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10K Chrono di Monza [A2]

Se ripenso alla corsa di ieri vedo solo scorrere la strada. Non ho pensato ad altro. Solo a correre. Vedo i sampietrini bagnati, le lastre di pavé che specchiano i negozi del centro. Sento la sabbia delle fughe tra le mattonelle che stride sotto le scarpe, gli schizzi di acqua che inondano le gambe. Lo sguardo fisso davanti a qualche metro, attento al rumore dei passi di fianco e dietro. Luce soffusa, il rumore del respiro affannato. Difficile distinguere il mio e quello degli altri. Poi sento il boato dei piccoli gruppi di amici-tifosi degli avversari che mi risvegliano di soprassalto dopo una curva, prima di un ponte, attorno al gonfiabile dell'arrivo. Mi sono sentito come in trance. Come un sonnambulo risvegliato all'improvviso dal microfono sotto il traguardo.

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Masatona (Masate)

Week-end podistico completato. E direi anche in maniera positiva. Oggi mi sembra che sulle gambe mi sia passato un trattore per quanto sono indolenzite, ma è segno che ho lavorato bene. Anche il tempo è stato dalla nostra: sole caldo, ma aria ancora fresca al mattino presto. Ormai è necessario correre con la divisa leggera, canottiera e svolazzini. Ne ho approfittato per sfoggiare il nuovo completo di Saucony.

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Nike Free Run

Corsa come scusa. Come gioco. Come momento per stare insieme. Alla fine poi è quello che si cerca sempre. Al di là della prestazione. La Nike Free Run, corsa a squadre organizzata ieri sera a Milano dal team Nike, è stato questo. Un momento ludico, magari atleticamente non performante, ma comunque sentito e vissuto da chi c'era. E con la possibilittà di provare le nuove (e le vecchie) nate di casa Nike.

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Ripetute 4x1000 3' 40" rec. 3' 00"

Pensavo e speravo che le gambe stessero meglio. Tutto sbagliato. Ancora mi chiedo come abbia fatto sabato scorso a fare una serie da quattro ripetute sui tremila praticamente alla velocità che avrei dovuto mantenere ieri. Mi ha un po' abbattuto vedere che la stanchezza fatta anche martedì e mercoledì non si è per nulla assorbita. Solitamente la settimana di vigilia di una gara non sto così, ma evidentemente la doppia seduta di sabato e domenica ha lasciato il segno. Adesso non mi resta che sperare che due giorni di riposo aiutino le gambe a riprendersi. Domenica c'è la linea di partenza a Trieste.

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Ripetute 5x1000 + 1x2000 3' 35" rec.3' [A2]

Non ho mai ringraziato tanto il brutto tempo quanto ieri sera. Credo che siano poche le persone che riescano ad apprezzare un pomeriggio di pioggia. E infatti lungo l'alzaia non ce n'erano molte. Ma credo che senza quel clima fresco e con il sole della primavera inoltrata la sessione di ripetute non avrebbe avuto lo stesso esito. Ha piovuto abbondantemente per tutto il pomeriggio e i gradi sono scesi fino a 13°C. Quando in maglietta e pantaloncini sono uscito in strada la pioggia era già diventata pioviggine. Il tempo perfetto.

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Ripetute 14x300 60" rec.1' 30" [A2]

Ho aspettato fino al tardo pomeriggio prima di uscire di casa ed ho fatto più che bene. Da 23°C la temperatura si è abbassata a 16°C grazie all'arrivo di un temporale. Il cielo si era fatto grigio, quasi nero, già da un bel po', ma solo quando è cominciato il vento mi sono deciso ad uscire. Il vento, già. L'unica nota negativa (fatica-mente parlando, nda). Perchè il vento del temporale non è sempre così amico. Ma dato che già a metà mattina cominciavo a chiedermi come potessi riuscire a portare a termine la serie da 14 ripetute da 300 m con il caldo che andava via via aumentando, la frescura portata dall'aria è stata vera manna caduta dal cielo.

