Questo sito utilizza cookies, anche di terze parti, per personalizzare i contenuti e gli annunci, fornire le funzioni dei social-media e analizzare il traffico generato. Continuando a navigare in questo sito web acconsenti all'uso dei cookies.

Per ricominciare: Asics Dynaflyte 3 e Roadhawk FF 2

Ogni volta che si cambia una scarpa è un po’ come ricominciare. O passare ad un livello successivo. Come in un videogioco. Nel mio ho ancora qualche vita (o speranza) per riprovarci e questa volta ho deciso di farlo con Asics. Ed ai piedi ho messo prima le Roadhawk FF 2 e poi le Dynaflyte 3. Go!

Asics non ha certo bisogno di presentazioni. Nell’ultimo (personale) sondaggio fatto su Corro Ergo Sum Club, la community aperta a tutti di Corro Ergo Sum su Facebook, è risultato come il secondo marchio preferito in assoluto dai runner italiani. Una certezza per molti, una facile scommessa per chi decide di cambiare. Personalmente Asics è stata la mia prima vera scarpa da running. Non ricordo nemmeno il modello, ma parliamo di almeno vent’anni fa, quando gel era parte del nome di ogni sua scarpa e quando la corsa per me era solo uno sport di contorno. Negli anni poi ho di nuovo riprovato qualche modello, spinto dalla curiosità o dalla voglia di cambiare: Nimbus principalmente, ma anche Metarun o Noosa. E oggi sono ancora qua.

Premessa

Preciso che questa non vuole essere una mera copiatura della scheda tecnica di ogni singolo modello come se ne trovano in molti altri siti, né tantomeno un documento esplicativo di tutte le loro caratteristiche, ma un articolo in cui raccontare (come sempre) la mia personale esperienza e analizzare le principali sensazioni, criticità e novità delle scarpe che utilizzo quotidianamente durante tutti i miei allenamenti.

Ho rimesso ai piedi volentieri le nuove Asics, incuriosito dalla loro evoluzione. Due, tre, quattro modelli che vengono rilanciati o inseriti ogni anno dalla casa giapponese. Dynaflyte la conoscevo già da qualche anno ormai, scoperta con il lancio mondiale della nuova linea fast della casa giapponese, fatto contemporaneamente alle Noosa. Per Roadhawk invece è stata la prima volta. Con la mente aperta a scoprire un nuovo universo. Entrambe sono caratterizzate dall’utilizzo nell’intersuola della nuova mescola di Asics, il Flytefoam, estremamente leggera e reattiva. Ma al piede un risultato diametralmente opposto.

Roadhawk FF 2, per sfidare la strada

Rigida, leggera, graffiante. Roadhawk FF 2 sembra progettata per sfidare la strada. Un feeling non istantaneo, con una tomaia tanto leggera quanto poco elastica, seppur priva di cuciture. Il piede inizialmente sembra costretto, ingabbiato, ma solo fino a quando non sono le gambe a prendere il volo e allora iniziano ad esprimere il meglio di sè. La spinta è istantanea, soprattutto nella parte del mesopiede, con un atterraggio secco ma reattivo. Una scarpa forse difficile da interpretare, ma che trasforma la corsa, soprattutto quella più spinta, in un movimento naturale del corpo. 

La linea è aggressiva, con una tomaia in mesh senza cuciture, progettata per regalare una sensazione di costante sicurezza e dinamicità. La conchiglia che racchiude il tallone è decisamente rigida, ma allo stesso tempo protettiva. Credevo mi avrebbe procurato vesciche nei primi chilometri, ma mi sono sbagliato. Interessante la soluzione utilizzata sulla linguetta, con una doppia asola in cui far passare le stringhe, che la mantengono ben ferma e allo stesso tempo saldano perfettamente la scarpa al piede. Forse troppo poco elastica la zona finale dell’allacciatura (sopra le dita dei piedi) che costringe eccessivamente.

Il drop di 8 mm e il peso di 265 gr la rendono la classica scarpa neutra per chi vuole provarci. Si adatta a qualsiasi tipo di runner, ma è soprattutto perfetta per chi si vuole misurare con ritmi medio-veloci. Regalando quella sicurezza e quel sostegno di cui si ha bisogno nel momento di espressione del massimo sforzo. Prezzo di listino 120,00€.


Le nuove Asics Roadhawk FF 2 (blu e gialle) e Dynaflyte 3 (nere e rosse).

Dynaflyte 3, a portata di piede

Se mi avessero detto di indovinare la marca di scarpa appena messa al piede senza poter guardare, probabilmente non avrei immaginato di indossare una AsicsDynaflyte 3 mi ha decisamente sorpreso, regalandomi una feeling naturale che non avevo mai trovato con i modelli della casa giapponese. Morbida, comoda e avvolgente. La rigidità e la costrizione che avevo sempre considerato un classico, sostituite da un abbraccio continuo. Ma una volta messe in moto si sono trasformate in una vera e propria arma da battaglia. 

Dynaflyte è stata una delle prime Asics ad inserire il Flytefoam nell’intersuola e ormai il suo sviluppo è decisamente avanzato. Ma nascosta nel tallone è ancora presente una piccola percentuale di Gel che si fa subito sentire. Comoda e reattiva, avvolgente e morbida. Si adatta a qualsiasi tipologia di corsa e a qualsiasi tipo di terreno. La suola particolarmente piatta rende una sensibilità inaspettata, anche se quando le gambe sono più stanche, richiedono un’attenzione in più per mantenere una buona impostazione di corsa (effetto sonoro indesiderato, un continuo sciabattamento). La tomaia, ridisegnata rispetto ai modelli precedenti, si adatta perfettamente alla conformazione del piede.

Una scarpa dal feeling facile, anche a chi vuole mantenere ritmi più lenti. Ma che strizza l’occhio a chi vuole sfidare i propri limiti, soprattutto sulle lunghe distanze. Il drop di 8 mm, il peso di 257 gr e la sua conformazione neutra la rendono universale e facilmente avvicinabile anche per chi è agli inizi. Perfetta per provare a spingersi ogni volta un poco più in là. Prezzo di listino 160,00 €.