Questo sito utilizza cookies, anche di terze parti, per personalizzare i contenuti e gli annunci, fornire le funzioni dei social-media e analizzare il traffico generato. Continuando a navigare in questo sito web acconsenti all'uso dei cookies.

Ripetute 6x1000 3' 35" rec. 2'

Passata anche questa mattinata. Sapevo non sarebbe stata facile, ma sapevo anche che sarebbe stata da affrontare. Mi sarebbe piaciuto vedere cosa sarebbe potuto succedere su altri percorsi, Naviglio o anello di Carugate. Certo però lo spettacolo del Parco di Monza credo non abbia eguali. Chilometri e chilometri di verde concentrati in mezzo a palazzoni ormai vuoti, popolati in ogni angolo dagli irriducibili della città. In agosto, Milano Monza Gessate che sia, è uno spettacolo. Ed è gratis. Chiara aveva in programma un lungo, io ripetute. Tapasciate impossibili in questo periodo visti i dislivelli che propongono così abbiamo provato un diversivo. E mai scelta è satat più azzeccata. Non so quanta gente ci fosse sparsa per i vicoli e le strade del parco, ma tanti di quelli che ho osservato entrare dai cancelli strabuzzavano gli occhi increduli. C'è poco da fare. La corsa è una malattia. Una malattia che ti fa stare bene. Una malattia contagiosa. Una malattia che cambia la vita. Ed oggi il Parco di Monza l'ha assorbita tutta.

Oggi che poi non è stata proprio la giornata più facile. 23°C alle otto del mattino, ma anche l'80% di umidità. Poco sole, ma asfalto ancora bagnato dai temporali della notte. Certo, per essere al dieci di agosto un clima fantastico. Anche se, riguardando le usicte di un anno fa, non era poi tanto diverso. Mi sa che settembre sarà una bella sorpresa. L'idea più pesante di tutte è stata però quella di dover correre le ripetute al mattino, praticamente a stomaco vuoto. Ok, non è la prima volta e non sarà l'ultima. Ai piedi le ormai fide Nike Lunaracer +3. Almeno queste sono una certezza. La quantità di podisti presenti è stata quasi imbarazzante. Sembrava di essere ad una tapasciata o forse ad una gara vera e propria, come nel riscaldamento, quando tutti corrono in ogni direzione a piccoli gruppetti. Così ho cominciato il mio di riscaldamento. Gambe un po' impacciate, ancora stanche. Ma il ritmo un passo alla volta è aumentato da solo. Ero indeciso se seguire il percorso da 3 Km (troppo corto), il giro da 5 Km (un po' curvoso ed ondulato), il giro da 10 Km (la distanza giusta). Alla fine, analizzando la mappa, ho scelto per il percorso blu 5 Km, ma con piccola deviazione. Fortunatamente un po' ormai strade e vicoli del parco li conosco, così ho cercato di mantenere la direzione più dritta possibile, evitando sterrati e continui piccoli cambi di direzione. Quasi un quadrato perfetto. Quello che però sapevo mi avrebbe dato fastidio era il dislivello, inevitabile a Monza.

Prima parte tutta all'ombra degli alberi del rettilineo iniziale fino all'entrata dell'autodromo. Sapore di verde. Una leggera discesa che mi ha portato all'imbocco del secondo rettilineo per le ripetute e all'esatto scoccare del secondo chilometro sono partito. L'errore più grosso sarebbe stato partire troppo forte, ma così non è stato. O meglio, corsa controllata e primo settore in 3' 30". Qualche secondo in meno con un po' di discesa ma non troppi. Due minuti di recupero. Questa è stata la parte più critica assegnata da Fulvio. E' stata la prima volta che ho provato ripetute lunghe con così poco recupero. Ma tuttosommato non è andata male. La ripartenza è stata un po' più critica. Non ho seguito le indicazioni dei cartelli del parco ed ho svoltato verso il punto di partenza, dove tutti i percorsi hanno inizio. Un lungo rettilineo completamente in salita. Non sarà alto il dislivello, ma in ripetuta si sente. Ed essendo ancora fresco, sono passato indenne. Il peggio è arrivato dopo. Altro recupero e altra serie. Fino alla quarta nessun problema, se non la sensazione di essere al limite. L'abitudine delle ripetute brevi è difficile da cambiare. Un lavoro completamente diverso. Ma ritornato per la seconda volta all'inizio della salita, con un giro in più nelle gambe, questa volta la strada si è sentita. Dieci secondi in più rispetto la tabella, ma di più non avrei potuto fare.

Analizzando la corsa con Strava che normalizza velocità ed altimetria, il risultato è tutt'altro che da buttare via. Sembra sia andato meglio che in altri tratti. Ma sono tutti calcoli teorici da prendere con le pinze. Le gambe hanno dato tutto e questo è l'importante. Non tirarsi indietro. Come tutto ho dato ancora nell'ultima ripetuta dei 10 Km, ma ancora una volta rimanendo più alto rispetto al tempo prefissato. Non cerco alibi ma salita, umido e stanchezza non hanno certo giovato. Ma quando mi sono fermato dopo 42' 11" sapevo già d'aver dato tutto il possibile. Per cui buon allenamento e buona mattinata. Come al solito le somme le tirerò quando sarà tempo. Quindi per ora buona giornata...