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Ripetute 5x1200 a 3' 40" rec. 2'

Prima volta di un allenamento di ripetute che non sia di una delle canoniche distanze a cifra tonda. Milleduecento metri sono tre giri di pista e potrebbe essere questa la vera spiegazione della lunghezza inusuale. O forse solamente il modo di ingannare la mente e correre duecento metri in più dei soliti mille mantenendone però il ritmo. Ma sempre milleduecento metri rimangono.

In effetti inizialmente la cosa mi aveva un po' spaesato. E avere a disposizione una pista per correre sarebbe potuto essere un ottimo aiuto. Tre giri a sessione e nessuna preoccupazione di cercare distanze per strada e percorsi più o meno piatti. Anche se fare il criceto in pista non è una delle mie massime aspirazioni. Così ho optato per caricare l'allenamento sul Garmin Forerunner 630 per ovviare al problema, cercando un tracciato adatto alla distanza. Non mi piace correre in pista le ripetute più lunghe, ma allo stesso tempo non mi piace nemmeno farle su lunghi rettilinei. Ho provato così a scegliere un percorso circolare (o meglio dire rettangolare) in zona industriale dove avere anche un po' di riparo da sole e vento. E a differenza di quanto mi capita di fare solamente sono ricorso anche all'alzata mattutina per evitare i 30°C delle ultime giornate.

Location oserei dire perfetta. Senza traffico (dovuto anche al periodo estivo), con gran parte d'ombra grazie al sole ancora basso e della lunghezza quasi precisa per far rimanere in ogni giro sia fase di accelerazione che quella di recupero. Unico svantaggio di queste corse estive in zona monfalconese sono i tratti di riscaldamento e defaticamento un po' più lunghi del solito. Allenamento però partito con il piede sbagliato. Ho utilizzato la funzione di allenamento personalizzato di Garmin Connect per registrare le serie di ripetute e alternarle con le fasi di recupero, come faccio quando non mi trovo su circuiti con il chilometraggio già segnato. Solitamente però, le fasi sia di recupero che di spinta o sono inferiori al chilometro o corrispondono esattamente al chilometro (anche ripetuto). Non avevo considerato che, con una ripetuta superiore ai mille metri, prima della fine della fase di qualità, sarebbe suonato il lap automatico del chilometro. Cosa che mi ha ingannato duecento metri prima della fine della primissima ripetuta, facendomi erroneamente rallentare. Ma cosa però non più successa poi con le seguenti una volta accortomi dello sfasamento.

In ogni caso un allenamento ben riuscito. Devo onestamente dire che i duecento metri in più li ho sofferti. Sicuramente più di testa che di fiato e gambe. Ma finendo comunque con soddisfazione tutte le serie. Milleduecento metri a 3' 40" corrispondono ad un tempo di 4' 24". In realtà, secondo la tabella di prof. Massini, avrei dovuto correre a 3' 50" (4' 36"), ma andando a sensazione i risultati sono andati ben oltre quanto programmato, pur correndo al mattino presto ed a stomaco praticamente vuoto. Evidentemente la differenza di temperatura estiva tra caldo e fresco incide in maniera decisiva su resistenza e velocità. E probabilmente anche queste ultime settimane di allenamento cominciano a dare qualche frutto. E per la Firenze Marathon mancano ancora tre mesi...