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Garmin Fenix 3 Sapphire HR

Il primo contatto con il Garmin Fenix 3 l’ho avuto già un anno fa. Solo qualche chilometro di test in compagnia di Simone Moro sulle alpi austriache e la contemporanea valutazione di quella che allora era stata una grande innovazione appena nata, il Forerunner 225, primo cardio-gps di casa Garmin. Dopo quasi dodici mesi mi sono ritrovato al polso quella che è la naturale evoluzione della nuova specie, il Garmin Fenix 3 Sapphire HR.

A prima vista sembra tutto fuorché un orologio per correre. E in effetti la corsa è solo una delle tante discipline per il quale il Fenix 3 Sapphire HR è stato progettato. Sci di fondo, discesa, snowboard, scalata, escursionismo, trail, running, corsa indoor, ciclismo, nuoto, canottaggio, triathlon, golf, sono solo alcuni degli sport che si possono scorrere nel menu principale prima di iniziare qualsiasi attività. E pur di mantenerlo al polso li si vorrebbe provare tutti. Perché oltretutto è bello. Esteticamente. Cassa in metallo, cinturino in silicone a fascia larga (intercambiabile con molti altri modelli anche più fashion), dimensioni importanti (51,5 x 51,5 x 16 mm), display a colori (30,4 mm di diametro e risoluzione 218 x 218 pixel). Uno stile militare più che sportivo. Molto simile ad altri gps dedicati esclusivamente al trail. Ed è principalmente alla corsa fuori-strada che sembra essere destinato. Per quanto mi riguarda l’ho però utilizzato quasi sempre come un normale cardio-gps da running, per allenamenti e gare. Per chi arriva da altri modelli di Garmin il primo utilizzo è abbastanza semplice. Cinque i tasti funzione canonici e menu interni che si ripetono. Solo il tempo necessario per abituarsi alle nuove combinazioni dei tasti per navigare tra le varie visualizzazioni.


Garmin Fenix 3 Sapphire HR.

Cardio

Fenix 3 Sapphire HR monta lo stesso sensore cardio (sistema Elevate™) di casa Garmin del Forerunner 235, il migliore in assoluto finora testato. Il sistema Elevate™ è composto da tre LED luminosi disposti in circolo e da una cella elettro-ottica centrale. I LED illuminano la pelle, consentendo alla cella elettro-ottica di rilevare la variazione di volume del flusso sanguigno e derivarne quindi la frequenza cardiaca. Il sensore sporge leggermente dal fondo dell'orologio in modo da essere sempre a contatto con la pelle, anche quando gli inevitabili movimento del braccio spostano il cinturino. Ma mentre su Forerunner 235 non avevo avuto la necessità di stringerlo eccessivamente per un’ottimale rilevazione del battito cardiaco, la stessa cosa non è successa con il Fenix 3 Sapphire HR. Ci ho impiegato una decina di giorni per trovare la giusta configurazione sul mio polso. Questo perché la cassa in metallo è molto grande e pesante (86 g) e, con il movimento dovuto alla corsa, tende a muoversi più che in altri modelli. Sul mio braccio, piuttosto esile, non stringendolo adeguatamente, il sensore cardio non trovava un’adeguata stabilità per poter rilevare il segnale cardiaco. Provato in diverse posizioni (e su entrambe i polsi) e con differenti misure di allacciamento, alla fine sono riuscito a trovare il giusto compromesso tra comodità e funzionalità (utilizzo due misure diverse per attività e riposo). E da allora non ha più sgarrato di un singolo battito (la perfetta configurazione tra sensore e braccio è una delle criticità che hanno tutti i rilevatori cardio da polso, dove intervengono vari fattori - circonferenza del polso, colore della pelle, irsutismo, tatuaggi, sistema venoso - che possono interferire nella corretta lettura dei battiti e che possono variare da persona a persona).

