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Di due in due

Alla fine della prima settimana di ripartenza sono riuscito già ad arrivare a 14 Km. Nulla di eccezionale, lo so. Ma visto che tra dieci giorni dovrei iniziare la preparazione per la Milano Marathon non posso certo prendermela con troppa calma. Di due-chilometri in due-chilometri ho allungato di volta in volta la distanza aiutando le gambe a riprendere confidenza con l'asfalto. La cosa più positiva è che man mano che i chilometri sono aumentati e le gambe hanno cominciato a protestare, il fastidio addominale è leggermente diminuito. Questo mi fa ben sperare, anche se l'ultima parola non è ancora detta. Le torsioni laterali e i carichi non sono ancora concessi. Per le gambe tutt'altra storia. Quello che sta faticando più del dovuto in questo periodo sono i quadricipiti, che nella fase di corsa più lenta sono i muscoli che maggiormente supportano il carico. Ed avendo naturalmente perso un po' di tono dovuto al periodo di stop, me lo fanno presente. Ma so che presto tutto rientrerà nei normali parametri. Ho solo bisogno di chilometri per arrivare pronto a dieci settimane dal via.

In due poi è anche stata la corsa di questa mattina. Chiara si sta già buttando sui lunghi in vista dei suoi quarantadue chilometri e allora insieme abbiamo corso la seconda parte del suo allenamento, esattamente doppio rispetto al mio. Questa volta parte con un bel vantaggio. Avremmo dovuto alzarci presto per tapasciare nella bassa bergamasca al freddo e al gelo, ma alla fine abbiamo optato per una ben più rilassante corsa lungo il nostro amato Naviglio nella patria-martesana con sole e caldo. La mattina perfetta per allenarsi. E come noi l'hanno pensato anche i tanti che hanno riempito l'alzaia di corsa, in bici o a piedi. Il ritmo l'ho dettato io, a sensazione, ma guardando il grafico post-allenamento è stato confortante vedere come sia stata una leggera progressione dall'inizio alla fine. E se Chiara non si fosse intestardita a guardare il cronometro ad ogni intermedio non si sarebbe nemmeno fatta condizionare dalla velocità troppo alta di fine allenamento che ha poi influito, prima del rientro, ad una piccola flessione della velocità. Ma gran bell'allenamento il suo, 1h 01' 34" nella seconda parte, soprattutto in un periodo in cui nessuno ancora le chiede di essere in forma. E fatica ne ho fatta anche io nonostante tutto. Come già scritto, sono state le gambe il problema maggiore che devono abituarsi al carico. dolore ai quadricipiti che dal centro coscia si sta spostando verso il basso. Ma so che è solo questione di tempo e di chilometri.

Due poi sono anche i giorni che mancano alla partenza per gli States. Due come i giorni che passeremo alla sede Nike di Portland per la presentazione dei nuovi prodotti per la Stagione 2015. Due come anche il viaggio in coppia che farò con Andrea Trentin, PR di Nike che mi accompagnerà in questa avventura. Domani a quest'ora dovrò già aver pronta la valigia, ma non prima di aver fatto il mio dovere quotidiano lungo il Naviglio.