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Maratonina di Castel Rozzone

Doveva essere il giorno del rilancio, è stato il giorno della resa. Ero motivatissimo oggi prima della partenza della Maratonina di Castel Rozzone, non tanto per obiettivi cronometrici particolari, ma perchè era l'occasione che aspettavo per ricominciare. In tutto. Anche il tempo sembrava buono visto il cielo coperto e la temperatura nettamente più bassa rispetto ai giorni scorsi. Ero abituato a correre con più di 30°C e sotto il sole e mi sembrava la giornata ideale nonostante l'umidità fosse superiore al 90%.

Non avevo la minima idea del ritmo che avrei potuto mantenere, dato che sono ormai più di due mesi che non facevo una mezza in pianura. Quattro chiacchere con i pochi del gruppo presenti e poi siamo partiti. Ero pochi metri dalla linea di partenza, ho lasciato scattare i più ed ho cominciato col passo che mi sono sentito. Al primo riscontro cronometrico dopo un chilometro l'orologio diceva 4' 06", non male visti i ritmi blandi che ho dovuto forzatamente tenere al mare. L'unico dubbio che mi è venuto è stata sulla durata, no sapendo quanto le corse di luglio fossero ancora nelle gambe. Ho mantenuto il ritmo ascoltando il corpo più che imponendomi un preciso tempo. Il percorso si è snodato tra Castel Rozzone, Arcene, Brignano tutto interamente su asfalto, un po' in paese e un po' tra le campagne. Tutto sommato un percorso veloce, di due giri da diecimila, non perfettamente in piano ma con sali-sendi veramente irrisori. Nella prima parte di gara mi sono sentito bene, affiancato anche da Simone che correva la più veloce 10K. Al passaggio dei diecimila il cronometro ha segnato 41' 17" con una media di 4' 10" al chilometro, non male per essere la prima dopo le vacanze e senza alcun allenamento specifico. Poi dal tredicesimo è iniziato un po' il tracollo. Ho cominciato ad avere un fastidio forte all'anca destra che si è acutizzato col passare dei chilometri. Ho lasciato che fossero ancora le gambe a dettare il ritmo ed ho rallentato di qualche secondo. Poi non ho più guardato il display fino all'ultimo chilometro, prima dello sprint finale. Ho perso una quindicina di posizioni almeno nella seconda parte, ma non me ne sono preoccupato molto, attento soprattutto a fare bene per me. Non è stato semplice, soprattutto lungo i rettilinei tra un paese e l'altro. Al ventesimo chilometro ho guardato il cronometro per l'ultima volta prima della fine e mi ha dato conferma delle sensazioni che avevo, 1h 25' 30". Senza strafare ho aumentato un po' il ritmo per chiudere non oltre l'ora e mezza passando sulla passerella finale in centro al paese. Passaggio al traguardo di 1h 30' 11", e 97° posizione (crica 500 gli iscritti). Per nulla male e in linea con le mie previsioni. Peccato che dopo i primi minuti, quando i muscoli si sono raffreddati, mi sia uscita un'insopportabile infimmazione al nervo sciatico che non mi permette nemmeno di camminare. Mi sono trascinato tra spogliatoi e premiazioni prima di arrendermi all'evidenza. Ora non mi rimane altra scelta che il riposo assoluto, sperando che l'infiammazione passi presto e soprattutto non torni. Chi ben incomincia è a metà dell'opera... ma questo è un anno così.