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Garmin Forerunner 235

Da quando ho allacciato la prima volta il Garmin Forerunner 235 non l'ho più tolto. Non ho mai nascosto la mia predilizione per i gps-cardio da polso e per la comodità di non dover indossare la fascia cardiaca. Per correre liberi bisogna prima di tutto sentirsi liberi. Leggeri. Provare la sensazione di avere le ali ai piedi e di avere il controllo sul mondo. E su se stessi.

Non ho assolutamente alcun dubbio nell'affermare che il Garmin Forerunner 235 sia il migliore gps-cardio da polso provato fino ad ora. Tutta la nuova generazione di gps per la corsa di Garmin (Forerunner 230235 e 630) è nettamente migliore rispetto ai progetti precedenti della stessa Garmin. Sicuramente il più rappresentativo e voluto è proprio lui, il Forerunner 235. Nulla da togliere al precedente modello 225, ma le differenze si notano subito senza bisogno di un'analisi approfondita. Da una parte ci siamo trovati di fronte un progetto sicuramente innovativo, ma non ancora completo, voluto probabilmente per contrastare le dinamiche del mercato (parlo del 225). Dall'altra, oggi, un prodotto che funziona, accattivante, facile da usare e preciso (il 235). Quasi avesse un suo cuore.

Per valutare se un gps-cardio da polso sia migliore di un altro non sono molti parametri da confrontare. La differenza sta tutta nel sensore del rilevamento cardiaco. Possono essere installate mille altre applicazioni funzionali alla corsa, ma se è il sensore cardiaco a non funzionare in modo preciso, il prodotto è sicuramente sbagliato. In cosa si differenzia allora il sensore del Forerunner 235 dal Forerunner 225? Innanzitutto sulla proprietà del sensore stesso. Il Forerunner 235 utilizza un sensore proprio di casa Garmin (sistema Elevate™) e non più il sensore Mio montato sul precedente modello (e presente su tutti i primi principali modelli gps-cardio in circolazione come Tom Tom, Apple Watch...). Il sistema Elevate™ è frutto di uno studio di oltre due anni e la configurazione totalmente differente dai precedenti ne è la riprova.

Sistema Elevate™

Innazitutto il sensore sporge leggermente dal fondo dell'orologio in modo da essere sempre a contatto con la pelle, anche quando gli inevitabili movimento del braccio spostano il cinturino. Nel precedente modello, in cui il sensore non fuoriusciva dalla cassa, Garmin aveva aggiunto un anello di silicone per evitare le infiltrazioni di luce e permettere ai LED di funzionare in maniera corretta. La nuova configurazione è sicuramente più funzionale. Non ho mai avuto la necessità di stringere il più possibile il cinturino al braccio, ma semplicemente di renderlo più saldo durante i movimenti dovuti alla corsa (durante l'uso giornaliero è possibile utilizzarlo con il bracciale leggermente più allentato). Il sistema Elevate™ è composto da tre LED luminosi (non più due) disposti in circolo e da una cella elettro-ottica centrale. I LED illuminano la pelle, consentendo alla cella elettro-ottica di rilevare la variazione di volume del flusso sanguigno e derivarne quindi la frequenza cardiaca del runner. Semplice quanto intuitivo. E i risultati si vedono. Ho corso per alcune settimane durante i miei allenamenti rilevando il battito cardiaco sia con Garmin Forerunner 235 che con un gps con fascia-cardio di altro produttore. I risultati sono stati esattamente quelli immaginati. Corrispondenti. Non c'è stato praticamente scostamento tra la rilevazione del battito cardiaco da polso o con fascia. Anche durante la corsa, verificando a schermo la rilevazione in tempo reale, lo scostamento non è mai stato maggiore di un battito. Sarebbe interessante affiancarlo al modello Forerunner 230 o Forerunner 630 per un confronto-grafico diretto sul portale Garmin Connect (non l'ho fatto attualmente perchè non avrebbe avuto senso sovrapporre due prodotti di case differenti, in quanto il portale avrebbe dovuto reinterpretare gli algoritmi di un'altra casa e non i propri nativi. Lo stesso sarebbe avvenuto ad esempio su Strava, dove entrambi sarebbero stati a loro volta reinterpretati dagli algoritmi di un portale di terzi).


