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Nike Air Zoom Pegasus 31

Tempo di scarico. Tempo di lento. Tempo di prova. Con tutta la calma e la dedizione che si possono dedicare ad una nuova scarpa. Mi piace avere tra le mani (e piedi) nuovi modelli, che poi vadano bene e passino il test delle mie preferenze o no. E' comunque uno stimolo. E un modo anche per conoscere la propria corsa. Capire cosa va o non va in una scarpa, cosa si adatta meglio o peggio al proprio appoggio, al proprio ritmo, alle proprie esigenze. Il bello è non avere pregiudizi. Guardarle, soppesarle, annusarle, calzarle, allacciarle. E correrle.

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Canale 6

Praticamente rimangono solo giorni di nulla fino alla gara di domenica. Nulla in senso di allenamento attivo. Ma in realtà si tratta di scarico e richiamo. Per alleggerire le gambe, per assorbire le ripetute del mercoledì e il lavoro svolto fino ad ora, per arrivare nella migliore condizione al week-end. Fare una pausa di tre giorni non sarebbe la stessa cosa. Basta poco. 6 Km, mezzoretta scarsa di corsa. E come ogni vigilia ho scelto il Canale Villoresi come percorso di allenamento. Un ritorno all'antico, al dopo-lavoro, alla sera. Temperatura che ormai non ha più nulla di estivo, sole che è già in caduta libera verso il tramonto. Come se fosse il conto alla rovescia per l'arrivo della nuova stagione.

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Tempo Run Time: Ripetute 2x6000 rec. 3'

Una cosa è certa. C'è da lavorare. Ma lo sapevo. Ed esattamente su quello in cui so di aver carenza. Mi aveva colpito l'aritcolo del Prof. Massini su Runner's World di settembre e mi ero soffermato a leggere proprio la parte in cui spiega la differenza di resa tra il lavoro di ripetuta breve e di ripetuta lunga, la Tempo Run Time. Lavoro per sviluppare resistenza alla fatica, sia fisica che mentale. Esattamente quello in cui negli ultimi mesi mi sono sentito carente. In più di un'occasione ho sentito le gambe pronte e veloci per poi sentirle mortire ben prima della fine. Quindi un lavoro per sviluppare la potenza aerobica lipidica e la soglia del lattato. Senza tralasciare la resistenza mentale.

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Rip. 2x3000 11' 00" + 2x1000 3' 35" rec. 2'

Mi fido dei miei consigli. Così dopo il post di ieri ho colto al volo l'occasione che la giornata nuvolosa mi ha regalato. Come scritto su facebook, Cogli l'attimo. Esci a correre. Ora. Un'idea per tutti, per me stesso in primis. E così ho fatto. Non ci sarebbe potuta essere idea migliore. E fortunatamente avevo con me la borsa col cambio-corsa nonostante avessi programmato tutto per il post-lavoro. In realtà sono stato un po' scettico per il poco recupero dopo la corsa di ieri sera, ma visto che si è trattato solo di un lento ho provato a vedere cosa ne pensassero direttamente le gambe e mi sono sembrate più che accondiscendenti. Dopo tutta questa premessa l'allenamento non sarebbe potuto che andare bene.

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Cariparma Running (Parma)

La Cariparma Running è sempre una certezza. Un'organizzazione impeccabile, un'ampia scelta di percorsi (da questa edizione tutti certificati FIDAL, nda), una vera city-run tutta in centro città, una buona dose di pubblico seppur poco rumoroso, una partecipazione numerosa. Magari non un parterre dei più blasonati, ma meglio ancora per chi vuole tentare uno dei dieci premi di categoria. Coppa, parmigiano, crudo non sono certo da buttare via. E quest'anno anche un clima alleato. Praticamente la giornata perfetta per correre. Ed è bello esserci quando si sente aria di festa, dentro o fuori le transenne. Ci sarebbe voluta una gara impeccabile, inattaccabile, da ricordare. Invece è solo venuto quello che mi ero ripromesso. In realtà in maniera diversa da come progettato, ma il risultato è quello che conta. Eppure non sono soddisfatto.

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Ripetute 1x2000 7' 20 + 10x400 1' 24"

Come al solito le ripetute sono andate. E andate bene. Ormai i ritmi li conosco a memoria, le gambe girano a dovere. Anche quando la voglia non è troppa i risultati però arrivano. A dir la verità credevo che l'allenamento di oggi sarebbe stato più semplice vista l'imminenza della gara nel week-end. Ma non credo di essermi appesantito troppo. In effetti il ritmo imposto da Fulvio sulle ripetute brevi nei quattrocento è stato più lento di qualche secondo rispetto al solito. Che non vuol dire non fare fatica anzi. Certo, il lungo da duemila iniziale ha fatto sembrare il resto uno scherzo, ma gli ultimi allunghi hanno richiesto molta più concentrazione che il resto dell'allenamento. E correre gli ultimi due sotto il sole caldo appena spuntato tra le nuvole, mi ha fatto quanto mai apprezzare il fresco del cielo coperto.

