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Torino... 3 ore 56 minuti 37 secondi

Il racconto di Caio sulla sua Maratona non ha bisogno di altre parole se non delle sue.

"Bello prendere per mano un sogno e accompagnarlo per tutta la sua vita. Vederlo nascere, crescere e cambiare. Vedere come con il passare del tempo diventi sempre più qualcosa di vero: da toccare, da seguire, da raggiungere. Sognavo di correre una maratona sotto le quattro ore. Sognavo un traguardo e un cronometro. Per troppo tempo quel sogno è rimasto lì: miraggio lontano, irraggiungibile. Troppa gente, gente che correva, mi liquidava con un semplice “Eh...correrla sotto le quattro ore non è mica uno scherzo...”. Miraggio, lontano, irraggiungibile. Poi succede che un giorno cambia tutto, che ti metti a correre e che non ti fermi più. E quel sogno lasciato chissà dove salta fuori di nuovo e ti torna in mano, come quando apri un cassetto per caso e trovi qualcosa che credevi di avere perso. Qualcosa a cui tenevi molto. Lo tocchi, lo annusi. E’ di nuovo tuo."

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Una vigilia diversa

Oggi sarebbe dovuto essere l'ultimo allenamento prima della maratona. Incredibile come le settimane siano volate da quando ho cominciato a curare la fibrosi. Ormai tre mesi fa. Sarebbe dovuta essere la vigilia, l'allenamento leggero, quello che di solito corro pensando alla partenza, al percorso, agli allenamenti fatti. Ma questa volta no. Domenica sarò a Crema, solo per una mezza, la prima mezza in vista di aprile. Al mio posto in griglia ci sarà invece Caio, reduce da New York. E sarà lui a correre per me, a provare a raggiungere quel suo personale che ancora non è riuscito a fare suo. Ma a lavorato bene in questi mesi e i risultati non potranno altro che venire. E poi ci sarò io a casa ad urlagli "Dai Caio, dai! Non mollare...". Insieme a lui anche Iacopo, il mio amico ultraman, e Simone, al ritorno in maratona dopo parecchi mesi. E poi tanti altri, famosi e meno, che proveranno tra questo week-end a Torino e il prossimo a Firenze, a raccogliere i frutti dei mesi di allenamento buttatti nella grande-mela. In bocca al lupo a tutti ragazzi. Correte, perchè tra poco ritorno anch'io.

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Tra campi e rogge (Carugate)

E' stata dura alzarsi non più abituati al freddo e alla pioggia autunnale. Ma fortunatamente non ci siamo fatti intimorire. Quando poi ti ritrovi in mezzo ai sentieri cosparsi di pozzanghere e fango, quando senti le gocce di pioggia rinfrescarti la testa e il viso mischiandosi col sudore, quando senti gli schizzi di terra che riempiono le gambe intorpidite ringrazi di aver puntato la sveglia alle sei e trenta della domenica mattina e di essere ri-uscito per un'altra tapasciata tra i campi e le rogge della Martesana. Devi assaporare la corsa amatoriale per capirne il significato, per gustarti ogni piccolo particolare. Perchè ogni passo che fai su una strada sterrata è sempre un secondo in meno sul cronometro della prossima maratona.

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Ripetute 6x500 rec.500

Non so nemmeno più da quanto tempo non facessi una serie di ripetute. Prima lo stato di forma alto e le continue gare poi l'infortunio hanno fatto sì che fino ad oggi continuassi a rimandarle. E non fare ripetute vuol dire non progredire. Rimanere con i piedi incollati a terra. E' da ieri che non vedevo l'ora di ricominciare, di riprovare l'ebrezza di trovarmi senza un briciolo di energia, con le gambe doloranti e pesanti, il fiato corto e la gola bollente. Beh, stasera mi sono sentito esattamente così, distrutto. Visti i prossimi obiettivi e la disabitudine alla tipologia di allenamento ho optato per delle serie da cinquecento metri sui 10 Km. Non mi sono posto obiettivi, anche perchè non sarei stato in grado assolutamente di prefiggermi un ritmo. Ho lasciato che fossero gambe e fisico a decidere quale fosse l'andatura giusta e il giusto recupero.

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Va bene così

La Mezza di ieri mi ha lasciato tanta fiducia. E un ricordo indelebile. E' stato importante vedere i passi in avanti di queste ultime settimane. Non mi sarei mai aspettato di riuscire a correre i ventuno chilometri in completo controllo e tranquillità. Se penso a settembre dello scorso anno in cui avevo praticamente impiegato lo stesso tempo ma ero arrivato sfinito di passi in avanti ne ho fatti parecchi. E questo mi serve per continuare su questa strada, senza fretta e senza voler avere subito i risultati. Di tempo ce n'è a sufficienza per arrivare pronti al prossimo appuntamento. Il prossimo check-in tra tre settimane, nuovamente a Colonia, per la 10 Km di Babbo Natale, la Kölner Nikolauslauf. Avanti con le ripetute.