Tracciati di diverse tipolgie di allenamenti e di percorsi di Garmin Forerunner 235 su Garmin Connect

Criticità del cardio da polso

Ci sono però da tenere in considerazione alcuni parametri importanti quando si sceglie di utilizzare un gps-cardio da polso (validi per qualsiasi marchio) che invece l'utilizzo della fascia cardiaca non comporta. Parametri come la circonferenza del polso stesso, il colore della pelle, l'irsutismo, i tatuaggi, il sistema venoso, possono variare, od ostacolare, totalmente il funzionamento del sensore. Particolarità che possono andare ad influire fortemente sulla qualità/quantità del battito rilevato. La dimensione del braccio incide sia sul movimento dello strumento che sulla superficie di rilevamento. Runners con braccia più piccole o più magre possono avere maggior difficoltà nell'accuratezza del segnale. Anche il colore della pelle è fondamentale. Lavorando, il sistema Elevate™, con dei LED che la illuminano, una carnagione più chiara potrà avere una più facile lettura delle variazioni di volume del flusso sanguigno rispetto ad una carnagione più scura. L'irsutismo, ossia una maggiore o minore presenza di peli, in corrispondenza del sensore andrà anch'essa ad influire sulla qualità della rilevazione. Allo stesso modo dei tatuaggi, che coprono con inchiostro l'epidermide rendendola meno leggibile (se non del tutto) dal lettore ottico. Infine, l'esposizione del sistema venoso, che in alcune persone è più in superficie mentre in altre più nascosto. Parametri che non possono non essere tenuti in considerazione quando si valuta in gps-cardio da polso. Nonostante tutto, io non ho avuto alcun tipo di problema.

Novità del Forerunner 235

Garmin Forerunner 235 ha introdotto anche altre novità rispetto al precedente modello 225. Innanzitutto l'attivazione (personalizzabile da menu) del sistema satellitare russo Glonass insieme al più tradizionale GPS. Più satelliti che ne leggono contemporaneamente la posizione. Un vantaggio in termini di accuratezza (minima) e di copertura (rilevante). La ricezione del segnale satellitare è quasi istantanea (a volte anche al chiuso). L'incidenza sulla durata della batteria è, secondo mio parere, secondaria. Durata notevolmente aumentata, dato che ho avuto la necessità di ricaricare Forerunner 235 solo una volta alla settimana (con batteria ancora carica tra il 10 e il 20%) utilizzandolo quotidianamente 24h/24h in modalità orologio/cardio e per cinque uscite settimanali di allenamento (Garmin dichiara fino a 11 ore in modalità gps e fino a 9 giorni in modalità orologio). Anche il calcolo della VO2 Max (volume massimo di ossigeno, in millilitri, che è possibile consumare al minuto per chilogrammo di peso corporeo al massimo delle prestazioni) è molto interessante. Tenendo sempre in considerazione però che è un valore calcolato in base ai parametri corporei dichiarati e rilevati e non frutto di una vera analisi del sangue. Utile per vedere come all'aumentare dei risultati dei propri allenamenti, ci sia anche una corrispondente variazione dei parametri collegati. Allo stesso modo è interessante la tabella fornita con le previsioni di gara su varie distanze (1-5-10-21-42 Km e 1 Mgl) e l'avviso dei tempi di recupero, sempre calcolati in base ai parametri di corsa registrati ed ai dati corporei. In realtà la corrispondenza con i risultati reali è leggermente più ottimista.

Una delle caratteristiche che solo un gps-cardio da polso può fornire è la rilevazione giornaliera del battito cardiaco, scomoda da effettuare con la fascia. Per questo Forerunner 235 è più adatto di altri strumenti a trasformarsi anche in uno smart wacth e live tracking da polso. Un'apposita schermata fornisce il battito cardiaco in tempo reale, la FC minima, la FC media, il grafico delle ultime quattro ore e quello degli ultimi sette giorni. Come live tracking permette di impostare un obiettivo giornaliero di passi da raggiungere ed avere un rilevatore di movimento che solleciti ad alzarsi e camminare quando si è sedentari da troppo tempo (anche se non ho ancora ben capito in base a quali parametri). Senza tralasciare il monitoraggio del sonno. In più, collegato in Bluetooth con il proprio smartphone, dà la possibilità di riceverne le notifiche come sms, whatsapp, avvisi, calendario e meteo.

