che tutto è cominciato da qui...

Come la settimana prima è il buio a darci la sveglia quando alle 6.30 la radio inizia a parlarci. Andrea e Michele sono già in onda e ci introducono subito all'atmosfera della giornata. Sara si alza con me e in meno di un'oretta siamo già pronti e arzilli nonostante la stanchezza fisica e psichica accumulata negli ultimi due giorni. Passiamo a prendere mia mamma alla sua prima corsa competitiva. Chissà com'è agitata. Un'ora prima della partenza parcheggiamo a qualche centinaio di metri dalla partenza. C'è già parecchia gente, ma i parcheggi più vicini li conosce solo chi ha esperienza a San Siro. Un rapido giro al DeeJay Village e poi ci prepariamo: cerotti ai capezzoli, vasellina tra le gambe, chip sulle scarpe. La temperatura col sole ancora basso è decisamente rigida. Chiara raggiunge Sara con cui correrà la loro 5 Km. Ci posizioniamo subito alla partenza per non avere troppo gap iniziale: è comunque sempre bello poter arrivare con tempo di gara il più vicino possibile al tempo reale. Mia mamma è agitata. Io un po' demoralizzato per la mia condizione, ma sono deciso a provarci ugualmente: obiettivo mantenere i 04' 30" iniziali e poi aumentare verso il finale.
La processione del Trio Medusa anticipa le partenze ufficiali e con qualche minuto di ritardo partiamo anche noi. Il cronometro ha troppe interferenze e subito alla partenza perdo tempo per risistemarlo. Abbandono subito mia mamma sperando che la sua corsa vada bene e cerco di mantenere il passo. Fino ai 5 chilometri nessun problema. Vedo tanta gente passarmi, ma come la settmana prima so che molti rimarranno poi dietro nel finale. Verso il sesto chilometro mi trovo affiancato ad Aldo Rock che mi aveva accompagnato anche nella mia prima Maratona. I ricordi mi aiutano ad essere fiducioso e ad occupare la mente, proprio nel momento in cui la fatica comincia a fuoriuscire. Dal sesto all'ottavo chilometro è una lotta mentale e fisica con le gambe che hanno la tentazione di cedere. Resisto rallentando il passo e provando a recuperare un poco. So che l'importante è arrivare all'ottavo chilometro e mantenere il passo, il nono sarà poi solo un continuo aumento all'arrivo. Proprio la vista in lontananza del cartello del penultimo chilometro mi aiuta a resistere e anche il cronometro mi dà conforto. Reggo e al chilometro 9 comincio ad aumentare il passo, anche se non di molto. Mi porto sul fianco e saluto Sara Simone e Chiara che mi aspettano sul traguardo. Fermo il mio cronometro, mentre per quello ufficiale perdo del tempo dato che è spostato qualche metro più avanti rispetto all'arco di arrivo e soprattutto di corridori fermi in coda. Qualche secondo è andato, ma non così tanti da rovinare il mio personale: 44' 11". Poteva forse essere un 43', ma va bene lo stesso... sarà per la prossima volta.

Rislutato Finale
Nome: DARIO
Cognome: MARCHINI
Team: MARTESANA CORSE
Anno: 1974
Nazionalità: ITA
Pettorale: 3635
Posizione: 1159
Posizione Categoria: 143
Categoria: TM
Tempo: 0:44:27.55
Tempo Reale: 0:44:11.60
Media: 4' 25" min/Km