Attività

L’utilizzo in corsa è semplice e intuitivo. Tasto Start/Stop da premere tre volte consecutivamente. La prima per accedere al menu con l’elenco completo delle attività, la seconda per attivare la ricerca del segnale gps e del battito cardiaco, la terza per dare inizio alla registrazione. Le configurazioni di visualizzazione della schermata sono molteplici e variano nel numero di campi visualizzabili e nella tipologia. Personalmente ho configurato il display suddividendolo in quattro parti per avere a disposizione il maggior numero di dati per schermata, impostando i parametri principali che maggiormente mi possono servire per analizzare la corsa durante l’allenamento (distanza, tempo, frequenza cardiaca, passo dell’ultimo lap). Le schermate (dieci in totale) sono scorribili con i tasti Up e Down e i valori visualizzabili sono decisamente numerosi (campi timer, distanza, passo, velocità, frequenza cardiaca, dinamiche di corsa, cadenza, temperatura, quota, bussola, navigazione…).

Come su tutti gli ultimi modelli Garmin è presente la possibilità di utilizzare la funzione per la registrazione di allenamenti preimpostati (da Garmin Connect o anche direttamente su Fenix 3 Sapphire HR), che personalmente ho utilizzato solo durante le prove ripetute. La novità è data dalla schermata di visualizzazione che cambia automaticamente, mostrando di volta in volta distanza e tempo mancanti al termine di ogni mini-sessione. Forse un po’ troppo deboli il segnale acustico e la vibrazione nel cambio-sessione, probabilmente dovuto alla dimensione e pesantezza dell’orologio stesso. 

Segnale GPS

La ricezione del segnale gps è decisamente veloce. Come in tutti gli ultimi modelli Forerunner anche il Fenix 3 Sapphire HR è dotato del sistema satellitare russo Glonass (disattivabile) unito al più tradizionale GPS. Più satelliti che ne leggono contemporaneamente la posizione. Un vantaggio in termini di accuratezza (minima) e di copertura (rilevante). La ricezione del segnale satellitare è quasi istantanea (a volte anche al chiuso), mentre l'incidenza sulla durata della batteria è secondaria. Durata notevole, dato che il Fenix 3 Sapphire HR è pensato anche per attività sportive a lungo termine. Personalmente non ho mai avuto la necessità di ricaricarlo più di una volta a settimana (con batteria residua al 20%) utilizzandolo quotidianamente 24h/24h in modalità orologio/cardio e per cinque uscite settimanali di allenamento (Garmin dichiara fino a 16 ore in modalità gps, fino a 14 giorni in modalità smartwatch e fino a 21 giorni in semplice modalità orologio). Interessante (per gli ultramaratoneti, meno per chi corre su distanze più tradizionali) la modalità UltraTrac™ per risparmiare batteria sulle lunghe distanze, in cui l’aggiornamento dei dati avviene soltanto ad intervalli e non costantemente (Garmin dichiara fino a 40 ore di attività).

Dopo la corsa

Terminato l’attività (ripremendo il tasto Start/Stop) Fenix 3 Sapphire HR fornisce una serie di opzioni interessanti Oltra alla possibilità di Salvare, Eliminare o Riprendere immediatamente l’allenamento da dove era stato lasciato, anche altre due scelte. La funzione di navigazione Trackback per tornare alla partenza (in cui una freccia indica la direzione da prendere indipendentemente dal percorso appena effettuato – utile soprattutto nel trail) e la modalità Riprendi Dopo, attraverso la quale congelare l’allenamento e continuare poi in un momento successivo (utilizzabile, ad esempio, per chi registra sia il riscaldamento che la gara e vorrebbe avere tutto in un unico file).

Salvando l’attività Fenix 3 Sapphire HR mostra immediatamente le statistiche di allenamento.  Il miglior tempo sulle distanze percorse, l’eventuale distanza più lunga, il tempo di recupero (ossia quanto tempo aspettare prima di svolgere l’allenamento successivo) e la stima aggiornamento del VO2max (volume massimo di ossigeno, in millilitri, che è possibile consumare al minuto per chilogrammo di peso corporeo al massimo delle prestazioni). Allo stesso modo è interessante anche la tabella fornita con le previsioni di gara sulle varie distanze (1-5-10-21-42 Km e 1 Mgl). È da tenere sempre in considerazione però che tutti questi valori sono sempre calcolati in base ai parametri di corsa registrati ed ai dati personali inseriti. Utile per vedere come all'aumentare dei risultati dei propri allenamenti, ci sia anche una corrispondente variazione dei parametri collegati. Per mia personale esperienza la corrispondenza con i risultati reali è sempre leggermente più ottimista.

