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Ripetute 16x200 40" rec. 60"

Saranno giorni difficili i prossimi. Soprattutto per le sessioni di qualità. Forse l'unica soluzione per trovare un po' più di fresco sarebbe correre al mattino presto. Molto presto. Ma io sono sempre stato dell'idea che nonostante tutto il caldo aiuta. Sarà più difficile, più pesante, più stancante, più duro, ma le uscite sopra i 30°C danno resistenza a fatica e sofferenza. Sono quelle situazioni al limite che si ripresenteranno il giorno della gara e sapere come affrontarle è un vantaggio. Affrontate con la giusta coscenza e consapevolezza, ascoltando gambe e testa, senza lasciarsi trasportare dal voler fare di più. E quando ci si ritrova in pista per una sessione di ripetute è ancora più importante saper valutare. Capire quale è il limite da non superare e portare a casa, comunque, un buon allenamento.

Ma fortunatamente sembra che il centro sportivo di Gessate, negli orari serali, sia uno di quei posti dove vale la pena correre. Quando ci sono arrivato dopo il giro di riscaldamento in paese, non mi è sembrato vero quello che ho subito visto. I pioppi che circondano la recinzione coprivano con l'ombra metà dei quattrocento metri sull'ovale e nel campo di calcio gli spruzzini circolari stavano bagnando l'erba già gialle e secca, sfiorando anche le prime corsie sull'asfalto. Niente sarebbe potuto essere più invitante. Avendo in programma sedici sessioni di duecento metri veloci (40") e duecento metri di recupero lento (60") non ho avuto dubbi nello sfruttare l'ombra degli alberi per la parte veloce e recuperare sotto il sole ancora caldo della sera. Sperando che anche gli irrigatori si girassero proprio al mio passaggio per una veloce doccia rinfrescante in corsa.

Come mio solito ho corso metà allenamento in un senso e metà nell'altro per non sforzare una parte del corpo più dell'altra (alla lunga gambe e schiena ne risentono). Ma mentre nella prima parte mi sentivo più in forze, al seconda mi è sembrata ben più dura. E il perchè l'ho scoperto solo una volta arrivato a casa e scaricato il tracciato del gps. Nelle ultime otto sessioni ho aumentato di qualche secondo il passo, spostando l'asticella del limite un po' più in là. Anche se il caldo l'ho sofferto relativamente. Non ci fossero stati 32°C sarei sicuramente andato più veloce, ma lo sforzo fatto non mi è sembrato inferiore a tante altre volte. E avere tutta la pista solo per me è stato allo stesso tempo rilassante. Dopotutto non è male correre d'estate. L'importante è farlo nel modo giusto.