Cielo limpido d'un azzurro sfuocato. Campi bianchi ovattati. Un sole disegnato con colori pastello ormai quasi sceso all'orizzonte. E una lunga grigia striscia di asfalto intervallata da sottili ma solidi strati di ghiaccio. Era l'alzaia del Naviglio in questo pomeriggio. Fuori -5°C. E' da ieri che non vedevo l'ora di uscire, ma ogni tanto si deve pur rifiatare. Memore della fatica dell'altro giorno ho optato per un abbigliamento un po' più leggero, con sottomaglia a maniche corte. E soprattutto scarpe da running. Ho notato subito il freddo ai piedi, cosa rara, nei primi chilometri, nonostante le strade e i marciapiedi fossero ben puliti.

Tempo di defaticante, anche se sinceramente le gambe oggi stavano piuttosto bene. Ma ogni tanto una corsetta tranquilla giusto per andare a pranzo dalla mamma fa bene. Mi sono incamminato verso Melzo che era già quasi mezzogiorno e la temperatura non superava gli 1,5°C. Questa settimana credo che dal punto di vista climatico sarà terrificante se le previsioni ci prenderanno. Non tanto per la neve, che ho anche qualche dubbio che cadrà, ma per il freddo intenso che si prospetta. Le minime tra venerdi e domenica sono quasi terrificanti, vicine ai -10°C. Va bene correre col fresco, ma così mi sembra un po' troppo. E visto che sabato ho anche in previsione il Cross a Giussano non vorrei dover pattinare invece che correre.

Ci ho creduto e ci ho sperato. Ma oggi è arrivata la tanto agognata conferma che anche quest'anno sarò parte della nuova Fisherman's Friends Strongman Run 2012 nel Team A della Gazzetta dello Sport, capitanata ancora una volta da Manlio.

Dopo la fantastica esperienza dello scorso anno aspettavo tanto questa conferma, per darmi un po' di fiducia in questo nuovo anno, per lasciarmi alle spalle gli ultimi mesi, ma soprattutto per ritornare a gareggiare in una corsa che oltre a sacrificio, allenamento e fatica unisce spirito sportivo e tanto tanto tanto divertimento.

Dopo un bel po' di tempo oggi non avevo voglia di uscire. E' stata una giornata strana dove ho scaricato molta tensione degli ultimi tempi. All'alba dell 18.30 mi sono costretto ad uscire e ad infilarmi scarpe e completo pesante. Un'impresa dura questa sera. Ancora più duri i primi due chilometri. Gambe pesanti, dolore ai bicipiti, articolazioni cigolanti. La gara di sabato e la corsa di ieri si sono fatte sentire parecchio. Anche la sera mi è sembrata strana: buio pesante, silenzio, pochissima gente in giro, anche in auto. Sull'alzaia non ho praticamente incrociato nessuno. Ma poi, una volta scaldato, è cambiato tutto.

Non potevo rimanere in casa dopo la neve scesa nelle ultime ventiquattro ore. E' stato più forte di me. Ho dovuto prendere ed uscire per assaporare fino in fondo quello che questo inverno ci sta regalando. Sinceramente avrei preferito giornate calde, ma non tutto il male vien per nuocere sempre. In realtà mi aspettao un'atmosfera più natalizia, ma la neve già ghiacciata mi è solo sembrata un ostacolo in più a tutto il resto invece che una compagna improvvisa. C'era poca favola nei campi bianchi con l'erba che spunta verde scura da sotto, nei mucchi di neve e acqua ai bordi della strada, nei sottili fiocchi ghiacciati che pungono gli occhi. C'è scappato anche un piccolissimo miglioramente sul tempo dei 12 Km che probabilmente sarebbe stato più alto in altre condizioni.

A distanza di una settimana sono ritornato sui miei passi. In attesa che ritornino le corse col gruppo, mi arrangio dove meglio posso. Oggi Iacopo aveva un lunghissimo di quaranta chilometri in programma, così ho optato per seguire Cris e Cune ancora con il loro gruppetto dell'Atletica Villasanta, allungando un po' il giro in Brianza provato la scorsa settimana. Alle 8.30 al ponticello dentro al Parco di Monza eravamo in tredici. La paura di oggi era il tempo, non tanto per il freddo ma per la possibilità di neve o ancor peggio di pioggia. Invece il clima è stato clemente, 3-4°C sopra lo zero, praticamente perfetto.

