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Una Maratona diversa

Ieri a Firenze è stata la mia prima Maratona da spettatore. Non mi era mai successo. Non sono molte le corse che ho vissuto da fuori. E' stata un'esperienza diversa, strana. Anche perchè comunque ho vissuto il week-end come lo vive un maratoneta: arrivo in città, visita all'expo, ritiro del pettorale, tensione pre-cena, sveglia e colazione il mattino presto, tensione pre-gara, entrata alle gabbie alla partenza. Tutto come fosse una normale corsa. E invece poi da quelle gabbie sono rimasto fuori, col mio zaino e la mia macchina fotografica. Ho cercato una posizione comoda per godermi lo sparo, il via, i top-runners che scattano alla partenza. E poco dopo è cominciata la mia-maratona, quella del rincorrere i punti strategici, i crocevia, calcolando il tempo di spostamento da una parte all'altra, cercando di riconoscere il tempo di percorrenza di chi sta passando. L'ho scoperto solo ieri, ma anche assistere ad una maratona, fino in fondo, è una faticaccia.

Minimaliste - Barefoot - A0

Peso: non esiste una categorizzazione di peso, ma normalmente vanno dai 180 gr ai 320 gr.
Ritmo al chilometro: 3' 30" - 4'00".

Caratteristiche: sono state progettate per favorire il movimento naturale delle articolazioni del piede, ne garantiscono una posizione biomeccanica ottimale e contribuiscono a correggere alcuni problemi di postura. Sono scape di solito molto comode, che lasciano tutto lo spazio possibile al piede. In alcuni modelli l’alluce è separato sia nella suola che nella tomaia. Questa libertà di movimento consente al piede di spingere con maggiore forza rispetto alle scarpe da running tradizionali. Sono scarpe ridotte al minimo dove tutti i materiali superflui sono stati eliminati. Normalmente le scarpe minimaliste hanno un differenziale (differenza tra pianta del piede e tallone) che va da 0 mm a 8 mm. Il tendine di Achille viene molto sollecitato, ma questo tipo di scarpe deve è fatto per correr in modo naturale appoggiando pochissimo il tallone, favorendo velocità e reattività.

Utilizzo: adatta sia a chi pratica allenamenti intensivi sia al runner occasionale. 

Consigliata a: non sono adatte per un uso universale, ma sono da intendersi come nuovi ausili per l’allenamento. E' consigliato farne un uso integrativo con scarpe da running tradizionali e di permettere al piede di abituarsi in modo graduale.

Superleggere - Racing - A1

Peso: sotto i 250 g. 
Ritmo al Km: sotto i 3' 30".

Caratteristiche: scarpe mollto leggere, reattive e flessibili, che normalmente non offrono nessuna risposta in ammonizzazione che disperderebbe buona parte dell’energia cinetica sviluppata nella compressione della scarpa stessa. Il dislivello tra avampiede e tallone deve essere minimo e il controllo del piede ridotto. L’alta sensibilità nell’appoggio permette di sfruttare al massimo la rullata del piede a ritmi veloci.

Utilizzo: gare su strada, allenamenti di sintesi, ripetute veloci in pista in alternativa alle chiodate.

Consigliata a: runner leggero e veloce. Non sono adatte a runners pesanti, ai pronatori ed ai lenti.

Intermedie - Performance Cushioning - A2

Peso: dai 250 ai 290 g.
Ritmo al Km: 3' 30" - 4' 00".

Caratteristiche: scarpe leggere e flessibili che non trascurano comunque un buon livello di ammortizzamento. Grazie a questo connubio tra leggerezza ammortizzazione sono spesso usate da atleti leggeri anche in gara o per gli allenamenti su percorsi veloci. Basso rapporto tra avampiede e tallone per rendere l'appoggio più reattivo. Non mancano i modelli con un leggero supporto antipronazione.

Utilizzo: gare su strada, allenamento su ritmi medio/veloci.

Consigliata a: runner di peso medio/leggero. Sconsigliate a persone che si avvicinano al running anche se di peso leggero.

Massimo Ammortizzamento - Cushioning - Neutral - A3

Peso: dai 270 ai 390 g. 
Ritmo al Km: oltre i 4' 00".

