Questo sito utilizza cookies, anche di terze parti, per personalizzare i contenuti e gli annunci, fornire le funzioni dei social-media e analizzare il traffico generato. Continuando a navigare in questo sito web acconsenti all'uso dei cookies.

Come in un tunnel

Buio e umido. La prima nebbia di stagione. Vera nebbia, quella padana. Fino ad ora era stata solo semplicemente foschia. Ho messo in testa la luce frontale, più per farmi vedere che per illuminare la strada. Un cono di luce tondo che ha creato la strana sensazione di correre in una galleria, rischiarata pian piano mentre più mi sono inoltrato. Appena arrivato sull'alzaia mi è sembrato di entrare sempre più in profondità, senza neanche quasi riuscire a vedere l'asfalto dove appoggiare i piedi. E stranamente ho corso bene.

Le gambe mi sono sembrate leggere senza più il peso delle ciaspole ai piedi. Ho quasi avuto la sensazione di volare. Ed ho fatto l'allenamento che speravo. Un crescendo lineare, un po' più lento all'inizio per aumentare l'andatura fino all'ultimo chilometro. Ho fatto fatica. Questa è la costante delle ultime uscite. Fatica. Una media di 4' 10" al chilometro con l'ultimo allungato fino all'arrivo dei 12 Km totali. 50' 00" precisi. E mentre correvo ripensavo alla Maratonina di Crema corsa con mio Zio, quando avevo appena ricominciato a correre e di problemi non mi sembrava di averne. Avevo corso controllato, senza troppa fatica, ad un ritmo poco inferiore a questo, eppure... Forse sono i lavori fatti fino ad ora ad avermi appesantito, non lo so. Quello che so è che il tempo del risparmio è finito ed è ora di cominciare a forzare, soprattutto di testa. Non ci sono più scuse che tengano adesso, solo novanta giorni al via.