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Il potere del Doping

Doping - Alex Schwazer

Ho scritto questo articolo su Alex Schwazer cinque anni fa. Era il 2016 e veniva sospeso per la seconda volta a causa del doping, dopo aver vinto i Campionati Mondiali di 50 Km di marcia al suo rientro. Oggi, non è cambiato nulla, né nel mio pensiero, né in quanto accaduto. Solo, ora, tutti sanno quale sia il vero poter del doping.

Mi sono già largamente espresso riguardo il caso di doping che ha travolto Alex Schwazer e le Olimpiadi di Rio. Non ho mai nemmeno nascosto quale fosse la mia precisa opinione riguardo la squalifica per chiunque si macchi di tale crimine sportivo. Non ho cambiato idea. Ho solo scoperto che c'è un tipo di doping ancora peggiore, quello del potere, che con lo sport non ha nulla a che fare.

Il risultato alla fine non è cambiato. Alla fine Schwazer non marcerà. Mi sono sempre opposto alla sua chiamata in nazionale, che fosse per le olimpiadi o che fosse per qualsiasi altra gara. Per quel che mi riguarda chi sbaglia deve pagare. E parlando di doping non deve essere data una seconda possibilità a nessuno. Parlo dal punto di vista sportivo. Dell'atleta. Diverso è quel che riguarda la persona. L'uomo.

C'è da riconoscere una cosa ad Alex. Il coraggio. Quello di non nascondersi, di non raccontare bugie (oddio qualcuna inizialmente l'ha detta, salvo poi dire tutta la verità). Quello che molti altri non hanno mai avuto il coraggio di fare. O di farlo solo a cariera finita, quando ormai il peggio che potessero subire sarebbe stato togliere il loro nome dagli annali sportivi. E dal punto di vista umano Alex può essere un esempio. Da questo punto di vista può essere perdonato. Una seconda opportunità va sempre data a tutti. Il modo di riscattarsi lo avrebbe potuto trovare, senza necessariamente dover ridimostrare sportivamente le proprie capacità. È questo che ha colpito l'opinione comune. È questo che ha riportato poco alla volta tanti dalla sua parte. Ma confondere l'uomo e l'atleta è sbagliato. Il peggio però è arrivato dopo.

Perchè se Schwazer ha le sue colpe, qualcuno è andato oltre, andando a colpire questa volta l'uomo e non (giustamente) l'atleta. Forse chi gli ha dato la possibilità di rimettersi in gioco dal punto di vista sportivo non pensava che sarebbe potuto tornare forte come prima. O di più. Salvo poi accorgersi troppo tardi di aver fatto i conti sbagliati. Tutto quello che la Federazione Internazionale ha manovrato da inzio anno nei suoi confronti è paragonabile, se non addirittura peggio, di quello che Alex ha fatto. Un doping di potere senza eguali. Mi sembra abbastanza chiaro.

La difesa di Schwazer ha dimostrato il dimostrabile. I suoi aguzzini (Wada e Iaaf - oggi World Athletics) invece sembra che abbiano più di un'ombra nelle loro accuse. A tutti è ritornato in mente il dramma vissuto da Pantani. Ma non servirebbe un'altra volta nulla scoprire tra quindici anni l'ennesima verità postuma. È chiaro che Alex abbia dato fastidio. È chiaro che Donati abbia dato fastidio. È assurdo che nessuno possa intervenire in un caso dove è palese l'abuso di potere da parte di una Federazione che va a colpire solo chi vuole e lascia indenni quelli che devono vincere (perchè russi e cinesi non hanno siubito lo stesso trattamento?).

Non avrei voluto Schwazer alle Olimpiadi. È vero. Ma non è nemmeno così che sarebbe dovuta andare.