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Test e Terzo posto alla Corsa di Primavera (Paullo)

Con l'inizio di preparazione per la Conero Running di fine aprile, ho voluto subito verificare se le sensazioni e i tempi d'allenamento corrispondessero veramente anche ad una condizione di gara equivalente. Ma ho voluto farlo a modo mio. Con la calma con la quale ho affrontato gli ultimi mesi di ripresa e basandomi solo sulle mie personali sensazioni in corsa. Meglio, credo, non sarebbe potuto andare.

Test alla Corsa di Primavera (Paullo)Speravo di uscire vittorioso da questo primo test sulla media distanza. Vittorioso per me stesso. Correre soffrendo, ma avendo una condizione che mi potesse permettere di stringere i denti fino alla fine. Riuscire a controllarmi durante la gara, cercando di gestire le forze rimanenti, ma arrivando comunque avendo dato tutto. E soprattutto avere della basi solide su cui lavorare. Una risposta precisa per preparare al meglio i prossimi ventuno chilometri di primavera. Quelli che contano davvero

Avrei potuto scegliere la mezza maratona di Cernusco Lombardone per il test di oggi. Un premio di categoria enorme praticamente certo (premiano sempre i primi dieci). Un pacco che fa gola. Ma mi sarei concentrato su altro rispetto a quello che mi sarebbe servito. E avrebbe voluto dire partire già col piede sbagliato. Primo, avere bene chiari in mente i propri obiettivi. E' stato Christopher a mettermi la pulce nell'orecchio della Corsa di Primavera di Paullo. Gara vicino a casa, tranquilla e con tutte le possibilità di fare bene. Ma soprattutto di potermi giocare pienamente tutto ciò che mi sarebbe potuto servire per capire realmente la mia condizione. 

In realtà non ho praticamente quasi mai preso in considerazione l'idea di poter essere premiato tra i primi cinque assoluti come da manifesto. Anche se ho sempre saputo che avrei dato il massimo almeno per provarci. Oltretutto una giornata splendida per correre. Mattinata fredda finché il sole non ha deciso di alzarsi e scaldare il percorso. Quattro i Corro Ergo Sum Runners alla partenza. Io e Gabriele per la distanza più lunga, Christopher e Manuela su quella più breve. E proprio mentre ci stavamo facendo le ultime foto di gruppo in divisa viola-arancio il via a sorpresa. 

Fortunatamente non ho avuto problemi a sfruttare le maglie larghe della partenza per portarmi subito a ridosso dei primi. Davanti a tutti Loris Mandelli a fare il passo (solo per sé) insieme al ciclista apripista, poco dietro io e altri due compagni, uniti in gruppo subito dopo aver lasciato il paese per la campagna della bassa lodigiana dopo i primi due chilometri. Momento in cui abbiamo abbandonato l'asfalto per una lunga e tortuosa lingua di terra e fango che ha caratterizzato gran parte del percorso. Come ripromessomi non ho mai dato uno sguardo al cronometro, affidandomi semplicemente al bip cadenzato dei chilometri del GPS. E com'era altrettanto pensabile, primi chilometri un po' troppo veloci (3' 42", 3' 43" e 3' 48" i primi tre). Ci ha pensato il fango a rallentarci leggermente (3' 53") ma neanche per troppo tempo. 

Senza scomporci, abbiamo scavalcato il primo lungo cavalcavia che sorpassa la Teem inseguendoci, affiancati, lungo i sentieri verso Cassino d'Alberi. Fino quando, tra l'ottavo e il nono chilometro, ho subìto un leggero strappo dei miei due compagni ed ho perso qualche metro. Ma le continue curve prima a destra poi a sinistra che non li hanno lasciati scappare troppo lontano. Il terriccio molle ed i tracciati sconnessi hanno appesantito leggermente le gambe di tutti fino all'arrivo lungo l'argine che costeggia la Muzza poco prima di metà gara. Ma la velocità non ha accennato a diminuire, anche se influenzata pesantemente dallo stato del percorso. 

Tra andate e ritorni costeggiando il canale, verso il dodicesimo chilometro, quando ho visto Mauro (uno dei miei due compagni di viaggio) cedere leggermente, ho provato ad attaccare, allungando brevemente il passo. Un aumento quasi impercettibile, ma che mi ha permesso di scavalcarlo e prendere qualche decina di metri di vantaggio per il terzo posto finale. Ma una corsa finisce solo una volta tagliato il traguardo. Non mi sono mai voltato per capire la situazione alle mie spalle, non ho mai spiato il tempo sul cronometro per non lasciarmi influenzare. Ho solo mantenuto la concentrazione per ascoltare gambe, testa, cardio e polmoni. 


Pregara, gara e premiazioni alla Corsa di Primavera di Paullo. Si ringrazia Aldo Nanni per le fotografie.

L'ultima parte di percorso, dal quindicesimo in poi, è stata quasi completamente in leggera salita verso l'arrivo. Ma è stato l'ultimo tratto di sterrato a segnare pesantemente le gambe che si sono trasformate in due macigni. Ritrovarsi da soli una volta riguadagnato l'asfalto è stata dura. Un ottimo esercizio per la gestione della fatica e delle ultime forze residue. Il distacco dal secondo è rimasto invariato, controllato a vista qualche centinaio di metri più avanti. Il countdown verso l'arrivo è stato inevitabile, con i cartelli dei chilometri che si sono rincorsi più velocemente di quanto immaginato. L'ultimo ostacolo è stato di nuovo il sorpasso della (maledetta) Teem, per poi lanciarsi nell'allungo finale fino al traguardo. 

La vista di Christopher in senso contrario che ci stava venendo in contro ha dato sollievo alle gambe e mi ha rassicurato sulla distanza degli avversari alle spalle. Ed inevitabile è arrivato anche l'aumento di passo sceso fino ai 3' 43" dell'inizio, testimonianza dell'ottima gestione di gara. Tutto sommato, visto che negli ultimi due anni ho partecipato a mezze maratone solo come allenamento in vista dei quarantadue chilometri o per accompagnare Chiara, un buon risultato. Anche e soprattutto per il tempo finale 1h 19' 20" per una distanza complessiva di 20,5 Km (media 3' 53"). Il tutto allietato dal terzo posto assoluto

La ciliegina sulla torta è stato poi il quarto posto assoluto di Gabriele alle mie spalle, guadagnato nei chilometri finali. Ma Corro Ergo Sum Runners che hanno completato il quadro premiazioni con l'aggiunta dell'altro quarto posto, quello di Christopher, sui 14 Km. Una domenica da incorniciare. E una dimostrazione che il lavoro, fatto con coscienza, consapevoli dei propri limiti, non può far altro che portare a risultati. Forse posso finalmente dire che dagli errori si impara. Ma saranno i prossimi mesi a parlare. Domani è già tempo di volare a Londra per un'altra nuova avventura... #dontrunfly