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Salisburgo: corsa bike orientering

Giornata piena. Ma quando si tratta di sport è solo ed esclusivamente un piacere. Sono occasioni che non si possono perdere. Sono occasioni da sfruttare al massimo, soprattutto. Perchè trovarsi davanti ad un mare verde di colline, boschi che ricoprono i versanti interni delle montagne a picco sul lago, strade sterrate e sentieri che si intrecciano continuamente, con la sola scelta di indossare scarpe o salire su una bici, non capita spesso. Ma anche poterlo fare per dovere. E con l'ottica di provare nuove esperienze, sportive e tecnologiche. Toccare con mano (con polso) quello che l'occasione regala. Alla fine è stata una giornata faticosa, con la stanchezza che scorre ancora tra le dita. Insieme alle immagini del sole che scala le cime accompagnando la mattina, le ruote che girano scivolando tra discese e massi, il sudore che cola dalla fronte risalendo l'ombra del bosco per l'ultimo check-point.

Il week-end della Red Bull X-Alps sarà solo domani, ma l'antipasto vissuto insieme a Garmin migliore non poteva essere. Fuschl am See. Piccolo villaggio sul Lago Fusclse. Casa Red Bull. Salisburgo. Sveglia e corsa. Di gruppo. Ma sempre di corsa si tratta. In un posto che sembra incontaminato. Le finestre del paese ancora chiuse e la sola voglia di lasciarsi il sonno alle spalle. E a farci compagnia la simpatia di Simone Moro. Abbiamo attraverato prati di un verde talmente acceso da sembrare finto. Seguito il corso di piccoli torrentelli troppo trasparenti per essere veri. Passati per boschi freschi e silenti da apparire disabitati. Lontani. L'occasione perfetta per provare i due nuovi nati di casa Garmin, Forerunner 225 e Fenix 3. Attenzione rapita e divisa tra polso e piedi. Tra artificio e natura. Le parole di Simone a fare da contorno, da accompagnamento, da esperienza. Fino a quando non è stato il momento di salire in sella e allargare il nostro orizzonte.

Sulle due ruote la prospettiva cambia. Ma non cambia quello che ti circonda. Cambia il modo di vedere, di viverlo. Di attraversarlo. Di provarlo. Seguire un sentiero, studiarlo attimo dopo attimo, nella frazione che separa una salita da una discesa. Ritrovarsi proiettati in un mondo diverso e sconosciuto ma poterlo domare, con un occhio per gustare il continuo muoversi tra le fronde degli alberi, l'arrancare sulle salite, lo schivare radici e massi. E con l'altro studiare la prossima curva, il prossimo bivio con l'occhio bionico dell'eTrex 30 che guarda più in là.

Poi fermarsi un attimo. Prima che arrivi la sera. Per cercare la via, ritrovare la strada. Alla conquista del prossimo check-point. Un modo diverso per vivere la montagna, non seguendo percorsi tradizionali, ma scoprendo il proprio, passo dopo passo. Sapendosi orientare. Rischiare. Avvicinarsi considerando la possibilità di aver allungato, di aver scelto il bivio sbagliato. Sentire l'odore della terra che risale la montagna, l'umidità del sottobosco, col rumore del passo che spacca il sentiero. Per una volta, tutto solo per farlo. Tutto vissuto in un attimo. Con la paura di svegliarsi domattina e pensare che tutto sia stato solo un sogno. O magari domani ne inizierà ancora un altro.