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Premana - Rifugio Falc

Volevo mantenere le gambe questo week-end, ma al tempo stesso non ho voluto forzare per non rischiare di rimanere a terra nel prossimo. Cristian mi aveva chiesto di andare con lui al Giir di Mont a Premana, ma vista la difficoltà e la durezza del percorso ho preferito una semplice escursione con mio Zio. Concidenza vuole che anche lui avesse deciso un giro nella Val Varrone, proprio a Premana. Siamo partiti presto, in due.

Abbiamo parcheggiato nella zona industriale (770 m), nella parte bassa di Premana dove cominciano tutti i sentieri. Poche cose in spalla nello zainetto da corsa: maglia di cambio, borraccia, giubbetto antivento/pioggia. Obiettivo il Rifugio Falc a 2120 m, dato a 3h 30' di cammino. Abbiamo sempre mantenuto un buon passo. Ho preferito non correre per non rischiare un sovrallenamento che pagherei nei prossimi giorni. Il sentiero che porta in Alta Val Varrone è strano. Non sono abituato a queste tipologie di parcorsi, larghi, in lunghi tratti cementati. Di solito viaggio su sentieri o per boschi. La strada invece per buona parte è percorribile anche in auto (solo jeep a dir la verità), anche se la pendenza è notevole. In una quarantina di minuti siamo arrivati a Forni, l'unico paese sul nostro cammino, un agglomerato di quattro case sperdute sui monti. Qui abbiamo incrociato la skyrace in corso e ci siamo accodati ai runners per qualche chilometro, dovendo anche noi percorrere lo stesso sentiero. Abbiamo scambiato qualche parola con alcuni di loro, solo al 9/10 Km e già decisamente provati. L'andatura è stata all'incirca la stessa, anche perchè la salita vietava quasi sempre la possibilità di correre, ma permetteva solo di mantenere un buon passo. Il tempo è stato decisamente buono, soprattutto nella parte bassa di percorso, con cielo quasi limpido, sole e aria frizzante, quasi freddo all'ombra degli alberi. Dopo qualche chilometro abbiamo salutato i nostri "compagni di giornata" ed abbiamo proseguito lungo il nostro sentiero fino al Rifugio Varrone, in 1h 35'. Una piccola pausa per mangiare qualcosa, bere un sorso d'acqua, prenotare un tavolo per il pranzo e accorgerci che in giro non c'eravamo altri che noi. Una situazione strana, dovuta in realtà solo alla nostra partenza di primo mattino. Attorno a noi una distesa verde tra due ali di cime, il richiamo di una marmotta insistente e pace. Il vento stando fermi ci ha raffreddati quasi subito, insistendo parecchio nel soffiare. E anche il cielo si è presto coperto con parecchie nuvole. Siamo ripartiti per il Rifugio Falc e lo abbiamo raggiunto in 2h 15" totali, passando prima per i piccoli sentieri caratteristici dell'alta montagna, su una nuova mulattiera e una lunga e ripida pietraia prima dell'arrivo. A 2120  m la temperatura è desiamente rigida per essere luglio. Ci copriamo, ci cambiamo e ci riposiamo per una mezz'oretta, godendoci il panorama e il bellissimo lago Inferno a qualche centinaio di metri. Una pozza d'acqua scura e tranquilla, profonda e attraente, dove cime e lati scoscesi si specchiano creando uno strano effetto di doppia realtà. Avrei voluto avere una macchina fotografica. Poi abbiamo cominciato la discesa, prima verso il Rifugio Vallone dove pizzoccheri e polenta taragna ci stavano aspettando, poi sempre più giù a valle, mentre le nuvole insistenti cominciavano a coprire il cielo. Siamo tornati in 2h 03', per un totale di 4h 18' con neanche tanta differenza tra salita e discesa. In effetti, mentre nella corsa il gap cronometrico tra salire e scendere è ampio, nella camminata con passo veloce non può essere altrettanto. Ma l'importante era far andare le gambe. Per la corsa c'è ancora una settimana.