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4 Km 4' 30” + 4 Km 4' 10” + 4 Km 4' 00”

L'idea iniziale era quella di assecondare la sveglia alle 6:00 del mattino. Aria fresca (fredda) e gambe intorpidite (addormantate). In realtà non ho neanche acccennato a scendere dal letto. Io sono fatto più per la sera. E oltretutto non credo che sarei riuscito a portare a casa l'allenamento di oggi. Ammiro e invidio notevolmente quelli come Paolo o Pitt che riescono a buttarsi giù dal letto e a fare il loro dovere di mattina. Anche gli allenamenti più difficili. E' bello (per le poche volte che l'ho fatto) iniziare così la giornata e, soprattutto, averla poi libera per altri impegni. So che è una questione di abitudine, ma prima o poi ci riuscirò anche io. Per il momento rimango un animale notturno. Con la speranza di ritornare presto ad allenarmi in pausa pranzo.

Non pensavo nemmeno di fare così tanta fatica. Un allenamento facile a vedersi, ma la disabitudine dell'ultimo mese con le corse veloci mi sta facendo pagare le conseguenze. Oggi è anche il vero inizio della preparazione pro-Milano Marathon. Una scommessa. Sono poche le settimane che mancano al via e in questo caso non posso fare altro che fidarmi ciecamente di quando il prof. Massini mi sta preparando. Ho guardato la tabella per le prossime settimane e sono rimasto stupito dai lavori inseriti, ma la giusta spiegazione fornita da Fulvio mi ha pienamente convinto. Se iniziassi a caricare subito troppo rischierei solo di farmi male, per cui un approccio più prudente e uno sviluppo tutto in salita.

Non che il rischio non ci sia comunque. Nei 12 Km in progressione di stasera le sensazioni sono state contrastanti. Inizialmente col passo lento a 4' 30" nessun problema di alcun tipo. Ma col passare dei chilometri e con l'aumento del ritmo, prima gli addominali e poi anche il vasto qualche piccolo segnale lo hanno mandato. Una sensazione strana che sto provando negli ultimi giorni è un continuo fastidio in zona fegato, appena sotto il costato. Credo possa essere dovuto all'aria troppo fredda, ma è solo un'ipotesi. Quello che in realtà mi manca è poter correre senza pensieri, senza dover continuamente stare attento alle sensazioni, senza dovermi preoccupare se non della fatica. Che è uscita soprattutto nella seconda parte, col ritmo che si è avvicinato piano piano ai 4' 00" al chilometro. Pensare che sarebbe dovuta essere il ritmo che avrei voluto tenere in maratona. Spero di ritrovare presto feeling con la velocità. E la resistenza. I chilometri mi fanno paura, ma anche ritrovare la forma non sarà uno scherzo. Anche se poi alla fine sono soddisfatto dei miei 50' 25". Mai si comincia, mai si può migliorare. Ma soprattutto l'importante è finalmente riuscire a correre.