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A prova di Ironman

E' arrivata anche l'ora di cambiare. Visto il cielo più sereno e visto che la voglia di andare in piscina non impazzava, ho deciso di prendere la bici e approfittare dell'ora di pranzo, un po' più calda, per un giro lungo il Naviglio. E così farò anche oggi. Non è sfuggito a molti. E in tanto mi hanno chiesto se sto pensando di darmi al triathlon. Anche se la cosa mi affascina, la risposta al momento è no. Ma non si sa mai.

Mi ha sempre intrigato come sport. Ma sono anche consapevole che per avere dei buoni risultati il tempo da occupare è certamente maggiore di quello dedicato alla corsa. Di sicuro è più completo e meno logorante. Più di una persona mi aveva già consigliato di unire alla corsa scarico in bici e in piscina, ma poi non ho mai preso in cosiderazione la cosa. La magia di quando allacci le scarpe e inizi a correre ha sempre avuto il sopravvento.

Forse un po' la cosa che anche mi frena dal pensare al triathlon è l'idea di dover ricominciare da capo. Ok la corsa, ma in bici e a nuoto dovrei costruire tutto. E' vero che con un po' di costanza il gap del principiante si potrebbe colmare quasi subito, ma anche quello è un ostacolo da superare. E poi non è detto che possa dare le stesse soddisfazioni di una corsa. Di sicuro è un'ottima alternativa per chi purtroppo è andato in contro a problemi seri con la corsa e pur di non smettere ha dovuto trovare un compromesso. Penso agli amici Andrea&Andrea, ma anche a tanti altri. I 30 Km di ieri (e di oggi) non sono stati pesanti, ma non sono stati affascinanti come se li avessi corsi a piedi.

Lungo il Naviglio pensavo a che differenze ci potessero essere tra un'ora di allenamento a ritmo medio correndo, pedalando o nuotando. Sempre di un'ora si tratta, lo sforzo simile, ma il risultato diverso. 14 Km di corsa, 30 Km in bici, 2,5 Km a nuoto. Circa. Non ho la riprova cronometrica sul nuoto (mi affido alle sensazioni) come per corsa e bici, ma lo sforzo cardiaco è stato in tutti i casi molto simile, sempre attorno ai 140 bpm. Un crescendo più rapido in acqua, un po' meno a piedi, ancora più lento sui pedali, ma assestatosi sempre sullo stesso valore. Suppongo quindi che il valore degli allenamenti sia molto simile, anche se inevitabilmente, la distanza percorsa poi è differente. Interessante. Diverso invece sicuramente il tipo di allenamento muscolare. Fare cento vasche o pedalare per trenta chilometri non allena i muscoli delle gambe per la corsa, questo è ovvio. Anzi, vanno a rinforzarsi altre fasce, altre zone che nella corsa vengono meno sfruttate. Ma complementari. La parte alta del corpo nel nuoto, i muscoli opposti delle gambe nella bici, ad esempio. Ma sicuramente l'allenamento cardiaco e la robustezza muscolare ne beneficiano e probabilmente sono elementi che a lungo andare potrebbero aiutare anche nella corsa. Certamente lo fanno nelle pause-infortunio. I miei sono solo pensieri, ragionamenti. Un modo per trovare lo stimolo continuo e non fermarsi. E magari anche scoprire il metodo per evitare i guai.