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Sorpresa

La pioggia che non c'è stata domenica è arrivata stasera. Quando stavo per uscire per la seduta di scarico da nord-est è arrivato un temporale fortissimo. Tuoni, cielo nero, vento, freddo. La temperatura è precipitata. Sono rimasto in casa. E' bello correre sotto la pioggia, ma essere masochisti non va d'accordo col running. Ho solo aspettato che il grosso passasse. Un'oretta. Poi, con otto gradi in meno sono uscito. Una pioggerellina leggera e un po' di fresco. In giro solo io e le poche macchine di ritorno dall'ufficio.

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Post-grigliata

Non è certo da consigliare a chi ha la digestione lenta ma, uscire a correre nel tardo pomeriggio dopo essersi goduti una sana grigliata di inizio stagione in giardino senza una goccia di pioggia, di sicuro mette a posto la coscienza. Secondo le previsioni avremmo dovuto prendere acqua anche verso sera, ma anche questa volta si sono sbagliati. Fortunatamente. E altrettanto fortunatamente in programma c'era solo un lento a respirazione facile. Credo che un ritmo superiore non sarei stato in grado di mantenerlo.

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Lento e Franco

Ci voleva una corsa in compagnia. Ci voleva per svagare un po' la testa e non sentire i chilometri nelle gambe. Perchè le gambe stanno cominciando a soffrire. Quando ieri sera mi è arrivata la telefonata di Franco e ancora non ero arrivato a casa, mi sono precipitato per non farlo aspettare troppo. Avevo voglia di fare quattro chiacchiere sull'alzaia sgranchiendo un po' le gambe. Sapevo anche che saremmo andati un po' più forte del dovuto. E infatti così è stato.

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Una Lotteria

Comincio a sentirmi così, come in una lotteria. Un giorno le gambe che girano a mille, il giorno dopo due tronchi. E' difficile anche gestirsi in questa maniera. Frutto di tanti fattori che si sommano, dal caldo all'umido, dalle gare alle giornate di lavoro. E sapere come sarà prima di uscire non è neanche così facile fino a quando non sei già in strada. Trattenersi quando le forze circolano nei muscoli, provare a dare un po' di più quando il ritmo non sale. E' allenamento anche questo. Certo, ogni tanto, sarebbe bello che le cose fossero un po' più facili.

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La Bavisela (Trieste) [A2]

E' stato come arrivare in cima al Mortirolo. Due ali di folla che si aprono davanti, ad imbuto, mentre stai seguendo affannato chi ti precede. Applausi, grida, mani che vogliono un cinque. Il sudore che cola sugli occhi, la divisa fradicia di acqua versata, le gambe che scoppiano per la fatica. Ma come fai a fermarti? Avrei potuto continuare per altri dieci chilometri sospinto da quella forza che solamente la gioia di esserci del pubblico sa darti. Ti guardano e ti incitano come se fossi un campione che tu lo sia veramente o che tu sia l'ultimo che arriva. E le forze che credevi disperse negli ultimi chilometri rinvigoriscono di nuovo i muscoli, aumentando il passo e provando a farti riprendere quel campione che ti sta davanti. Solo dopo l'arrivo la fatica esce di botto, mentre cerchi la transenna e ti pieghi cercando di riprendere il fiato che i polmoni non riescono a trovare. Con la coda dell'occhio vedi il cronometro sotto l'arrivo che continua ad andare avanti un secondo alla volta e pensi, "ce l'ho fatta, sono ancora vivo"...

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Corsa facile

Settimana di scarico in vista della mezza a Trieste di domenica. Solo un leggero di richiamo di ritmo con le ripetute di giovedì. Per il resto scarico del lavoro fatto nel week-end. Ieri mi sono proprio rilassato uscendo dopo il lavoro. Temperatura mite, niente pioggia, cielo coperto. Anche psicologicamente correre per soli 8 Km invece dei soliti dieci o più è scaricante per la testa. Le gambe un po' indolenzite, ma passo buono. Sull'alzaia poca gente. L'unico intoppo l'ho trovato superando un gruppo di boy-scout con i loro zaini in spalla che occupavano tutta la ciclabile.

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