Questo sito utilizza cookies, anche di terze parti, per personalizzare i contenuti e gli annunci, fornire le funzioni dei social-media e analizzare il traffico generato. Continuando a navigare in questo sito web acconsenti all'uso dei cookies.

Stratreviglio [Treviglio]

Ne era passato di tempo dall'ultima volta, ancora prima dell'estate. E ritornare a correre col GPA Mulino Vecchio proprio a Treviglio è stato quasi emozionante. Per tanti motivi. Ritrovare i vecchi amici e condividere con loro qualche chilometro, ritornare lungo un percorso che conosco e che mi piace anche se per pochi chilometri, vedere Chiara, reduce da New York, all'esordio nelle tapasciate lombarde e subito con un percorso da trenta e con un ottimo tempo che dà fiducia per la prossima Maratona di Firenze. E correre. Finalmente correre libero da pensieri e tempi, con la sola voglia di sentire la pioggia in faccia, la fatica nelle gambe.

Quando piove non si è mai in molti. Un peccato, perchè la pioggia della mattina così fine è stata quasi una manna. Temperatura ideale, percorsi larghi e lunghi, non molta gente lungo la strada e soprattutto un'organizzazione impeccabile. Visto che Iacopo è in perfetta forma corro con lui i primi chilometri, con buon passo, chiaccherando per tutto il tempo. Non semplice per me visto lo stato di forma latitante. La mia scelta di giornata è caduta sui 15 Km. Avrei optato per un diciotto se ci fosse stato, dato che i ventuno sono ancora troppi per le mie gambe. Mi accorgo che la testa vorrebbe fare di più ma il corpo non riesce a starle dietro. In realtà non ho mai controllato il cronometro lasciando che i chilometri scorressero sotto i piedi. Usciti da Treviglio e passati per Badalasco siamo arrivati al bivio dove ho salutato Iacopo esattamente dove lo scorso anno mi ero dovuto fermare e ritirare per un dolore fortissimo alla bandeletta del ginocchio. Io che ho sempre sfruttato la Stratreviglio per i lunghissimi in vista della maratona, in due anni sono arrivato a malapena a ventotto chilometri totali. Da qui in poi ho corso da solo, in mezzo ai campi della bassa, saltando da sentieri conosciuti a nuovi tratti, inseriti in questa edizione della corsa, che sfruttano le nuove piste ciclabili. Mi sono ritrovato a Castel Cerreto senza quasi accorgermene, puntando quelli davanti a me in sequenza prima uno e poi l'altro, raggiungendoli e superandoli. Ho preso un po' di fiducia vedendo che comunque la velocità di gamba è sempre superiore alla media, ma non è stato semplice e soprattutto il percorso non è stato molto lungo. Mi sento impaziente in realtà, ma fortunatamente riesco anche a frenarmi. Il ritorno verso Treviglio passando dalla Geromina è stato veloce anche se la fine sembrava non arrivare mai. Mi son fermato dopo 1h 04' 20", ancora un po' troppo rispetto ai ritmi di prima, ma sempre sulla strada del recupero. Un altro passo l'ho fatto. E' stato comunque bello fermarsi ad aspettare l'arrivo degli altri, tra una chiacchierata e l'altra, salutando amici che non vedevo da tempo e che arrivano alla spicciolata. Non c'erano tutti, ma con gli altri ci rivediamo a Carugate la prossima settimana.