Caratteristiche: la tipica scarpa neutra, adatta a chi non ha particolari problemi di appoggio. Inizialmente dotate di un certo dislivello tra avampiede e tallone per proteggere i tendini delle articolazioni dagli impatti, ultimamente sta perdendo questa carattersitica in alcuni modelli. Ottimo potere ammortizzante che va però a scapito della velocità. Sono le scarpe comunemente più usate dai runners.

Utilizzo: allenamento, gare su strada.

Consigliata a: runner con appoggio neutro, supinatore (appoggio in inversione, verso l’esterno) o solo leggermente in pronazione (difetto dell’appoggio caratterizzato dal cedimento del piede verso l’interno). Consigliata a chi indossa plantari correttivi.

Stabili - Stability - Support - A4

Peso: dai 290 ai 390 g.
Ritmo al Km: generalmente oltre i 04' 00".

Caratteristiche: scarpe dotate di supporto speciale nell’intersuola che contrasta l’iperpronazione (difetto che porta l’eccessivo carico del piede verso l’interno, quindi quando cede verso l’interno). Possono risultare più rigide e poco flessibili rispetto ad altre categoria di scarpa. Di solito il controllo del piede non riduce l’ammortizzamento. Rientrano in questa categoria anche alcuni modelli performanti.

Utilizzo: allenamento.

Consigliata a: runner pesanti e/o iperpronatori. Sconsigliata a tutti gli altri e soprattutto ai supinatori (appoggio verso l'esterno).

Trail Running - Fuori Strada - A5

Peso: dai 270 ai 390 g.
Forma: semi-curva.
Ritmo al Km: qualunque.

Caratteristiche: scarpe che assicurano un appoggio sicuro su qualsiasi superficie con tutte le condizioni atmosferiche grazie alla suola a carro armato. Controllo del piede e ammortizzamento assicurati anche nelle situazioni estreme. Si stanno evolvendo, differenziandosi come le tradizionali scarpe da running in base alle diverse tipoligie di gara.

Utilizzo: sterrati impegnativi, corse in montagna, sky running. Ottime anche per il tempo libero fuori città.

Consigliata a: chiunque.

Chiodate - Specialistiche - Track - A7

Peso: < 200 g.
Forma: curva.

Caratteristiche: scarpe specifiche per l’atletica leggera. Ne esistono di diverse tipologie (cross, velocità, mezzofondo, ostacoli, salto in lungo, salto in alto, giavellotto...) differenziate in base al tipo di disciplina. Non sono ammortizzate e l’appoggio sull'avampiede è provvisto di tacchetti più o meno accuminati, intercambiabili o meno, per permettere il massimo del grip sulla pista, che presenta già un’ammortizzazione di suo.

Utilizzo: cross, pista e pedane.

Consigliata a: atleti agonisti.

Tempo Libero - Fitness - Active Running

Peso: dai 300 ai 390 g.
Forma: semi-curva/dritta.

Caratteristiche: sono la soluzione giusta per chi cerca una scarpa con cui iniziare a mantenersi in forma o comunque per l’impiego in palestra o all’aria aperta senza velleità agonistiche. Alcuni modelli presentano un buon compromesso tra stabilità e ammortizzamento, ma non sono comunque adatta per la corsa costante e continua, anche se lenta in quanto hanno un’ammortizzazione incapace di assorbire gli impatti della corsa in modo ottimale e non hanno stabilità.

Utilizzo: palestra, jogging, tempo libero.

Consigliata a: chi inizia. Sconsigliate per macinare chilometri.

