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Gimme Five... Fingers

E’ solo da qualche mese che ho preso l’abitudine di dedicare venti minuti della mia giornata agli esercizi di rinforzo al core, alle gambe e non solo. E la prima necessità che ho subito sentito è stata quella di maggiore libertà nell’appoggio dei piedi, ma senza rinunciare però ad un po’ di supporto. Mi sono sentito costretto con le scarpe e troppo vulnerabile senza... poi l’illuminazione: FiveFingers!

Le ho volute fortemente e non mi sono pentito. Anzi. Non nego che prima di provarle non avevo mai approfondito il loro utilizzo, soprattutto perché nella corsa e nel mio modo di correre sono sicuramente un’ipotesi lontana, quasi da scartare (a dir la verità con il giusto allenamento, adattamento ed i tempi corretti sarebbe fattibile). Ho scoperto invece che sono una tipologia di calzatura (preferisco non chiamarla scarpa) che si adatta nelle sue tante sfaccettature a moltissime attività dal fitness allo yoga, dal running agli sport acquatici. Basta saper scegliere ed utilizzarle nel modo corretto. Nel mio piccolo sono state (e sono tutt’ora) lo strumento ideale per eseguire al meglio la mia sessione di esercizi di rinforzo a corpo libero giornaliera.

Chiunque abbia avuto la possibilità di passare un mattinata in compagnia del prof. Massini si sarà trovato di fronte anche al momento di imparare gli esercizi di rinforzo a gambe, braccia, core e piedi. Solitamente ci si mette in disparte nella zona lanci della pista di atletica, si tolgono le scarpe e si iniziano ad eseguire una decina di semplici esercizi per tonificare e rinforzare tutta la muscolatura di supporto alla corsa. A piedi nudi. Alcuni esercizi sono anche pensati esclusivamente proprio per il rinforzo specifico del piede. E la scarpa in questo caso è solo di ingombro. 

Mi è capitato poi alcune settimane fa di essere a lezione per il corso Istruttori della FIDAL. Tra le tante nozioni spiegate si è anche parlato degli esercizi e dei circuiti per il rinforzo dei piedi. La domanda che subito mi è venuta spontanea è stata proprio perché non eseguirli a piedi nudi. Risposta scontata... per evitare gli infortuni di sovraccarico, dato che comunque il piede è un arto fragile se non supportato con i giusti strumenti. Vero. Ma siamo sicuri che siano proprio le scarpe il giusto supporto in questo caso?

Per sfruttare al meglio la potenza del piede, il modo migliore è quello di usarlo nella sua naturalezza, per come è stato fatto. Appoggio su tutta la pianta, spinta e forza date dal mesopiede, equilibrio, stabilità e mobilità grazie al movimento delle dita. Non appena ho provato ad eseguire qualsiasi esercizio per rinforzare la muscolatura (che fossero braccia, core o gambe) ho subito però sentito anche la necessità di avere qualcosa in più che mi aiutasse a riparare il piede, debole e troppo fragile, forse abituato ormai dopo più di quarant’anni (più tutti quelli dovuti all’evoluzione della specie umana) ad essere assistito da suola, intersuola e tomaia.

FiveFingers fanno proprio questo. Permettono libertà di torsione, piegamento, appoggio naturale, garantendo però un supporto in tutti i movimenti. Le dita si muovono indipendenti l'una dalle altre, la pianta del piede è riparata da urti e carichi da uno strato di materiale Vibram, che garantisce allo stesso tempo presa e sostegno. Il piede non scivola e riesce a sorreggere tutti i carichi, pur non rimanendo ingabbiato in maniera innaturale in una scarpa chiusa e statica. La differenza tra avere un piede nudo, ingabbiato o libero (ma riparato) è immediata. 


Le V-Train, le Vibram FiveFingers progettate per il fitness

Ma usare le FiveFingers non è così semplice come può sembrare. Soprattutto se utilizzate durante sessioni lunghe di allenamento (qualsiasi allenamento). Il tipo di appoggio, la muscolatura, i movimenti che intervengono con le FiveFingers ai piedi sono totalmente differenti da quanto abituati a fare. E’ necessario per cui prendere un periodo di prova ed adattamento costante e graduale, prima di essere in grado di utilizzarle quotidianamente. E' soprattuto importante scegliere quelle più adatte all’attività sportiva che si vuole svolgere (il supporto per una calzatura per il running sarà necessariamente differente da quello per una calzatura da palestra o da quello di una calzatura da pilates). 

La mia scelta è caduta sul modello V-Train, pensato espressivamente per il fitness. Uno dei modelli FiveFingers più strutturati, con rinforzi sia nella parte inferiore che sulla parte laterale e posteriore del piede per una salda tenuta durante tutti movimenti, dal semplice squat, alla flessione, ai balzi. In più, una tomaia più rinforzata e stringata per una massima tenuta attorno alla parte centrale del piede. Non a caso, proprio in occasione di Rimini Wellness, ho potuto constatare di quanto le FiveFingers fossero diffuse e utilizzate in ambiente fitness.

La calzata è comoda, naturale, libera. Come un guanto, ma con la sensazione di avere sempre il piede al riparo da eventuali pericoli. Ci ho messo un po’ ad imparare a calzarle, con la difficoltà iniziale di infilare un solo dito per ogni spazio disponibile. Ma con il tempo, la struttura che poco a poco si è sempre più adattata al piede e soprattutto le dita dei piedi che hanno re-imparato a distendersi per un supporto perfetto, la cosa è nettamente migliorata (anche se ogni tanto il mignolo destro tende sempre a fare un po’ quel che vuole). 

Iniziare ad usare FiveFingers significa partire per un nuovo percorso di adattamento del piede. Un po’ come reimparare a camminare. A correre. A saltare. Imparare a conoscere il terreno, a sfruttare tutto il piede in ogni movimento, a rendere indipendente la funzionalità di ogni singolo dito. E allo stesso tempo rinforzarlo, reinsegnandoli a reagire ad ogni repentino cambiamento, senza la necessità di dover ricorrere a sempre nuovi supporti  esterni. Un nuovo modo per assaporare la strada.