Anche dal punto di vista puramente estetico Forerunner 235 è stato migliorato rispetto al predecessore 225. Simile la linea con cassa tonda e cinturino bucherellato, ma fornito in tre diverse colorazioni (nero e rosso, nero e grigio, nero e blu ghiaccio). Le dimensioni sono state leggermente ridotte (4,6 x 4,6 x 1,3 cm) aumentando però dimensione e superficie dello schermo del 44% (1,23") e diminuendone il peso (42g). Come tutti gli orologi Garmin anche per Forerunner 235 è possibile connettersi con Connect IQ per il download di widget, campi e app per personalizzarlo.

Dal punto di vista dell'utilizzo in corsa non si discosta molto da tutti gli altri nuovi modelli Garmin. Il rilevamento della distanza è una certezza, forse anche un po' più preciso proprio grazie all'ultilizzo contemporaneao di GPS e Glonass. Le schermate personalizzabili durante l'allenamento sono cinque. L'interfaccia colorata delle zone di frequenza cardiaca è la più intuitiva e caratteristica. In più, oltre a quella più classica dell'ora, sono configurabili altre tre schermate dove poter visualizzare tutti i parametri di corsa: distanza, tempo, passo, velocità, cardio, lap, velocità istantanea, media lap... Ogni schermata è divisibile fino a quattro porzioni per avere sott'occhio contemporaneamente più dati possibili senza la continua necessità dello scorrimento tra le schermate. Una suddivisione che cho ho trovato molto utile potendo raccogliere in una sola visualizzazione i parametri che più mi interessano: distanza, tempo, frequenza cardiaca e passo dell'ultimo lap (solitamente un chilometro). Lo switch a più schermate mi è tornato utile nel momento in cui ho avuto la necessità di conoscere la velocità istantanea (ad esempio per riconoscere la velocità media del lap durante le ripetute). Un aiuto per risolvere alcune criticità che ho riscontrato soprattutto durante l'utilizzo della funzione degli allenamenti personalizzati.

Impostando e caricando da Garmin Connect le sessioni di ripetute ho scoperto un piccolo baco che ho dovuto aggirare. Solitamente verifico la velocità di navigazione al termine di ogni lap. Ma quando viene impostato l'allenamento personalizzato, il Forerunner 235 invece di visualizzare la velocità dell'ultimo step, mostra la comunicazione di fine/inizio tra una fase e la successiva, nascondendo il valore del passo. Per ovviare alla mancata visualizzazione ho inserito il parametro in una delle quattro porzioni della schermata principale, per verificarlo poi a posteriori durante la successiva fase (solitamente quella di recupero). Problema invece non risolto quando il passaggio avviene tra sessioni (ad esempio tra riscaldamento e serie di ripetute o tra serie e defaticamento o tra sessioni di ripetute a velocità differente). Il passaggio tra una sessione e la successiva implica lo scarto di qualche decimo di secondo che viene riconosciuto dal sistema (e mostrato), nasconendo automaticamente la velocità dell'ultimo lap. In questo caso per ovviare al problema l'unico modo che ho trovato è stato quello di verificare la velocità in corsa (media lap) e non più a posteriori.

Velocità istantanea che, con le ultime versioni di Forerunner, non viene più (erroneamente) calcolata al secondo, ma (giustamente) sulla media degli ultimi cinque. Non sono mai stato un accanito utilizzatore della velocità istantanea proprio per questo motivo. Qualsiasi gps ha una percentuale di errore e minore è lo spazio considerato, maggiore è l'errore a cui si va incontro. Quindi molto meglio verificare la velocità media risultante ad ogni chilometro, piuttosto che quella istantanea. Ma, se la si vuole calcolare, è preferibile utilizzare la media sui cinque secondi piuttosto che un calcolo istantaneo sicuramente meno veritiero.

Infine, è stata molto migliorata anche la funzione di sincronizzazione Bluetooth per il caricamento dei tracciati su smartphone. E' sufficiente accoppiare Forerunner 235 con il proprio cellulare, avviare l'applicazione Garmin Connect e attivare la funzione di sincronizzazione per scaricare in pochi secondi i propri allenamenti sul portale. Nulla di più facile. Garmin Forerunner 235 è tutto questo. Un gps-cardio dal polso pensato per il runner medio che vuole uno strumento avanzato ma allo stesso tempo semplice da usare. Affidabile, leggero, completo. Per correre con il cuore in mano.