Sabato al Villaggio vicino allo stadio sono anche riuscito finalmente ad incontrare Stefano Baldini. Ero un po' timoroso, intimidito da quello che è, e anche un po' scocciato dal disturbarlo come altre centinaia di tifosi che gli hanno stretto la mano e chiesto una foto. Ma già me l'ero fatto scappare altre volte. Sono anche quasi rimasto senza parole. Solo un saluto veloce, ma finalmente immortalato. Pensavo e speravo anche di incontrare qualche viso conosciuto, qualche amico, ma ho poi solo salutato Marco Marchei di Runner's World allo stand del giornale e Silvio Omodeo, speaker da sempre. Domenica invece è stata una mattinata intensa. Salutata Chiara poco prima della partenza ho vissuto la maratona in maniera diversa. Ho dovuto aspettare un'oretta per vedere l'arrivo dei primi al ponte che attraversa l'Arno prima della mezza. Ma la posizione strategica poco prima della curva è stata ottima. Tra i tanti mi sono goduto anche Giorgio Calcaterra che ho incrociato più di una volta e al quale non ho mai fatto mancare il mio tifo personale. Che atleta. Chiara è arrivata poco dopo, dietro al gruppo delle 3h 15'. Bene a metà gara, a tirare un piccolo gruppetto dietro di lei. Un po' meno al secondo check, in zona stadio intorno al ventiquattresimo. Io di mio ho approfittato per qualche fotografia sportiva. E anche qui mi sono accorto di quanto non sia così semplice e soprattutto leggero. Ho impiegato un po' di tempo poi per spostarmi verso il centro, per il passaggio al 35 Km in Piazza del Duomo. Un bel po' di chilometri anche per me. Ho rimpianto di non essermi infilato le scarpe da corsa e una tuta comoda. Soprattutto quando verso mezzogiorno è stato il sole a fare capolino nel cielo azzurro. Pensare che due anni fa pioggia e vento erano stati il tormento di tutta la maratona. La situazione globale al passagio davanti al Battistero mi è sembrata estremamente tragica. Tutti completamente distrutti, pochi quelli che mi sono sembrati in forma. Anche Chiara ha fatto fataca a salutare ed a sorridere. Ma so bene cosa si provi in certi momenti. E di certo il caldo non ha aiutato. L'unica nota negativa di quel poco che ho potuto vedere io è stato l'attraversamento fatto appena dopo il ristoro all'imbocco della piazza dove la gente cercava di attraversare in gruppo senza preoccuparsi di chi stava arrivando di corsa. Forse sarebbe stato meglio creare il varco in un altro punto. Ultima mia tappa è stata poi in Piazza Santa Croce all'arrivo, dove mi sono sudato, nel vero senso della parola, un posto in tribuna per gustarmi gli ultimi metri di gara. E non credevo mi sarei potuto emozionare così tanto. Ho avuto i brividi nel vedere certi volti, certi sforzi di chi stava per finire i suoi quarantadue chilometri. Chi arrivava stremato, con le gambe dense di crampi, zoppicando. Chi arrivava col sorriso, con le braccia al cielo, incitando il pubblico. Chi riusciva a fare lo sprint finale e chi aveva le guance piene di lacrime. E tanta gente tutt'intorno che gridava, applaudiva continuamente, incitava ogni volta un runner diverso. Perchè anche chi sta fuori sente che comunque quando finisci una maratona, in qualasiasi condizione, sei un vincitore. Il tempo, il personale, la vittoria, quello viene tutto dopo. Per questo quando tagli il traguardo ci vuole sempre un sorriso. Due minuti in più saranno due minuti in meno la prossima volta. A fine gara mi sono sentito stremato anche io. Ho avuto bisogno di una doccia rinfrescante e sarei rimasto volentieri a letto in camera come faccio dopo ogni maratona. Pensavo di riposare nel week-end e invece...

E stasera appena partito per l'allenamento quotidiano un po' di fatica l'ho fatta. C'è da segnalare che è anche arrivato l'inverno. Finalmente dice qualcuno. Una densa pioggerellina fastidiosa per tutto il giorno. Anche se in realtà la temperatura attorno ai 9°C non è stata tanto diversa dai giorni scorsi. Ho sentito le gambe un po' appesantite all'inizio e ci ho impiegato un po' a prendere il ritmo. Ma una volta sull'alzaia e soprattutto dopo il giro di boa il passo è decisamente andato migliorando. Non ho controllato il cronometro, ma a sensazione sono andato in progressione per tutti i 12 Km. Ho avuto un po' di indolenzimento ad entrambe i polpacci e lo prendo come segno positivo. Vuol dire che sto lavorando bene e che i dolori non sono fastidi, ma solo affaticamento. Volevo stare sotto i cinquanta minuti e il 49' 31" è stato in questo senso perfetto. Mi sono sentito bene man mano che i chilometri sono aumentati, con un buon movimento di gambe e una buona postura. Direi un'ottima strategia, se fosse stata una gara. Ed ho cercato di non esagerare in vista delle ripetute dei prossimi giorni. Non so ancora quando saranno, visto che mercoledì avrò un impegno in vista della Maratona di Milano, ma sicuramente non le salterò. Ho troppa voglia di ricominciare a correre ai ritmi di questa primavera. E' bello sentire di potercela fare.