Questo sito utilizza cookies, anche di terze parti, per personalizzare i contenuti e gli annunci, fornire le funzioni dei social-media e analizzare il traffico generato. Continuando a navigare in questo sito web acconsenti all'uso dei cookies.

Campionato Brianzolo di Cross (Monza)

La più bella sorpresa di oggi è stata scoprire la Classifica Generale di Categoria (MM35) a fine corsa, non bastasse il nuovo personale di gara, 21' 15" su un percorso poco più corto di 6 Km. Mancano ancora due corse prima della fine del campionato, al momento sono 4° e verranno premiati i primi cinque, ma la voglia di provare per una volta ad essere sul podio è tanta. Vedremo nelle prossime due settimane cosa succederà. Oggi è stata una campestre da incorniciare, anche se era cominciata con molti dubbi, visti i bagordi della serata di ieri. Tantissima gente sul campo di gara, complice la temperatura più alta e la bellissima cornice del Parco di Monza. Quando arrivo Cris e Cune sono già appostati. Faccio un giro in solitaria per vedere il percorso e mi accorgo della quantità sconsiderata di fango che riempie tutto il percorso. D'altronde sempre di Cross si parla.

Non bastasse ci sono prima due salite e discese di una ventina di metri ma ripidissime e poi due falsi piani sul finale. La parte iniziale è invece abbastanza piatta e leggera, con l'erba che ha tenuto nonostante la neve sciolta. Tutt'altra faccia ha invece la seconda parte all'ombra dove ghiaccio e neve sono ancora presenti. Alla fine dei due chilometri di ricognizione ho già le scarpe completamente fradice. Opto per la prima volta per i chiodi lunghi, per provare a fare più presa nelle parti più molli. Una ventina di minuti di riscaldamento e poi via. La giornata è l'ideale per correre, con i suoi 9°C. Siamo in tanti, un'ottantina e al via sembrano tutti dei cavalli impazziti. Mi accorgo di viaggiare sui 3' 30" per i primi duecento metri. Riesco anche a fare partire il cronometro senza sbagliare come in tutte le altre volte precedenti. Cerco di non forzare troppo ma mi sembra che già alla prima curva ci siano un po' troppe maglie davanti a me rispetto al solito, ma vista la durezza del percorso preferisco tenermi per il finale. Tengo il passo e supero dove posso, anche se è davvero difficile. Alla prima discesa siamo già tutti in fila per uno. Le gambe scivolano di lato sul fango coperto dalle foglie, i piedi affondano. C'è chi si lancia, io cerco di tenere più che posso. In cima alla prima salita il pubblico è molto e incita i propri beniamini. Qualcuno tra i conoscenti urla anche il mio nome. Fa sempre bene. Poi di seguito ancora discesa e salita. Non supero e non vengo superato. Poi il tratto più brutto, in mezzo al ghiaccio dove in alcuni punti i chiodi non riescono nemmeno ad entrare in profondità. Pattino un po' ma rimango attaccato a quelli che mi stanno davanti. Appena ritorniamo sull'erba i piedi tornano a fare bene presa sul terreno e cerco di spingere recuperando qualche altra posizione lungo i falsipiani. Nell'ultimo tratto siamo sommersi dal fango. Sembra quasi di correre sul posto da quanto si scivola. Ma poi è già tempo di secondo giro.

Guardo il cronometro con un po' di ritardo e segna 7' 30", che vuol dire almeno un passo sui 3' 40". Sono sfinito, ma sento di poter tenere e il secondo giro contengo le forze cercando di non perdere posizioni. Le distanze tra uno e l'altro si allungano. Rimango aggrappato a quelli davanti e ne sfilo piano piano due o tre. Solita fatica in salita, solita instabilità sul ghiaccio e rimangono solo gli ultimi due chilometri. Il cronometro segna 14' e qualche secondo, ma non riesco a fare troppi calcoli con la bocca spalancata e il respiro affannato. Sento che dietro cominciano a cedere mentre davanti qualcuno accusa. Aspetto di passare le salite che segnao le gambe inevitabilmente e poi ne approfitto per recuperare altre posizioni. Nell'ultimo tratto di falsopiano raggiungo i due che mi stanno davanti. Supero il primo e mi accodo al secondo per provare lo sprint finale come la scorsa settimana. Ma appena passato il tratto fangoso lui dà un'accelerata di sorpresa e mi prende quei tre metri che non riesco più a colmare. Lo lascio andare girandomi e vedendo il vuoto dietro di me. Allungo per il finale, ma le posizioni sono ormai tutte decise. Trentunesimo di batteria e sesto di categoria. A fine gara scopro che proprio quello arrivato prima di me è chi mi sta davanti anche in classifica generale e che chi mi è arrivato dietro è anche il successivo sempre nella classifica di categoria. Il che vuol dire aver rispettivamente perso e guadagnato qualche punto sui due. Visto come stanno le cose le prossime gare le dovrò fare su loro due. Dovrò solo imparare a riconoscerli. Poi rimane la gara...