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Allungo finale

Proprio l'allungo finale è stato più duro del previsto. Non credevo. Durante i 12 Km di lento le sensazioni erano state abbastanza buone. Non troppo caldo, col sole che ogni tanto ha fatto capolino tra le nuvole. Umido, quello sì. Ma più che accettabile. Ho provato la strada che dovrò seguire domani, con un pezzo in più, in vista della Tempo Run Time prevista da Fulvio (vd. articolo su Runner's World di settembre che spiega la tipologia di allenamento). Proprio per non andare ad influenzare troppo l'allenamento di domani ho voluto cercare di andare al risparmio. Ritmo e respirazione controllata. Mi sono rallentato quando ho dovuto, ho spinto nei tratti un po' più lenti. Ma sempre senza troppa fatica. E ripensando alle ripetute lunghe corse in settimana ho anche immaginato che la parte finale veloce non sarebbe stata poi così impossibile. Ma la realtà certe volte non segue volontà e sensazioni.

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Scelta d'orario

Ormai siamo arrivati in un periodo in cui la scelta dell'orario è importante (non che prima non lo fosse). Correre al mattino o alla sera o a mezzogiorno sono tre cose totalmente diverse. Dal più fresco al più caldo. Rimane poi da considerare come la giornata volge. Sole, nuvole, vento, pioggia. Per questo oggi ho optato per aspettare il ritorno a casa. Sapevo che la pausa pranzo sarebbe stata ancora troppo calda per non sforzarsi troppo. E visti i carichi del periodo meglio andare cauti e dare tempo e spazio alle gambe per recuperare appena possibile. Scelta ottima, vista l'aria fresca che ha mitigato la serata verso il tramonto. Il mattino sarebbe ancora meglio. Ma ho già espresso il mio parere su quanto non sia ancora in grado di godere appieno della sveglia mattutina. Finchè ne avrò la possibilità, il mezzo dì rimarrà la mia scelta preferita.

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Pre-gara

Come è ormai consueto, prima della gara, la sgambata in quel di Gessate. In realtà tale e quale ai 6 Km del giorno prima, ma questa volta quasi più un rito che un allenamento vero e proprio. La novità però è stata farlo con le nuove Nike Pegasus 31 ai piedi. Appena arrivate, subito provate. Lascerò più spazio al tradizionale modello di casa Nike nei prossimi giorni, ma devo dire che la prima impressione è stata buona. Ma è la conferma quella che conta. E di pari passo è andata anche la mia corsa, con le gambe ben più leggere di giovedì e il ritmo che è stato molto più rilassato. Un po' anche distratto ad ascoltare il parere dei piedi. Ma domani in gara sarà tutta un'altra musica.

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Potenza Lipidica

Quello che è manca è chiaro. Ne ho parlato ieri con Fulvio ed ha confermato i miei dubbi. La potenza lipidica, esattamente quella che dà resistenza in velocità per la mezza maratona. Quello che fa la differenza in maratona. Quello che fino a poco tempo fa è stato il mio punto forte. E fermo. Ma da dopo l'infortunio ho iniziato a lavorare ed a rinforzare altri parametri. Velocità in primis. "Dovremo provare a fare qualche allenamento a stomaco vuoto" è stato il seguito. Esattamente quello che si usa fare negli allenamenti in preprazione dei quarantue chilometri quando si deve abituare il fisico ad usare i grassi e non più solo gli zuccheri. Non che il lavoro fin qui svolto sia stato sbagliato, anzi. Mi sento nettamente più forte e potente. Ma non basta. Ci vuole ancora un po' di sudore. Ma di tempo ce n'è.

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Gambe in spalla

Appena prima del giro di boa le gambe si sono arrese. Veramente stanche. Non mi è rimasto altro che mettermele in spalla e ritornare verso l'inizio. Piccolo trotto, scarico, ritmo blando, scioglimento, lento, recupero. Tante parole per dire la stessa cosa: piano piano. Le ripetute di ieri sono entrate prepotentemente nei muscoli e la fatica è quadruplicata. Forse ingannato un po' anche dal cielo nuvoloso che in realtà oltre al fresco ha portato anche umidità. Ma tutta fatica che si trasforma in soddisfazione ripensando al lavoro di ieri. Se quella è la strada giusta vedremo i risultati.

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Fontanelle

Invidia per chi riesce ad alzarsi e ad uscire a correre. Io ho bisogno dei miei tempi tecnici. Un conto è andare ad una gara o ad una tapasciata. Ci solo l'alzata, la colazione leggera, il viaggio, il tempo per far rendere conto al corpo di esistere. Un conto è alzarsi, cambiarsi, a digiuno, ed uscire a correre. Troppo per me. Evidentemente sono più un animale notturno, serale. O forse è solo questione di abitudine. Che al momento non ho. E me ne sono accorto subito dai primi passi fuori casa. Gambe impiantate, muscoli rigidi nonostante gli esercizi di riscaldamento, fatica a prendere il ritmo. Poi mettici la stanchezza, dopo il buono ma faticoso allenamento di venerdì, e il sole spuntato di lì a poco. Premesse che non fanno presumere nulla di buono. Anche se alla fine l'allenamento l'ho portato a casa tra fatica e litri di sudore.

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