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Una nuova strategia: dieta e potenziamento

Una nuova strategia: dieta e potenziamento

Ho scritto, promesso e (soprattutto) sperato che il 2021 potesse diventare davvero un nuovo inizio. E ogni promessa è debito. Soprattutto quella con sé stessi. Così, dopo la fine del periodo natalizio, è scattata l’ora X, il momento di mettere in pratica tutto. Con due tasselli fondamentali da cui iniziare: perdita di peso e potenziamento muscolare.

In realtà, poi, il 2021 non è nemmeno iniziato come lo avevo programmato. Insieme a Chiara avremmo dovuto correre la prima gara dell’anno, la S1 Trail, la Corsa della Bora (leggi qui il mio articolo su Runner’s World), ma il rinvio a distanza di una settimana, purtroppo, non ci ha permesso di essere presenti. Un peccato, vista la buona riuscita della manifestazione, la giornata assolata e la Bora invernale ad accompagnare (e congelare) tutti i partecipanti. Ma non tutto il male vien per nuocere. Non esserci mi ha permesso di non forzare nella preparazione e di fare tutto con più calma. Ho corricchiato durante il periodo vacanziero, ho aggiunto qualche chilometro alle gambe, ho risolto qualche piccolo fastidio a ginocchio e polpaccio e mi sono presentato (quasi) come nuovo alla partenza del nuovo anno. Ieri. 

Sono ormai tre mesi abbondanti che dedico due ore a settimana al rinforzo del core e di tutta la muscolatura secondaria alla corsa, ma non meno importante. Anzi. Dopo un primo momento di assestamento, ho subito sentito i benefici del rinforzo fisico (e ne hanno giovato anche Tommaso e Leonardo con i quali mi sento molto più libero e sicuro in tutti i movimenti che reclutano muscoli della schiena e affini). Soprattutto ne hanno beneficiato il mio benessere generale e la corsa. A parte qualche piccola abitudine che devo imparare a risolvere quotidianamente (ad esempio non superare l’ora e mezza da seduto, in macchina o alla scrivania), non dover convivere con la costante presenza di fastidi persistenti è stato come rinascere. 

Tornare a correre è faticoso, ma poterlo fare liberamente e spensieratamente, mi ha ridato nuova linfa. Riprogrammare le mie uscite sarà qualcosa che farò nelle prossime settimane, ma intanto ho iniziato ad accumulare un po’ di chilometri. A sensazione. Come piace a me. Non punterò a fare tanto o troppo, ma a fare bene. Il giusto. Unendo bici e nuoto (quando si ripotrà) nelle giornate di scarico. E mantenendo sempre due giorni dedicati al rinforzo muscolare completo.

L’altro punto fisso è la perdita di peso. Ho parlato al presente, perché già ho iniziato a lavorarci. Tre anni di alti e bassi, di continui stop e ripartenze, di programmazioni e improvvisazione, mi hanno riportato a un livello di forma (inteso in ogni sua declinazione) bassissimo. Quasi lo stesso da cui ero partito con la mia nuova avventura da runner amatore. Non me ne faccio una colpa. È normale, quando le cose non girano per il verso giusto, perdere la motivazione e cercare benessere e piacere in altro. Avere lo stimolo di un risultato aiuta anche a stringere i denti (e la cinghia). Vederlo allontanare sempre di più, esattamente l’effetto contrario.
Per raggiungere questo nuovo obiettivo mi sono fatto (e mi farò) aiutare da un amico, runner e nutrizionista, Massimo. Non saranno settimane, ma mesi quelli necessari a riprendere uno stato normale. Ci sono già passato, anche se tanto tempo fa, e so che i risultati aiuteranno i sacrifici. Quello che importa è avere ben chiaro l’obiettivo da raggiungere. E il metodo per farlo.