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Milano-Pavia

Ore 6.00. La sveglia dà il primo via. E' così per ogni appuntamento importante. Fuori è ancora buio e nonostante le previsioni dicessero il contrario le nuvole coprono ancora il cielo. Borsa e divisa sono già pronte dalla sera prima in modo da non dimenticare nulla. Sara si gira aprendo appena gli occhi, oggi ci vedremo solo all'arrivo. Per colazione pane caldo, marmellata e succo di frutta prima di salire in Vespa per l'appuntamento con Federico e Simonetta. Mentre sfreccio tra le trade deserte il cielo si dirada e il sole comincia a scaldare la giornata. Puntuali partiamo verso Porta Ticinese. Siamo in anticipo, ma meglio essere previdenti ed evitare le code. Alla partenza c'è chi è arrivato ancora prima di noi. Con Simonetta ritiro il pettorale ed insieme raggiungiamo Federico alla macchina. Il sole comincia a scaldare i muscoli mentre mi appunto il numero 605 sul petto e cerco di capire in quanti saremo alla partenza. Milleseicento è la risposta che cercavo. Milleseicento per i 32 chilometri che dividono Milano e Pavia. Milleseicento accalcati sotto il gonfiabile della Partenza. Milleseicento accodati lungo l'alzaia del Naviglio Pavese.

La partenza è lenta mentre in molti mi sfilano sul fianco. Ho deciso di provare a risparmiare le forze all'inizio della gara per non rimanere senza gambe e fiato nel finale. Il sole che pensavo di ritrovarmi alle spalle si specchia invece nel Naviglio alla nostra sinistra. Cerco di rallentare il passo sui 5' 30" senza farmi prendere dalla foga del gruppo. Federico allunga leggermente facendo da elastico tra chi sta più avanti e Simonetta che mi affianca. Teniamo il passo senza fatica tra una chiaccherata e uno sguardo al paesaggio, che passa dai palazzi milanesi alle nostre spalle e la campagna lombarda. Saltiamo il primo ristoro e il relativo spugnaggio rallentando solo per il secondo, dopo il chilometro 14. Quando mi volto Simonetta e Federico sono più indietro, così decido di proseguire solo, mantenendo il ritmo. Il passaggio ai 16 segna la metà della gara e l'attraversamento del Naviglio che da lì in poi mi accompagnerà sulla destra fin quasi all'arrivo. Gli alberi che lo costeggiano cominciano a dare un po' di refrigerio con le loro ombre mentre il sole ormai alto sembra averci riportato in primavera. Il passaggio ai 21 chilometri della mezza-maratona segna 1h 47' confermando l'ottimo ritmo mantenuto fino a quel momento. Mentre le gambe diventano pesanti e la fatica comincia a farsi sentire, incontro i primi che rallentano il passo. Conto chilometro dopo chilometro cercando di mantenere il passo regolare sui 5' 20" e le posizioni che recupero avvicinandomi all'arrivo sono sempre di più. Intorno al chilometro 27 sento le gambe irrigidirsi ed allo stinco sinistro comincio ad avere un dolore che mi accompagnerà fino all'arrivo. Nonostante tutto il ritmo è regolare e l'avvicinarsi di Pavia mi aiuta psicologicamente. Ai 30 chilometri passo a 2h 41' con l'obiettivo di concludere i 32 in undici minuti. In tanti stanno già camminando e molti altri rallentano. Provo ad incitare qualcuno mentre gli passo al fianco come vorrei facessero con me. In posizione sfilo accanto ai fotografi che immortalano gli ultimi passi della gara sfoggiando un sorriso che in altre situazioni mi sarebbe parso impensabile. Entrando a Pavia comincio la volata aumentando leggermente il passo quando al chilometro 31,5 mi si affianca una persona chiedendomi se fossi io Marchini. Con sorpresa annuisco capendo che è qualcuno della Martesana Corse che non ho conosciuto. Mi incita dicendomi di stringere i denti per il restante chilometro e mezzo che manca all'arrivo. Ma non dovevano essere 32 i chilometri? Con sorpresa mi accorgo che ho ancora mille metri da percorrere così cerco di mantenere il ritmo mentre passiamo per il centro di Pavia verso Ponte Vecchio sfilando al fianco di chi passeggia incuriosito dal nostro passaggio. Fortunatamente l'ultimo chilomentro è in discesa e il mio passo è buono. A 2h 56' 49" dalla partenza passo sotto il gonfiabile dell'arrivo. Le gambe danno segnali di vita mandandomi qualche acuto principio di crampo. Mi volto e guardo il Ticino che scorre alle mie spalle. Il sole è alto e fa caldo.

Dopo due settimane di preparazione alla maratona il risultato è in linea con l'allenamento. L'obiettivo era arrivare sotto le tre ore e così è stato. La media di 5' 21" al chilometro sarebbe sufficiente per finire la maratona in 3h 45', ma devo migliorare la resistenza alla distanza per riuscire a mantenere lo stesso passo.