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Ripetute 6x500 rec.500

Fatica si, ma risultati anche. E finalmente aggiungerei. Poco alla volta le cose migliorano, quasi tutte. Uscire a correre dopo il lavoro ormai vuol dire correre di notte, ma questo si sapeva già. Il vantaggio è quello di avere tutta l'alzaia a disposizione. Anche se questa sera ho incrociato un buon numero di runners in allenamento. Si vede che la stagione delle maratone è in pieno svolgimento. Io ho fatto il mio, per la mia maratona. Nuova seduta di ripetute dopo quella di settimana scorsa e le gambe cominciano a riprendere il ritmo. Fatica, solito fastidio, ma anche un po' più di velocità.

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Class action contro la NY City Marathon

Notizia fresca delle ultime ore: un gruppo francese iscritto alla Maratona di New York 2012 avrebbe deciso di fare causa all'organizzazione della maratona più famosa al mondo e al sindaco della grande mela. Finalmente, aggiungo io. Mi aveva dato molto fastidio il clima di rassegnazione e di muta accettazione che ho letto tra le pagine di internet dopo il casino e lo sfruttamento di Bloomberg e tutta la sua crew. Come già scritto in precedenza nelle ore in cui si era saputo della sospensione della corsa, non sono contro la scelta di averla sospesa. Anzi, pienamente a favore. Il mio disaccordo è stato sempre e solo rivolto alle tempistiche con le quali sindaco e organizzatori hanno deciso di comunicare le decisioni, solo quando ormai tutti erano partiti per gli Stati Uniti. Adesso è forse il momento e l'occasione per "stare uniti" contro chi ha voluto solo speculare sulla passione dei runners. Anche in Italia si sta muovendo qualcosa, come racconta Manlio nel suo blog. Se anche voi volete unirvi non vi resta che rimanere aggiornati nei prossimi giorni sulle pagine di Corro Ergo Sum.

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Piacevoli dolori

Sono più di tre mesi che non correvo 16 Km. L'ultima volta è stata per la Dieci Miglia di Colonia quando avrei voluto provare ad abbattere il muro dell'ora. Oggi invece l'obiettivo era un altro. Correre. Correre un chilometro in più di domenica. Correre. Uscire dopo il lavoro al freddo e al buio. Correre. Tornare a casa e sentire le gambe a pezzi. Correre. Non ero più nemmeno tanto abituato a rimanere fuori per così tanto tempo da solo, tempo e silenzio e solitudine per pensare. Ripensare a quando solo qualche settimana fa ero costretto a rimanere in casa, ripensare ai sacrifici e ai progetti mancati. E allora sì che correre diventa un piacere, che ogni passo è un passo avanti, verso quell'unico obiettivo. La Maratona.

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Pacer alla Maratonina di Crema (Crema)

Guardare gli occhi lucidi di chi ha appena finito la sua corsa insieme a te e sentire il suo lungo abbraccio non volersi mai staccare dalle tue spalle. Singhiozzi e stanchezza che si mischiano dopo un'ora e mezza di corsa. Alzare lo sguardo e incrociare gli occhi di lei appena arrivata a sorpresa mentre ti sorride con un nuovo personale. Un bacio e un abbraccio davanti ad una transenna. Sentire la voce di chi ha appena finito la sua maratona ed ha raggiunto quell'obiettivo che sembrava imprendibile. Vedere il sorriso nelle sue parole, l'euforia della vittoria, la gioia che nasce dalla fatica e dalle delusioni. Sapevo che oggi sarebbe stato un gran giorno, ma non pensavo sarebbe stato così emozionante. Anche perchè a correre, davvero, oggi non sono stato io, ma le gambe di quelli che vogliono farlo insieme a me.

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Tempo di recupero

E' stata uan giornata intensa, lunga e faticosa. Sono solo le sette di sera ma è come se fossero le undici. Quando sono rientrato a casa ero a pezzi, ma non ho saputo resistere alla possibilità di correre con gli ultimi raggi di sole che offriva il giorno già avviato verso il tramonto. Maglietta e pantaloncini e sono corso sull'alzaia del Naviglio Martesana a sfilare in mezzo a gente incappottata, con guanti, cappelli e sciarpe. Mi guardavano straniti, come si guarda un pazzo. E dire che mi è anche sembrata parecchio calda l'inizio di serata.

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Soffici foglie gialle

Un tappeto di foglie gialle. Passi soffici sotto il sole. E' l'autunno primaverile che ci accompagna verso l'inverno. Correre di giorno ancora in maglietta e pantaloncini sono piccole chicche che a volte novembre regala. Prima di ricadere nella pioggia e nell'umidità tipica della pianura padana. Non ci è stato possibile rinunciare ad un'uscita mattiniera, ieri. Troppo forte il richiamo della scarpe da running che sembravano scalpitare alla vista del cielo azzurro e dei raggi del sole.

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Stratreviglio [Treviglio]

Ne era passato di tempo dall'ultima volta, ancora prima dell'estate. E ritornare a correre col GPA Mulino Vecchio proprio a Treviglio è stato quasi emozionante. Per tanti motivi. Ritrovare i vecchi amici e condividere con loro qualche chilometro, ritornare lungo un percorso che conosco e che mi piace anche se per pochi chilometri, vedere Chiara, reduce da New York, all'esordio nelle tapasciate lombarde e subito con un percorso da trenta e con un ottimo tempo che dà fiducia per la prossima Maratona di Firenze. E correre. Finalmente correre libero da pensieri e tempi, con la sola voglia di sentire la pioggia in faccia, la fatica nelle gambe.

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