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Al Parco di Monza con Reebok

Un inizio settimana diverso. Una mattinata al Parco di Monza insieme a colleghi e giornalisti di Runner’s World per provare le nuove nate di casa Reebok al Running Summit 2018. Sole caldo e vento freddo che si sono mescolati regalandoci un breve allenamento tra i Percorsi Reali. Il modo migliore per iniziare la giornata.

In realtà questo inizio settimana non è stato dei migliori, con la schiena che ha fatto le bizze nel week-end (e che al momento non mi concede pace). Ero anche rimasto indeciso se provare o no a correre seppur piano tra i viali alberati del parco, ma alla fine ci sono riuscito senza troppi problemi. Ai piedi l’evoluzione delle nuove Reebok Floatride, le Flexwaeve. Una scarpa diversa (qui la presentazione del precedente modello) sia nel look che nell’essenza. La gabbia che rinchiude il mesopiede e il tallone è rimasta praticamente invariata, così come la tecnologia di ammortizzazione Floatride Foam. Mentre è totalmente cambiata la composizione della tomaia grazie all’utilizzo del Flexweave, struttura composta da un intreccio di filati a forma di otto che dà maggiore resistenza, ma allo stesso tempo garantisce comfort e traspirabilità. 

Le abbiamo provate correndo insieme cinque chilometri all’ombra degli alberi del parco, spinti e poi frenati dalle folate di vento ormai autunnale che ci ha dato il benvenuto. Una scarpa decisamente comoda, molto ammortizzata, leggera (243 gr e 8 mm di drop). Discreta. Per chi ama avere il piede cullato e rilassato e non vuole preoccuparsi di nient’altro che correre. Forse un po’ troppo morbida ed elastica (nella tomaia) per i miei gusti e il mio utilizzo, ma che probabilmente rispecchia le necessità di chi vuole iniziare o ha appena avvicinato il mondo della corsa.

Per chi invece ricerca velocità e prestazione, qualche metro lo abbiamo anche fatto con le nuove Reebok Floatride Run Fast, già riconosciute da Runner’s World come scarpa dell’anno 2018. Leggera (solo 175 gr e 6 mm di drop) e veloce. Un’esperienza diversa, pensata per il runner competitivo che ricerca qualcosa in più dalla propria scarpa. Un drop più basso e una reattività maggiore, soprattutto quando è la gamba a voler spingere più forte. Un po’ più secca, senza avere quella sensazione di rimbalzo, ma comunque pronta a ricercare la migliore prestazione. Tra le due, sicuramente quella che più si adatta alla mia idea di corsa. 

A completare la gamma, ben altri cinque modelli (disponibili a partire dal 2019). Due famiglie: Foatride+ e Floatride Energy. Della prima, oltre ai due già descritti Flexwaeve e Run Fast, altri due modelli: Run Fast Pro, scarpa progettata per gli atleti élite, e Floatride Ultraknit, con una tomaia in knit più fashion e meno sportiva. Nella famiglia Energy invece l’inserimento di tre modelli più tradizionali, ma che presentano una nuova tecnologia di ammonizzazione: Forever, la scarpa pensata per l’urban runner, Harmony, studiata per chi corre quotidianamente (qui la recensione della prima edizione), e Grasse, progettata per il runner pronatore. Ad ognuno il suo.