Nuova introduzione (derivata dal Garmin 630) la funzione di stima della Soglia Anaerobica (basata sul rapporto tra battito cardiaco e velocità). Due le modalità di rilevazione. La prima e più semplice richiede l’esecuzione di una prova di 20/30 minuti alla velocità massima che si riuscirebbe a tenere per un’ora. La seconda modalità invece è automatica ed è direttamente il Fenix 3 Sapphire HR a determinarla attivando la funzione di rilevamento automatico durante un qualsiasi allenamento di 10/15 chilometri. Come per il Forerunner 630 è possibile associare a Fenix 3 Sapphire HR la fascia cardiaca HRM-Run™, che permette di registrare e visualizzare le dinamiche di corsa (cadenza, tempo di contatto al suolo, oscillazione verticale, lunghezza del passo…).

Simile all’opzione Trackback anche la funzione Percorsi, chiaramente ereditata dal mondo bikers. Due le scelte possibili. Il caricamento di un tracciato da seguire durante la propria attività (sempre in modalità freccia) o la creazione di un nuovo percorso basato sull’attività in svolgimento.

Decisamente migliorata anche la funzione di sincronizzazione con Garmin Connect. Appena terminato un allenamento è possibile caricare i dati sul portale utilizzando la tecnologia Bluetooth o Wi-Fi. Nel primo caso è sufficiente accoppiare Fenix 3 Sapphire HR con il proprio cellulare, avviare l'applicazione Garmin Connect e attivare la funzione di sincronizzazione per scaricare in pochi secondi i propri allenamenti sul portale. Nel secondo, basta associare l’orologio alla propria connessione Wi-Fi (una volta) e il trasferimento avviene in automatico qualche minuto dopo essere rientrati a casa.

Smartwatch

Una delle caratteristiche che solo un gps-cardio da polso può fornire è la rilevazione giornaliera del battito cardiaco, scomoda da effettuare con la fascia. Per questo Fenix 3 Sapphire HR (come anche il Forerunner 235) è più adatto di altri strumenti a trasformarsi anche in uno Smartwacth e Live Tracker da polso. Un'apposita schermata fornisce il battito cardiaco in tempo reale, la FC minima, la FC media, il grafico delle ultime quattro ore e quello degli ultimi sette giorni. Rispetto ai modelli precedenti, come Live Tracker imposta automaticamente un obiettivo giornaliero (in base al proprio stato di forma) di passi da raggiungere, di calorie da bruciare e di rampe di scale da salire. In più fornisce un rilevatore di movimento che sollecita ad alzarsi e camminare quando si è sedentari da troppo tempo. Senza tralasciare il monitoraggio del sonno. In più, collegato in Bluetooth con il proprio smartphone, dà la possibilità di riceverne le notifiche come sms, whatsapp, avvisi, calendario e meteo. Essendo pensato anche e soprattutto per il trail fornisce in tempo reale i dati di bussola, altimetro e barometro attraverso una schermata unica o specifica per ogni valore. 


Confronto Garmin Fenix 3 Sapphire HR (1 e 2) e Forerunner 235 (3 e 4) su Garmin Connect.

Confronto

Ho corso per alcune settimane registrando e confrontando i miei allenamenti in tempo reale sia con Fenix 3 Sapphire HR che con Garmin Forerunner 235. I risultati sono stati esattamente quelli immaginati. Corrispondenti. Non c'è stato praticamente scostamento nella rilevazione del battito cardiaco. Pur posizionando i due strumenti uno su polso sinistro e uno su polso destro la differenza non è mai stata maggiore di un battito. Non c’è stata diversità nella rilevazione sulla distanza del gps. I lap sono sempre scattati nell’arco di qualche metro, la velocità registrata sempre identica. Dimostrazione che la tecnologia utilizzata è esattamente la stessa.

Conclusioni

Il Garmin Fenix 3 Sapphire HR è sicuramente uno strumento pensato e progettato per uno sportivo con esigenze avanzate. Uno strumento altamente performante, che analizza nel dettaglio la propria attività fisica. Anche i materiali utilizzati e il design lo collocano in una fascia alta. Il prezzo (599,99€ e 649,99€ con fascia HRM-Run™) lo rende appetibile solo alla parte dei runners più esigenti (in grado di apprezzarne tutte le qualità?). Utilizzandolo esclusivamente per la corsa su strada il suo utilizzo è sicuramente limitato, ma è innegabile che è già solo un piacere la sensazione che dà tenendolo al polso.