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Oggi mi sposo (C’era una volta...)

Oggi mi sposo

Sette anni volano, come volano i chilometri durante la maratona. Sembra una strada lunghissima, ma una volta raggiunto il traguardo, non si vede l’ora di ricominciare per fare ancora meglio. Per rimettersi alla prova. Per riprovare tutte quelle sensazioni che ti hanno accompagnato fino a lì. 

Questo che segue è il post originale che avevo scritto il 18 ottobre del 2014, poche ora prima di arrivare sulla linea di partenza.

Non potevo certo iniziare la giornata senza una corsa rigenerante. Chi ben comincia... sveglia presto, corsa e poi via. Perché alla fine la corsa è quella sottile linea che ci ha unito fin dall'inizio. Senza la corsa probabilmente non ci saremmo mai incontrati. Praticamente un matrimonio da festeggiare in tre. Una partenza e un arrivo. E una nuova ripartenza. Da soli, insieme, a staffetta, in squadra. Programmazione, sacrifici, chilometri. Per godere dei momenti felici, dell'arrivo. Ma soprattutto del percorso. Che non è solo fatto dal cronometro, ma di alti e bassi, di allunghi, di recuperi, di paesaggi bellissimi di cui godere. Pronti ad aspettare l'altro nei momenti di crisi, correndo mano nella mano a perdifiato lo sprint finale. Sembra banale, ma per noi è così. Un passo dopo l'altro, provando sempre ad andare più forte. Sorridendo insieme.

La mia ultima corsa da celibe. Da domani sarà tutto uguale, ma anche tutto diverso. Finisce un'era. Un'epoca. Una corsa. Che mi son goduto anche per Chiara che avrebbe voluto esserci, ma che a malincuore ha dovuto rinunciare per i suoi lunghi preparativi. Più stancanti di una maratona. Non la invidio. Io, invece, fortunatamente sono allenato, altrimenti non so se sarei sopravvissuto alle ultime ore.

È bello correre e immaginare. E fare quello che nessuno farebbe. Perdersi tra i colli del Carso cercando di ricordarsi la strada del ritorno, tra la foschia umida che ancora non si è alzata del tutto e il borino. Pensare a cosa sarà. Come quando si immagina l'arrivo della maratona ma si è ancora dietro la linea di partenza. Sembra tutto facile. Naturale. Tensione scaricata. Quasi come volando a qualche centimetro da terra. Silenzioso e veloce.
7,3 Km di riscaldamento e poi una doccia fredda. La divisa è già pronta, appesa. Diversa dal solito, ma perfetta. Manca solo da spillare il pettorale e partire. Numero 181014. Non un numero a caso. Non sono mai numeri a caso. Bisogna saperli leggere, pensare. È racchiuso tutto lì. Basta indossarlo e seguire le istruzioni. Perché... la vita è una maratona e correrla in due è più bello.

Si ringrazia Tassotto&Max per la gentile concessione sull'utilizzo delle fotografie.