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The Bicycle Rise: pedalare per correre

Lo avevo annunciato (tra le righe e in video) e finalmente è arrivato il momento di presentarlo. Si chiama The Bicycle Rise, un progetto in collaborazione con Cyclist che mi porterà (prevalentemente) a pedalare per i prossimi quattro mesi. Sperando di poter ritornare davvero a correre nei successivi. 

Pedalare per correre. È sicuramente questo l’obiettivo primario. E anche il motivo per il quale ormai un anno fa sono salito in sella alla bici da corsa (e su MyCycling di Technogym) provando a pedalare per recuperare dai problemi dati dalla schiena. Perdere peso (innanzitutto), fare attività fisica anche quando i problemi fisici non mi permettono di allacciare le scarpe da corsa, ritrovare il tono muscolare, elasticità e fare fiato. Ma oggi si è trasformato in qualcosa di più. 

Come nel running, ci vuole una spinta, una motivazione, un obiettivo per riuscire ad essere costanti, a non mollare, a crederci fino in fondo. E per me questo obiettivo si chiama Chase The Sun. Un’attraversata coast-to-coast dall’Adriatico al Tirreno (da Cesenatico a Tirrenia) nel giorno più lungo dell’anno, il 22 giugno prossimo, inseguendo il sole, dall’alba al tramonto. 277 km e 3.300 metri di dislivello, che condividerò con altri due compagni (che svelerò più avanti sulle pagine di Cyclist), e che ci suddivideremo in frazioni di coppia di 180 km ciascuno. Una sfida dura, ma non impossibile. Per capire davvero cosa voglia dire essere (o meglio diventare) un ciclista, ma soprattutto per ritrovare la pace con la strada. 

Oltre a MyCycling (e alla sua app), che sarà il mio allenatore-indoor con allenamenti personalizzati e specifici per tutta la sfida, sarà la fiammante (in ogni senso) Cinelli Veltrix Caliper la mia compagna inseparabile di avventure. Spero solo di esserne all’altezza. Gli allenamenti specifici sono già iniziati da qualche giorno. Due sedute indoor di forza eccentrica e qualità a settimana e un’uscita di lungo per dare chilometri alle gambe, alternate (quando possibile) con allenamenti di corsa (al momento blandi e solo per allungare poco alla volta la distanza). Un cammino che sembra lungo, ma che per raggiungere un’autonomia di centottanta chilometri sarà fin troppo breve. 

Ho sempre sostenuto che se si è in grado di correre una maratona allora si è in grado di affrontare qualsiasi problema. Questa vuole esserne una riprova. Arrivare fino alla fine, raggiungere un nuovo obiettivo, vincere la sfida per riprovare a calcare ancora una volta quei quarantadue chilometri e centonovantacinque metri. Ma ancora (e sempre) da protagonista.