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Sensazioni sensazioni

Mercoledì, giorno di corsa un po' più spinta. Le sensazioni sono state subito buone appena partito. Nessuna fitta ai polpacci anche da freddo. Nessuna pesantezza alle gambe. Caldo afoso quasi insopportabile, sopra i 31°C. Ma le gambe hanno girato subito bene. Ho sentito la falcata naturale, sicura, ampia. Ed allora ho lasciato che fossero le sensazioni a dirmi come andare, attento solo ai piccoli imprevisti ed ai piccoli segnali che sarebbero potuti arrivare. Sono arrivato sul Naviglio che la media indicava qualche secondo appena sopra i 4' al chilometro ed ho lasciato ancora che fossero le sensazioni a proseguire.

Il sole alle spalle ha dato meno fastidio che averlo in faccia e le gambe hanno girato a meraviglia. Mi sono sentito bene mentre superavo neo-runners e bici a passeggio. Mi sono sentito bene. Mi sono visto bene. Come fossi in gara, come se nulla potesse fermarmi. Al quinto chilometro i pochi secondi sono andati sotto i 4' al chilometro ed ho deciso di rifiatare un po', almeno fino al giro di boa. E per fortuna l'ho fatto perchè poi il caldo-umido ha iniziato a farmela pagare. I flessori di entrambe le gambe hanno cominciato a mandare qualche timida fitta, la gola è diventata secca. Appena dopo il sesto chilometro mi sono fermato alla fontanella del parco per bagnarmi la testa e prendere un po' di fresco. Mi è sembrato quasi di piombare all'improvviso in un deserto. E fortunatamente le nuvole sono arrivate a darmi un po' di sostegno comprendo il sole almeno fino al ritorno a casa. Da qui in poi ho preferito rilassare un po' le gambe e diminuire il ritmo. Dopotutto la corsa è domenica ed è domenica che devono girare bene, non oggi. Alla fine i 12 Km li ho coperti in 49' 27", che visto il periodo e le condizioni è manna dal cielo. Ancora mi chiedo come invece domenica alla Run&Bike sia riuscito a mantenere un ritmo così alto. I miracoli dell'adrenalina.