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Il (triste) riposo del guerriero

Dopo le ripetute lunghe di mercoledì la gamba ha detto stop. In maniera decisa. Come non aveva fatto ancora fino ad ora. E anche se inizialmente ero stato fiducioso, visto il recupero fatto nelle ultime settimane dopo le prime avvisaglie, i giorni seguenti si sono dimostrati peggiori di quanto potessi immaginare. Soprattutto perchè ormai al via della Milano Marathon manca solo una settimana.

Lo avevo sentito subito negli ultimi chilometri di allenamento, ma pensavo sarebbe stata una cosa passeggera. Dolore forte e preciso. Eppure da analsi e consulti non sembrerebbero esserci lesioni. Solo una forte infiammazione. Al tibiale anteriore. Riposo e tecar giovedì. Riposo e tecar venerdì. Riposo sabato. Altro (tipo magìe) al momento non posso fare. Sono combattuto. Perchè quando è qualcun altro ad essere infortunato è facile consigliare. So che il riposo è la miglior medicina e che correre su un piccolo problema lo può trasformare in uno grande. Mi è già successo. Ma so anche che aspetto la Milano Marathon da un anno e dopo aver già saltato quella di Valencia in autunno, sempre per un altro infortunio. Ma almeno lì le settimane erano tante ed avevo avuto tempo per farmene una ragione.

Aver lavorato bene, attento a non caricare troppo, coscientemente, e trovarsi di nuovo fermi ai box è davvero deprimente. E probabilmente solo per uno stupido errore da principianti. Voler provare nuove scarpe per la maratona. Vero che lo scorso anno ho praticamente corso con una scarpa a chilometri-zero, ma probabilmente la fortuna mi ha dato una mano. E' anche vero che il voler provare altro l'ho fatto solo in vista di avere meno problemi in gara, ma non ho tenuto conto della variabile sfortuna. Domani in ogni caso proverò a correre. Fare altri giorni di riposo vorrebbe dire compromettere la preparazione e la gamba. Per cui se dovesse andare male, al peggio, saprò di non poter correre. Nel migliore dei casi, riuscendoci invece, proverò ad arrivare nella miglior condizione possibile. Con l'interrogativo del riuscire a finirla o meno.

Ho anche valutato l'idea di fermarmi qualche giorno e provare un'altra maratona tra quanche settimana, dando il tempo di recuperare e allungando la preparazione. Ma non riesco a dire no a Milano. La mia Milano. Tanti ne parlano male non sapendo cosa si perdono. Quell'aria di festa, spensieratezza, allegria che poche altre manifestazioni sanno regalare. E dove c'è, e ci sarà, il mio pubblico. Quella spinta in più che vale come cento ripetute. Non so cosa succederà. Ma aspettare ancora un anno sarebbe davvero troppo. I guerrieri vittoriosi prima vincono e poi vanno in guerra, mentre i guerrieri sconfitti prima vanno in guerra e poi cercano di vincere (Sun Tzu).