Questo sito utilizza cookies, anche di terze parti, per personalizzare i contenuti e gli annunci, fornire le funzioni dei social-media e analizzare il traffico generato. Continuando a navigare in questo sito web acconsenti all'uso dei cookies.

Il rompi... scatole

Marzo è ormai quasi passato e con lui ormai anche tutti gli esami a cui mi sono sottoposto in tutte queste settimane. Qualche allarme è suonato strada facendo, ma oggi, con la visita dall’ortopedico, il peggio sembra davvero passato. Riprendere a correre è il prossimo passo. Cercando però di non farlo più lungo della gamba. 

Discopatia, protusioni, ernie... nulla di tutto questo, o quasi. La diagnosi, anche guardando le lastre ai raggi x fatti qualche giorno fa, sembra scongiurare una qualsiasi patologia cronica. E questo è già un grosso passo in avanti. Come era già stato evidenziato, probabilmente la causa di tutto questo guaio è stato il sollevamento di uno scatolone troppo pesante e un movimento sbagliato nel momento sbagliato. Che a sua volta ha causato lo slittamento di un disco vertebrale che ha generato la scoliosi, il blocco lombare e l’infiammazione di tutta la relativa zona. Parlo sempre in termini non medici. Protrusioni e ernie scongiurate e leggerissima (anzi quasi inesistente) discopatia che è decisamente fisiologica e sicuramente non riconducibile al problema. Per cui, da un certo punto di vista posso tirare un sospiro di sollievo. 

Sicuramente ci sono state concause che hanno inciso ad acuire il problema. I continui malanni arrivati dall’asilo nido, che già avevano messo in crisi la preparazione alla maratona. Le due maratone consecutive (prima New York e poi Firenze) che sicuramente hanno aiutato il fisico a debilitarsi ulteriormente. I malanni di fine/inizio anno e gli antibiotici, che hanno probabilmente dato il colpo di grazia ad un fisico già provato. Forse, non fosse stato per quel cartone, sarebbe successo per qualche altro motivo. 

La cosa bella è che ho il via-libera per correre. Come già mi aveva detto anche Mario (Ruggiu) a suo tempo. Correre che non vuol dire ammazzarsi in pista di ripetute da domani, ma semplicemente di riprendere un’attività fisica moderata e completa. Moderata: pochi chilometri alla volta, prendendo tutto il tempo necessario per ritornare con calma ai ritmi di una volta senza accelerare i tempi. Completa: affiancando esercizi per il rafforzamento del core e l’allungamento di muscoli e articolazioni, soprattutto relativamente alla colonna vertebrale (ma non solo). Senza dimenticare le sedute di fisioterapia per mantenere la zona lombare attiva e non rigida. 

Fortunatamente ho anche persone fidate e preparate per tutto questo. Già nei prossimi giorni dovrei vedermi con il prof. Massini per decidere come riprendere al meglio. Poi ci sarà Daniele, Corro Ergo Sum Runner, che invece mi darà i consigli per l’irrobustimento di tutta la zona lombare (e di tutto il resto). Forse se una anno fa avessi davvero cominciato a seguire i buoni propositi che mi ero prefissato a quest’ora non sarei qui a scrivere questo articolo. Ma come al solito rima di imparare bisogna sbattere la testa. O come in questo caso spaccarsi la schiena.