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Senza pace

Mi rimane solo il dilemma irrisolvibile... fermarsi o continuare? Dopo l'ultima seduta dal massaggiatore siamo giunti alla conclusione che il continuo fastidio non può essere altro che un'infiammazione da carico che ha coinvolto muscol, membrana e tendine. Non ci sarebbe altrimenti spiegazione del perchè entrambe le gambe, a freddo e soprattutto in partenza, sentano ancora il disturbo. A questo punto cosa fare? Il meglio forse sarebbe aspettare ancora. Ma stasera ho voluto provare per capire meglio la situazione. E la cosa non è andata molto bene. Questa settimana avevo già deciso che avrei allungato la distanza fino ad arrivare a 14 Km e così ho fatto. La cosa positiva è essere riuscito a mantenere un passo lento, attorno ai 4' 30".

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Dodici

C'è di positivo che già da due giorni riesco a correre. Cosa non scontata di questi tempi. Sto pensando che, vista la forma latitante, cercherò di uscire il più possibile per mettere chilometri nelle gambe. Sono loro che stanno soffrendo più di tutto il resto. Ieri dodici, oggi altrettanti 12 Km. In realtà mi ero posto due semplici obiettivi: primo non forzare, secondo abbassare il tempo di ieri. Sono soddisfatto solo a metà, ma poteva anche essere prevedibile. Ieri mi sono anche riletto le pagine di un anno fa, quando a pochi giorni di distanza mi trovavo nella stessa situazione a dover recuperare dall'infiammazione al nervo sciatico. Mi ha sollevato un po' il fatto di aver visto che i ritmi per lo meno non sono più gli stessi nonostante il periodo no. Tra le altre cose mi sono anche accorto che la scorsa settimana è stato il quinto anniversario di questo blog, tra prima e seconda versione. Chilometri e chilometri di parole. Quasi non me ne sono neanche accorto. Beh, "Eppiberdei corroergosum"...

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L'arte di correre

Ritorno a pubblicare qualche recensione sui libri di running che sto leggendo. L'arte di correre di Haruki Murakami è un romanzo-diario in cui corsa e scrittura si intrecciano, negli anni in cui ancora i blog non esistevano quasi. Un regalo di un amico che ho gradito molto. E in questi giorni in cui non posso correre, lascio che sia la fantasia a farlo. Di seguito la mia personale recensione...

A metà tra corsa e scrittura. O forse meglio dire a cavallo. Perché scrivere e correre sembrano avere molte cose in comune. Murakami racconta la sua evoluzione interna ed esteriore, da scrittore affermato a maratoneta. La corsa lo aiuta in un lavoro di introspezione, di scoperta di sé quasi improvvisa. Sente il bisogno di correre crescere ogni giorno come le parole che nascono davanti alle pagine bianche di un libro. La sregolatezza e l’estroversione native di una mente creativa vengono bilanciate dalla metodicità e dalla programmazione del runner, che scopre il proprio limite sempre un po’ più in là, passando attraverso esperienze che lo formano sia come uomo che come maratoneta.

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Lento

Sensazioni tutt'altro che positive. A quasi un mese di distanza dall'ultima volta sono ritornato sul Naviglio. Tanta, troppa, fatica. Normale forse. Dovrei andarmi a rileggere le pagine dello scorso anno della ripresa di settembre quando ho avuto i problemi al nervo sciatico per capire come fossi messo allora. Oggi è stato quasi un trauma. 43' 17" per fare 10 Km. Credo siano parecchi mesi che il tempo non rimaneva così alto. Normale forse vista la mia condizione fisica e la condizione climatica. Infatti non voglio tirare nessuna conclusione o crearmi falsi allarmismi. Ci vuole qualche giorno prima di riprendere l'abitudine della corsa e certo i 30°C delle sette di sera non aiutano. Questo è un po' l'alibi.

