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Ripetute 10x100 22" rec. 1x1000 4' 00"

Forse è stato il miglior allenamento fatto dall'inizio dell'anno. Non tanto per il risultato o il ritmo, ma per le sensazioni. Non nego di essere stato un po' titubante prima di iniziare a correre. Ma sapevo bene a cosa stavo andando incontro. Ad ogni chilometro mi sono accorto di come il corpo stesse reagendo bene, di come la strada sembrasse fatta esattamente per correre.

E pensare che tutto è incominciato con la schiena dolorante. Probabilmente solo la postura sbagliata della zona lombare tra sonno e lavoro mattutino. Non mi sono lasciato scoraggiare e ho provato a vedere se correndo nei chilometri di riscaldamento i muscoli, scaldandosi, sarebbero poi andati a posto da soli. E fortunatamente così è successo. Anche perchè rimandare la seduta in serata non era quello che avevo in programma di fare, visto la giornata densa di impegni e i temporali previsti da pomeriggio. Col senno di poi ho fatto bene ad insistere.

Era praticamente da un anno che non riprovavo un allenamento come quello messo in programma da Fulvio. Esattamente un anno. Ma mi ricordavo bene sia le sensazioni in corsa che i risultati di quetsa tipologia di ripetute. Un grandissimo lavoro cardio, sia in resistenza che in recupero. Una seduta che si può leggere in tanto modi. Un medio-variato con allunghi veloci di cento metri ogni chilometro o rieptute brevi-veloci con recupero da un chilometro a ritmo sostenuto (o ritmo maratona). Ma il risultato non cambia. Quello che conta è davvero solo il risultato a cui portano, abituare il cuore allo sforzo continuo ed al recupero a ritmo gara. Tenendo conto che solo dieci giorni fa, con Franco, avevo fatto fatica a chiudere i diecimila al Parco di Monza senza le continue variazioni di ritmo e circa alla stessa media, non posso che ritenermi soddisfatto. I risultati poco alla volta sembrano arrivare.

La mattinata senza pioggia e senza vento sicuramente è stata un aiuto importante, anche perchè la temperatura lungo il Naviglio è rimasta ideale. L'unica cosa a cui sto facendo caso ultimamente è che ci impiego qualche minuto in più per portare a compimento il riscaldamento. Ma subito dopo il primo allungo di cento metri, schiena e gambe non hanno avuto più bisogno di altro. Sono partito col freno a mano leggermente tirato, cercando di non esagerare nei primi chilometri. Impostanto il Garmin Forerunner 235 con gli allenamenti personalizzati ho avuto ancora il problema della lettura immediata ad ogni fine lap e in pratica ho corso senza veri riferimenti cronometrici, a sensazione. I bip successivi del gps li ho utilizzati solamente per l'inizio e la fine precisa di ogni step. Che alla fine era l'unica cosa che mi interessava veramente. A sensazione ero perfettamente conscio del fatto di star correndo al giusto ritmo.

La difficoltà vera di questo allenamento sta solo nella percezione che si ha della fatica. Abituandosi a correre a ritmo sostenuto e allungando ad ogni chilometro, quando si ritorna al ritmo maratona lo si impara a riconoscere e a fare in modo che il cuore riesca a sfruttare quell'andatura per recuperare senza dover rallentare ulteriormente. Un aiuto importante per la gara nei momenti di maggiore crisi. Quello che mi ha stupito maggiormente è il fatto di sentirmi a mio agio a quel ritmo (anche qualche secondo più veloce) e di riuscire perfettamente a gestirmi anche appena uscito dall'allungo veloce di cento metri. Nonostante sapessi che non è un allenamento leggero, speravo che il prof. Massini inserisse qualcuna di queste variazioni in programma, perchè sono convinto che sia uno degli allenamenti che possano servire maggiormente per imparare ad essere resistenti senza perdere in velocità. Incomincia ad essere interessante vedere come, settimane di allenamento parallele a distanza di un anno, possano (provare a) portare allo stesso risultato con condizioni di partenza totalmente differenti. E sono io il primo ad essere curioso di sapere come andrà a finire.