Questo sito utilizza cookies, anche di terze parti, per personalizzare i contenuti e gli annunci, fornire le funzioni dei social-media e analizzare il traffico generato. Continuando a navigare in questo sito web acconsenti all'uso dei cookies.

Ritorno in gara (virtuale) al Don Kenya Mile

Il Miglio è una distanza impossibile, soprattutto per chi è abituato a pensare ai chilometri e non a far girare le gambe veloci. Poco più di una lunga ripetuta. Ma che quando c’è da dare il massimo diventa infinita. E dal Miglio ho provato a rilanciare quest’annata complessa. Milleseicento metri di rincorsa. 

Sono passati quattro anni dalla mia ultima gara sul Miglio. Quattro anni in cui è cambiato tutto. Allora era stata anche la mia ultima da non-papà-runner (Tommaso era nato una settimana dopo). Allora. Quando correre era un’altra cosa. Soprattutto eravamo in pista. Insieme. Uno in fila all’altro. Oggi ho corso in solitaria, come da ordinanza governativa. Ma l’importante è stato riassaporare quella voglia di non mollare mai fino al traguardo. Seppur virtuale. 

L’occasione me l’ha data il Don Kenya Mile, gara virtuale organizzata da Don Kenya Run, pensata per celebrare il record italiano di Genny di Napoli del 30 maggio 1992, in cui aveva fermato il cronometro sulla distanza del Miglio (1,6 Km) con l’incredibile tempo di 3 minuti 51 secondi e 96 centesimi. Occasione anche per provare a sfidarci tra di noi. Saranno tanti i Corro Ergo Sum Runners che, da oggi 29 maggio alla mezzanotte di domenica 31 maggio, si cimenteranno sulla distanza che ha reso immortale Roger Bannister. 

Bannister, il primo ad abbattere il muro dei quattro minuti in quattro giri di pista. Quattro, come gli anni passati da quando ho provato (senza riuscirci) ad abbattere il mio personale muro dei cinque minuti sulla stessa distanza. Oggi, conoscendo la mia attuale forma fisica, mi sono accontentato di abbassare quel muro a sei minuti. E per un soffio ce l’ho fatta.

Sono soddisfatto. Sono mesi che non provavo a correre una ripetuta, settimane che non mi cimentavo in un fartlek. Ultimamente ho faticato a raggiungere i quaranta chilometri settimanali e immancabilmente la forma (fisica e del fisico) ne ha risentito. In realtà, prima di partire, non avevo la minima idea di quel che avrei potuto fare. Correre una lunga ripetuta di milleseicento metri non essendo più abituato a far correre le gambe a frequenze alte mi era sembrata un’impresa titanica. E infatti così è stato.

L’ultima volta, in pista, avevo fermato il cronometro a 5' 19" 44 (3' 23" al chilometro di media) salendo anche sul terzo gradino del podio di categoria e di batteria. Impossibile pensare di fare meglio. E l’ho capito subito appena partito. Ho cercato di tenere una frequenza alta e il passo corto per sfruttare il ritmo e non la forza, vista la scarsa massa muscolare che sto cercando di ricostruire piano piano. Pur avendo dei buoni riferimenti lungo il breve tracciato da percorrere, non avere un confronto diretto dei giri di pista e soprattutto qualcuno con cui lottare ha reso tutto molto più difficile. Mi sono affidato alle sensazioni e alla memoria, cercando di riprendere ritmo ogni qual volta mi accorgessi che stesse scendendo troppo. 

Riassaporare la fatica delle ripetute, seppur in un’unica lunga tirata, è stato bello. Fiato corto, muscoli che erano sul punto di scoppiare, sudore negli occhi. Mi ha rifatto sentire vivo. Presente. Mi ha ridato quella voglia di riprovarci ancora che in questi mesi si era un po’ persa per strada. Alla fine il cronometro si è fermato a 5’ 56” 89 (3’ 42" al chilometro di media), a tre secondi da quel muro che non avrei voluto superare. Tanto. Ma al momento non avrei potuto chiedere di più. Un punto di partenza. L’ennesimo. Ma da qualche parte si deve pur ripartire.

Corro Ergo Sum Runners: primi

Aggiornamento 01.06.2020 - È bastato un appello ai Corro Ergo Sum Runners per vederli catapultati sulle loro strade per una sfida d’altri tempi... e per vincere la scommessa che più ci stava a cuore, quella di gruppo più numeroso. Dimostrazione che per essere un Corro Ergo Sum Runner non serve essere forti, veloci, imprendibili, ma avere solo la voglia di mettersi in gioco, insieme ai propri compagni di squadra e dimostrare che correre è puro piacere. Siamo saliti sul gradino più alto del podio con ben 25 presenze, davanti a gruppi storici come GS Montestella (24) e i padroni di casa Don Kenya Runners (22). 

Ma siamo stati anche inaspettatamente (in alcuni casi) veloci. Complimenti a: Franco Mauri 1° SM50, Jessica Mammarella 3° SF35, Manuela Pernice 2° SF50 e il sottoscritto Dario Marchini 2° SM45.

Grazie a chi ha tenuto alto i colori violarancio (in ordine cronometrico con i rispettivi tempi): Villa Stefano (5:09), Ammoni Gabriele (5:17), Iannacci Antonio (5:21), Bucciarelli Camillo (5:26), Casiraghi Federico (5:28), Vescovi Alessio (5:33), Mauri Franco (5:39), Schmalzbauer Simone (5:42), Rausa Fabrizio (5:47), Marchini Dario (5:57), Di Fonso Alessandro (5:59), Pedezzi Giorgio (6:00), Sadar Carlo (6:01), Midali Davide (6:06), Checchia Michele (6:34), Sommariva Alessandro (6:36), Mammarella Jessica (6:38), Paganini Alessandro (6:48), Pistis Giovanni (6:48), Milani Bianca (7:08), Berbieri Virginia (7:23), Pasquin Luca (7:39), Pernice Manuela (7:52), Attena Filippo (8:11), Ammoni Roberto (11:01).