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Al-lungo domenicale

In vista dei prossimi futuri impegni che ancora non conosco, sto comunque cercando di allungare i chilometri domenicali per non arrivare impreparato ad eventuali appuntamenti improvvisi. Ma anche per ritornare all'abitudine dei tanti chilometri, come una volta. Più facile per reggere il carico settimanale in preparazione della maratona.

Al-lungo domenicaleMa anche perché il prossimo appuntamento è già alle porte. A fine mese sarò alla Corse del Principe, alla Maratona delle Terre Verdiane. E probabilmente correrò ancora insieme a Chiara, visto che fa bene a me ed anche a lei. Terzo anno di fila per me, ma questa volta senza cercare il tempo. Perlomeno non il mio. Ma stimoli che sicuramente non mancheranno. Anche perché ad aspettarci all'arrivo ci sarà Tommaso questa volta. 

Riguardando i grafici settimanali degli ultimi allenamenti invece sono rimasto molto soddisfatto, notando un costante incremento chilometrico e non strappi improvvisi che sono poi quelli che lasciano il segno e creano infortuni. Pur non seguendo tabelle particolari, ma gestendo tutto quotidianamente, sono riuscito ad aumentare piano piano il carico, lavorando sia sulla forza che sulla resistenza e i risultati poco alla volta stanno arrivando. 

Anche ieri sono uscito solo, cercando di inventarmi un giro che potesse aiutarmi a non soffrire troppo il lento scorrere del tempo e l'aumento della fatica. GPS nascosto sotto la manica della maglia e auricolari nelle orecchie. Visto che erano nel cassetto da un po', ho rispolverato le vecchie FlyOne per alleggerire il peso dei chilometri e non rimanere schiacciato dall'ansia da prestazione. Tattica che ha funzionato. 

Non avendo nessuna particolare velleità di tempo, mi sono lasciato cullare dalle note senza far caso al passo e alla distanza per buona parte dell'allenamento. Esattamente quello che cercavo. Liberare la testa per alleggerire le gambe. E' chiaro che se avessi dovuto fare un allenamento in cui essere concentrato sullo sforzo non avrei fatto la stessa cosa. Partito da casa ho seguito il corso del Naviglio, riprendendo la strada fatta a capodanno con Chiara nella nostra (mia) prima uscita lunga. Gorgonzola, Melzo poi Pozzuolo Martesana e Trecella. Quasi tutto lungo piste ciclabili (tranne l'odioso e pericoloso tratto di un chilometro che separa Melzo da Gorgonzola). Ho improvvisato qualche piccolo deviazione per allungare il percorso prima di ritrovarmi a inseguire già la strada verso casa. Per la prima metà di allenamento problemi proprio non ne ho avuti. Passo tranquillo, cardio controllato. Ma una volta arrivato a Trecella ho dovuto forzatamente iniziare a contare i chilometri mancanti per trovare la strada giusta da seguire. 

Cosa che mi ha costretto a separarmi dalla musica e concentrarmi sul percorso. E una volta lasciato alle spalle il Villaggio Residenziale di Inzago un po' di fatica ha cominciato ad uscire. Durata solo per qualche decina di minuti e poi subito rientrata nel momento in cui ho avuto più chiara la distanza e la strada da percorrere. La cosa bella è che durante tutti i 27 Km non ho mai avuto nessun problema fisico. Nessuno strano dolore ai polpacci, nessun indurimento alle cosce. Solo un po' la spalla sinistra dolorante per la tensione creatasi con i chilometri. Ho anche addirittura sbagliato a considerare la distanza che mi separava da casa aggiungendo un chilometro a quelli previsti per la mattinata, ma senza nessun esito negativo. Anzi, allungando leggermente nella parte finale. Ho scoperto solo una volta finito l'allenamento quale fosse il passo medio finale (4' 21" e 147 bpm) e sono rimasto più che soddisfatto. Mi piacerebbe sapere quale potrà essere la tenuta ad una velocità maggiore, ma ci sarà tempo per verificarlo. Adesso è importante riabituarsi a correre senza problemi.