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Quater pass tra Suis el Fontanì (Suisio)

Sapevo che sarebbe stata dura la corsa di oggi. Oltre al percorso, tempo freddo e pioggia. Non contento ho aggiunto al percorso di 22 Km anche un ulteriore giro finale su quello dei 6 Km. Ottimi i tempi. Peccato che dal nulla sia uscito un fastidiosissimo e dolorosissimo mal di schiena che da quando mi sono fermato questa mattina non ha più smesso. Spero solo sia un indolenzimento dovuto alle lunghe e ripide discese di oggi, ma ci credo poco. Tralasciando le cose negative questa mattina appena arrivato al ritrovo prima della partenza sono stati una piacevole sorpresa tutti i complimenti dei miei compagni di corsa per il risultato di domenica scorsa. Non sarà un gran risultato se paragonato ai tempi di molti altri più veloci, ma è il risultato di tanti sacrifici. E chi lo può capire e apprezzare meglio se non chi condivide le stesse sofferenze?

Alla partenza mi unisco a Walter e Massimo alla testa del nostro gruppo. Cerco di stabilizzarmi subito sul passo dei 4' 30" anche se so che nel percorso di oggi è cosa quasi impossibile. Infatti subito la strada scende dal centro del paese alla sponda dell'Adda. Quante corse ormai su questo percorso abbiamo passato. La via è famigliare. L'aria è fredda ma non piove. Walter rimane subito più indietro e con Massimo ci inoltriamo soli nel boschetto trovando ben presto l'ostacolo dei gruppi che camminano lenti e occupano tutto il piccolissimo e angusto sentiero. A stento riusciamo a svincolarci e dopo qualche minuto rimango solo. Anche in questa corsa mancano completamente i riferimenti chilometrici. Fortunatamente mi ricordo a memoria quasi tutti passaggi e so esattamente a che punto mi trovo, dove sono le salite, le discese e i tratti più faticosi. Prima del giro di boa inizia a piovviginare e dagli alberi cadono grosse le gocce dalle foglie ingiallite. L'acqua dell'Adda è calma e piatta, vicino alle sponde è pieno di bianchi cigni che tranquilli si godono la pace della mattinata. Mi guardo intorno, ascolto il silenzio e penso a quanti, pur abitando a pochi chilometri da qui, non si sono mai goduti uno spettacolo simile. Gli alberi di mille sfumature dal verde al rosso al marrone. Un canto ininterrotto di uccelli. E pace, tanta pace. Tra una discesa e una salita su un sentiero in buona condizione nonostante il tempo, supero molti corridori che mi precedono e dopo aver risalito tutta la sponda fino a Capriate ritorno verso la partenza/arrivo. Mi accorgo di stare bene, ma non guardo mai il cronometro, anche perchè non avrei alcun riferimento per comparare il tempo. Al rientro in paese a Suisio non rimango sorpreso quando il percorso dei ventidue svolta a destra poco prima del traguardo e allunga per altri due chilometri, memore della fatica-sorpresa dello scorso anno. Fermo il cronometro a 1h 51' 16", per un minuto personale sulla distanza. E' comico pensare che solo la scorsa settimana per fare un solo chilometro di differenza ci ho impiegato ventitre minuti in meno. Altri percorsi.
Riparto subito per il secondo giro per completare i 28 Km previsti. La schiena già mi fa un po' male, ma cerco di non pensarci. Lungo il percorso praticamente non trovo più nessuno, ma per lo meno i cartelli di indicazione ci sono ancora. Ridiscendo fino alla sponda dell'Adda e da solo entro nel bosco. Penso a quanto sarebbe bello correre sempre su sentieri del genere anche in allenamento senza doversi trovare necessariamente in Trentino. Ma sarebbe impossibile farlo di sera al buio. Quando riprende la salita dopo tre chilometri, la schiena rifiata un attimo e sento i quadricipiti irrigidirsi. In poco meno di mezz'ora ritorno per la seconda volta all'arrivo e ancora una volta miglioro i tempi di inizio anno: 2h 18' 40". Non posso che essere contento guardando l'orologio, ma la schiena non mi da pace. Non mi resta che riposare.