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Cardio da polso: come usarlo al meglio

Il cardiofrequenzimetro da polso è ormai strumento comune (e necessario) a tutti gli smartwatch da corsa e fitness band. Quando si sceglie di utilizzarne uno, è necessario però considerare alcuni parametri che possono andare ad influire fortemente sulla qualità/quantità del battito rilevato, indipendenti dallo strumento stesso.

Ormai tutti gli smartwatch che quotidianamente utilizziamo negli allenamenti di corsa hanno integrato nel loro sistema il lettore ottico del battito cardiaco. Il cardiofrequenzimetro. Se fino a qualche anno fa la tecnologia permetteva di registrare e mostrare il cardio solo attraverso l'utilizzo della fascia cardiaca, per molti (me compreso) molto scomoda, da ormai almeno tre anni la ricerca tecnologica ha permesso a tutte le più grandi aziende produttrici di GPS per il running di sfruttare le conoscenze mediche utilizzate precedentemente nei pulsossimetri per sviluppare il proprio lettore ottico. Comodità, leggerezza, fruibilità, semplicità. Ma non sempre tutti sono contenti del risultato che il display mostra, soprattutto durante le fasi di allenamento. Benché la maggior parte dei sistemi di rilevamento del battito cardiaco siano efficaci, tutti (sottolineo tutti) possono soffrire di problematiche indipendenti dal sistema utilizzato, dalla tecnologia scelta e dall'azienda in questione. Queste le principali criticità che un cardiofrequenzimetro da polso può presentare.

Posizionamento del sensore

Il posizionamento corretto dello sportwatch sul polso è il primo degli accorgimenti da considerare per avere una corretta misurazione. Spostarlo più in alto o più in basso potrebbe causare una registrazione dei dati sbagliata. Il punto esatto in cui il sensore va sempre posizionato è appena sopra l'osso sporgente dell'ulna.

Circonferenza del polso

La dimensione del braccio incide sia sul movimento dello strumento che sulla superficie di rilevamento. Runners con braccia più piccole o più magre possono avere maggior difficoltà nell'accuratezza del segnale. E' importante testare per qualche allenamento e riconoscere la giusta misura di allacciamento del cinturino. Ricordandosi anche che il nostro corpo può variare dimensione di qualche millimetro col variare della temperatura dell'ambiente, della stagione e dell'intensità di corsa.

Dimensione della cassa

Anche la dimensione dello sportwatch rapportata alla grandezza del polso può incidere sulla qualità del segnale registrato. Molte aziende forniscono già modelli di dimensioni differenti, adatte più all'uomo o alla donna, non solamente per il design, lo stile o il peso, ma anche per la dimensione stessa della cassa che appoggerà sul braccio. Se si hanno braccia magre e ossute meglio far cadere la scelta su un modello più snello.

Colore della pelle

Anche il colore della pelle è fondamentale. Sfruttando la luce dei LED che la illuminano, una carnagione più chiara potrà avere una più facile lettura delle variazioni di volume del flusso sanguigno rispetto ad una carnagione più scura. Indipendentemente dal numero di LED che vengono utilizzati.

Irsutismo

L'irsutismo, ossia una maggiore o minore presenza di peli in corrispondenza del sensore, andrà anch'essa ad influire sulla qualità della rilevazione. Più LED e lettore ottico sono coperti, più la lettura può risultare imprecisa e difficile.

Tattoo

Anche i tatuaggi sulle braccia possono essere un problema per il cardiofrequenzimetro da polso. In base alla colorazione e alla densità, alla quantità dell'inchiostro utilizzato e della superficie coperta, l'epidermide può essere resa meno leggibile (se non del tutto) dal lettore ottico.

Sistema venoso

Infine, l'esposizione del sistema venoso, che in alcune persone è più in superficie mentre in altre più nascosto. Il lettore ottico registra il battito in base ai flussi di sangue pompati dal cuore. Meno questi flussi sono visibili, meno la lettura sarà facilitata.