Mi capita di rado, per cui quando riesco a fare un allenamento in compagnia me lo godo e cerco di assaporarne il gusto. Sono ritornato a correre insieme a Zio e a Marco sul loro campo di allenamento, al Parco Nord di Milano, territorio per me quasi sconosciuto. Uscita a metà giornata, come loro solito. Era anche tanto che non correvo più insieme a loro per vari motivi e la cosa un po' mi mancava. Non avevo nessun obiettivo particolare, per cui mi sono adattato al loro programma. Riscaldamento dal campo sportivo fino al aparco, giro di quasi sei chilometri con un piccolo allungo centrale e ritorno al centro. Dopo di che ho sfruttato la pista per farmi gli ultimi chilometri in solitaria, allungando solo l'ultimo a 3' 40".

Saremmo dovuti andare nella bergamasca per la solita tapasciata domenicale, ma i contrattempi ci hanno invece fatto fare una bella sgambata in Brianza. Con Iacopo ci siamo uniti a Cris e Cune ed al loro gruppetto per un giro su e giù lungo il percorso della Double Classic. Un lungo defaticante, giusto per mettere un po' di chilometri nelle gambe e smaltire il Cross di ieri. Ci siamo trovati al Parco di Monza, a Villasanta, e da qui siamo partiti in direzione nord lungo la sponda del Lambro. Passo tranquillo, quattro chiacchere in compagnia e i chilometri li abbiamo macinati bene, tra asfalto e sterrato passando Canonica e Triuggio. Avremmo dovuto proseguire oltre, ma dopo una cinquantina di minuti siamo ritornati sui nostri passi.

Mancano ancora due mesi e mezzo prima della Milano City Marathon 2012 del 15 aprile prossimo ma è già da un mese che sono attivo per prepararla al meglio. Gli allenamenti cominceranno solo lunedì prossimo, ma in queste settimane ho dovuto seguire tutta la burocrazia che già stava per penalizzarmi. Prima il ritardo sulla conferma di iscrizione, poi, dopo numerosi scambi di e-mail, il numero di pettorale troppo alto e il posizionamento nella gabbia di partenza sbagliata. Ok, essere in prima o seconda gabbia di certo non cambia la mia corsa, ma quel che è giusto è giusto.

Bella sorpresa quella di oggi quando Cris mi segnala che sull'odierno nuovo numero (N.328) di "Correre" di febbraio 2012, mi ha riconosciuto tra le foto della Maratona di Reggio Emilia. Non mi capia molto spesso di ritrovarmi su qualche rivista e anche se non è una foto a braccia alzate sotto il nastro del traguardo è comunque sempre una grande emozione vedersi immortalati sulle pagine di un giornale. Ho provato a capire che punto della corsa fosse e visto l'esiguo numero di componenti del gruppo, credo sia stata scattata nella parte finale, ma potrei sbagliarmi. Rimane comunque un gran bel ricordo.

L'emblema della corsa di oggi è stato un ciclista, incrociato poco prima sull'alzaia, che raggiungendomi e affiancandomi attorno all'ottavo chilometro, nel recupero prima dell'ultima ripetuta, mi dice "Ammazzate oh, che passo... Stai andando a 3' 50" al chilometro!". Sicuramente è anche uno che di corsa qualcosa sa. Io ho sorriso, anche un po' imbarazzato. Due parole veloci e poi mi ha salutato svoltando a sinistra. Non credevo di stare andando a quella velocità, ma in effetti poi il tempo finale di 37' 05" sui 10 Km con relativo nuovo personale a distanza di una settimana gli ha dato ragione. C'è da dire che correre di giorno non è come correre la sera. Più energia, più facilità di corsa, fisico più riposato, aria leggera. Nonostante oggi poi non facesse particolarmente caldo, anzi.

Buona la seconda. Bel percorso e nuovo personale, questa volta su 6 Km praticamente pieni. Dopo i sali-scendi di una settimana fa a Briosco, oggi alla seconda tappa del Campionato Brianzolo di Corsa Campestre a Cantù un percorso più adatto, credo, alle mie caratteristiche: praticamente piano e con poche curve. C'è stato solo da mantenere il ritmo costante il più possibile. Qualche faccia conosciuta in più oggi, con Cris Gazzella e Lorenzo tra il pubblico. In pista sempre io e il Cune. Appena il sole è sceso, giusto prima della nostra partenza, la temperatura è calata bruscamente e i 9°C del pomeriggio sono stati solo un felice e malinconico ricordo. Nel giro di ricognizione del percorso ho tirato un sospiro di sollievo vedendo come sarebbe stata la gara. Al via eravamo in 101 nella nostra batteria e calcolando che almeno la metà erano "assoluti" sono più che soddisfatto della mia personale prestazione. C'è sempre da tener conto che sono tutti ventenni ed io sono uno dei più vecchi.