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Correre per stare bene... stare bene per correre

Un dilemma. O due opposti che si attraggono. Ma il punto centrale è sempre quello: stare bene. Che sia il risultato o che sia la motivazione poco importa. E’ quello che cerchiamo. Correre può essere il modo per capirlo, per provarlo, per sognarlo. O semplicemente il modo per provare a raggiungerlo. 

Sono ritornato a infilare le scarpe da running dopo una settimana di stop forzato. Questa volta non per problemi legati alla corsa e nemmeno per la schiena (anche se la pausa certo non le ha fatto bene). Stamattina sono stato in dubbio se uscire per riprendere gli allenamenti o aspettare ancora. Ma poi ho pensato a quello che mi sarebbe piaciuto fare e alla fine ho ceduto. Avevo immaginato di correre avanti e indietro lungo il Naviglio Martesana per otto chilometri, ma poi, dopo i primi passi, ho optato per il giro classico di soli sei seguendo un tratto del Canale Villoresi. Mai scelta è stata più azzeccata. 

Oggi mi sono accorto di quanto sia difficile trovare un equilibrio per stare bene. Correre mi fa stare bene. Ma per correre bisogna anche stare bene. E questi ultimi giorni hanno lasciato uno strascico di debolezza che questa mattina ho pagato parecchio. Ho corso ad un ritmo decisamente più lento del mio solito (poco sotto i 5’ al chilometro), ma di più non sarei riuscito a fare. So che basterà qualche giorno per riprendere da dove avevo lasciato (anche perché questa settimana a quanto pare è stata produttiva almeno per la perdita di peso), ma l’essermi trovato di fronte a così tanta sofferenza mi ha fatto pensare. 

Mi ha fatto pensare che spesso è difficile saper scegliere su cosa sia meglio fare. Nei giorni scorsi sognavo ad occhi aperti, aspettando il giorno in cui sarei potuto riuscire a calpestare un po’ di asfalto e ghiaia baciato dal sole caldo dell’estate. Perché anche solo sei chilometri di corsa possono bastare per farti risentire vivo. Ma le sensazioni che poi ho provato sono state decisamente altre. Eppure adesso mi sento meglio. Mi sono tolto la maglia appena arrivato sui sentieri di campagna e lungo la ciclabile del Canale Villoresi per assaporare completamente il profumo delle piante e il fresco dell'ombra degli alberi. La voglia sarebbe stata quella di proseguire all’infinito, ascoltando il gracidare delle rane, il frinire delle cicale e osservando le lucertole scappare tra le foglie al mio arrivo. Per un attimo forse sono riuscito ad estraniarmi dalla fatica del momento, raggiungendo quell’estasi tanto cara al maratoneta. 

Ma i conti bisogna farli con la realtà. E oggi ho davvero capito che per correre, allenarsi, soffrire di piacere, bisogna stare bene. Che non vuol dire fermarsi. No. Vuol dire solo aspettare che sia il momento giusto. Uscirò ancora nei prossimi giorni, ma senza pensare a quello che sarà domani. Uscirò a correre cercando solo il piacere di farlo. Per stare bene. Aspettando il momento per fare un passo in più. Per ricominciare a correre.