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Cariparma Running (Parma) [A2]

"Il maratoneta non è un essere umano usuale: è uno che non cerca scorciatoie per arrivare dove sa di voler arrivare". La citazione è del mio caro amico Tito, il mio mito. Oggi le sento proprio mie. E so che sono vere. Ancora una volta mi ritrovo all’inizio, non conta se più avanti o più indietro. L’importante è rendersi conto di dove si è, senza barare, soprattutto con sé stessi. Poi guardare avanti e vedere dove voler arrivare. Il resto è solo corsa e sudore. Sacrificio e piacere. Un passo alla volta, col sole, la pioggia, il freddo, la stanchezza. Quello sparo al via che ti dà la scossa. Ho visto e incontrato tanti amici ieri alla Cariparma Running. Prima, durante e dopo. Tutti con lo stesso sorriso sulle labbra. Francesca che ha il dono della felicità innata. Lorenzo veloce e leggero come quelli veri. Arturo con la sua fida e immancabile macchina fotografica. Andrea con la voglia di provare sempre qualcosa di nuovo per il piacere di farlo. Daniela tenace e testarda, finalmente di nuovo in strada, per essere ancora più forte di prima. Gianni, a sorpresa, di nuovo al via al mio fianco come cinque mesi fa. Davide e Anna, avversari di Lomagna, sempre insieme e più forti di prima. Chiara che vorrebbe fare sempre tutto senza fermarsi mai. Tutti con quel sorriso e la voglia di arrivare. Prima o dopo non conta. E poco dietro c’ero anch’io.

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Ci vuole solo pazienza

La testa va ancora più veloce delle gambe. In quest ultimi giorni continuo a pensare alle prossime settimane, ai prossimi mesi. A cosa sarà. Se riuscirò a prepararmi bene per quella o quell'altra corsa. Se forse è meglio rimandare di qualche settimana o se forse vale la pena di provarci subito. Come sempre la soluzione a tutti i mali mi è arrivata correndo questa sera: non avere fretta. Nemmeno nelle decisioni. Tutto è possibile, tutto è fattibile. Ma prima devo capire come realmente sto, come sta reagendo il corpo, cosa posso chiedere alle gambe. Poi rimane da valutare tutto il resto. Per cui per ora nessun programma. Quello che c'è già valuterò giorno dopo giorno se è fattibile o meno, quello che sarà verrà da sé. Con anche la possibilità di usare l'autunno per prepararsi al meglio per la primavera. L'unico rammarico è quello di non sapere, ora, come e quanto sarò pronto agli appuntamenti a cui tenevo parecchio, primo tra tutti la Fisherman's Friend Strongman Run Italiana di fine mese.

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Contratturificio

Alla fine ho ceduto e mi sono fermato ancora. Nuova seduta dal fisioterapista che questa volta, con la gamba rilassata, ha potuto verificare la condizione. Nessuna buona notizia. Una serie di piccole contratture diffuse lungo i muscoli della gamba sinistra. Non che la sorella stia meglio, ma per lo meno non è nelle stesse condizioni. Quello che non risco a capire è a che cosa possa essere dovuto. Camminate in montagna? Affaticamento fuoriuscito col riposo? Postura dovuta alla scarpe estive basse? Ma ormai non mi resta che recuperare, il prima possibile, ma soprattutto completamente. Non posso rischiare di iniziare una preparazione con i ritmi che mi ero imposto e non essere a posto al cento per cento. Vorrebbe dire solo peggiorare la situazione attuale.

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Verso Torino

Vacanze finite. E per me lo sono state. Vacanze intendo. Ho letto, visto e sentito di corse in montagna, al mare, in collina. Io dovevo riposare e l'ho fatto. Ho dovuto perchè le gambe lo chiedevano a gran voce. E forse, fermarmi, mi è costato ancora più fatica che correre. Solo tre uscite in due settimane. Più una ferrata di due giorni sulle Bocchette Alte del Brenta. Ma quella è stata un toccasana per gli occhi e per lo spirito. In cima al mondo, tanto piccoli come giganti. Ho corso poco e le gambe sembravano ringraziare. Ma domenica le gambe mi hanno fatto male, sempre con il solito dolore ai polpacci, entrambi. Oggi sono subito corso al riparo dal massaggiatore, che diventerà un fido compagno in questa preparazione per la Maratona di Torino del prossimo 18 novembre.

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Positivo e negativo

Come sempre dipende da che lato si guarda la medaglia. E quante sfumature aggiungere. L'uscita di ieri è stata sotto certi aspetti un disastro, sotto altri un buon segno. Iniziamo da ciò che è andato male. Come sempre la gamba (entrambele gambe) mi ha dato fastidio subito in partenza, nella solita posizione tra tendine e soleo, basso polpaccio. Il muscolo destro si è ripreso subito, mentre il sinistro ha avuto bisogno di almeno una decina di minuti. Poi tutto è andato liscio per tutti i chilometri di allenamento. Avevo deciso di provare a fare l'uscita più veloce della settimana sui 12 Km, ma mi ero ripromesso di partire piano e spingere solo dopo il giro di boa. Sono partito piano, ma appena la gamba è iniziata a stare bene ho subito tirato troppo, un 3' 50" che ho pagato caro subito dopo.

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Di corsa

Provato e approvato. Finalmente 10 Km quasi senza fastidio. Domenica che doveva essere di pioggia e invece si presenta con una temperatura più che ottimale. D'accordo col fisioterapista abbiamo deciso di provare a correre. E visto che i problemi sono tutti nati sul lento, di correre a un ritmo buono. Avevo un po' di timore lo ammetto. Prima di provare ho però accompagnato Chiara in bici per i suoi "trenta". Un lungo sull'alzaia del Naviglio. Aria fresca, quasi fredda sui pedali ancora freddo. Tantissima la gente che abbiamo incontrato di corsa, in bici, a piedi, a pesca. Qualche compagno della Martesana Corse già di ritorno dalla loro uscita. Abbiamo chiccchierato per quasi tutto il tragitto, mentre io seguivo attento qualsiasi minimo segnale lanciato dai polpacci. Dopo un'ora e quaranta è stato il mio turno. Qualche centinaio di metri insieme e poi ho accelerato, forse anche troppo.

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Runner's World di Settembre

E' successo ancora. Questa volta a sorpresa. Guardo l'anteprima del numero di Settembre di Runner's World e già nell'indice mi rivedo in una delle foto scattataci al Rewoolution Raid di Bergamo mentre ci stanno intervistando. Questa volta l'articolo non è mio/nostro, ma della nostra compagna Silvia. E la sorpresa più grossa è stata anche rivedere le tante foto scattate nella due-giorni bergamasca che mi hanno ributtato indietro nel tempo con la mente. Ma c'è ben poco da stare a pensare visto che tra un mese saremo ancora in gara per la seconda tappa estiva, a Torbole sul Lago di Garda.

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Roncobello-Laghi Gemelli

E' la prima volta che scrivo ad una settimana di distanza da una corsa. Un po' per forza di cose, un po' anche per vedere cosa raffiora alla memoria quando il tempo passa e non si e' ancora freschi di chilometri. Una settimana fa c'era aria di vigilia. Avevo scritto due giorni prima che il tempo sarebbe potuto essere brutto, previsti temporali. Quando siamo arrivati a Roncobello domenica mattina ci ha accolto invece il tempo perfetto per correre. Il tempo giusto per cambiarci e ci siamo trovati sulla linea di partenza, al campo sportivo. Nei pochi minuti che mi hanno diviso dall'inizio ho ripercorso tutta la strada fin al rifugio del giro di boa e ritorno, memore delle gite degli scorsi anni: salita asfaltata fin dopo Capovalle, bosco fitto fino ai rifugi di Mezzeno, salita sull'erba fino al bivio dei Tre Pizzi, poco dopo la baita dove lo scorso anno ci hanno fatto ridiscendere a valle, il Passo di Mezzeno e la sua croce e finalmente i laghi. Poi tutto da capo, ma al contrario. Tutto in qualche decina di secondi, nitido, preciso.

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