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Monfalcone bis

La pacchia è finita. Sempre che di pacchia si possa parlare. Dalla prossima settimana si ricomincia a lavorare per l'autunno. Sempre che tutti gli acciacchi mi diano un po' di tregua. Ormai è quasi un anno che non riesco a correre senza che ci sia qualche problema. Ed i risultati infatti poi parlano da sè. In dodici mesi praticamente non sono migliorato più. Forse, anzi ho fatto qualche passo indietro rispetto a dov'ero arrivato. Purtroppo. E' il difetto dell'età, dove si si può sempre progredire, ma non c'è più il recupero istantaneo di prima. Ieri sembrava che il ginocchio non desse più problemi, oggi invece si è fatto risentire. E l'edema sembra guarire lentamente, anche se poi in corsa non dà pace.

Week-end fuori porta, in terra bisiacca. Ne ho approfittato per seguire alla lettera il programma del professore. 10 Km + 10 Km a 4' 30" in due giorni. Le sedute di queste settimane mi stanno riportando chilometri nelle gambe dopo il recupero dalla Monza-Resegone. E già dai prossimi giorni si ricomincia con le ripetute. Cosa mai fatta in estate prima d'ora. Ma data l'imminente Maratona di Carpi non c'era altra soluzione. La voglia è davvero tanta. Anche di soffrire in allenamento per poi gustarsi i frutti in gara. Ma per farlo si deve stare bene. E soprattutto mai bruciare le tappe, nemmeno nel recupero. Questo mi devo ricordare prima di tutto.

Ieri uscita faticosissima. Caldo e sole. Avrei voluto correre verso le otto del mattino, ma alla fine sono riuscito a cominciare solo verso le dieci, quando il sole era ormai alto. E caldo soprattutto. Sole da mare. L'errore (strano, non lo faccio mai in questo periodo) è stato partire troppo forte. Tra il quinto e il sesto chilometro ho dovuto forzatamente rallentare. Anche perchè, non avendo guardato prima di uscire cosa prevedeva l'allenamento, ho corso a sensazione. La cosa positiva è stata non avere problemi al ginocchio. Ho rimesso ai piedi le vecchie e ormai consumate Saucony Jazz 16 e il dolore non si è fatto sentire minimamente. Forse anche dovuto al giorno di riposo dall'ultimo allenamento a Gessate. O entrambe le cose. Fatto sta che l'unico vero problema di giornata è stata la stanchezza. Ma il caldo è stato davvero opprimente. Ho corso girovagando tra le vie di Monfalcone senza sapere realmetne dove stessi andando. Quando avrò un po' più di gambe riproverò il percorso collinare di questo inverno, ma in questi giorni non era il caso. Verso l'ottavo chilometro ero veramente provato essendo ormai qualche settimana che non superavo la distanza. Avessi trovato una fontanella lungo la strada mi sarei fatto una doccia istantanea per rinfrescarmi tutto, ma ho dovuto aspettare 43' 20" per poi fermarmi. E i primi dieci sono così andati.

Questa mattina ho invece corso in compagnia di Chiara che mi ha fatto da guida sui suoi vecchi percorsi di allenamento. Un po' più in periferia. La buona notizia di giornata è stato il tempo, ventoso e nuvoloso. Un altro mondo. Questa volta siamo stati più attenti al ritmo non discostandoci troppo dai 4' 30" di tabella. Ci siamo goduti la corsa fino al quarto chilometro quando mi sono dovuto fermare per una sosta di natura tecnica. E qui sono cominciati i problemi. Il ginocchio poco alla volta ha cominciato a farmi male. Prima un fastidio, poi un dolore crescente fino a quando non mi sono fermato. Gli ultimi due chilometri contavo solo i metri che mancavano alla fine della corsa. E il momento peggiore è stato dopo i 45' di allenamento, quando da fermo il ginocchio è stato investido dal dolore. Una decina di minuti e la borsa del ghiaccio per fare passare il tutto. Credo sia la bandelletta, ormai ne sono quasi certo. Ma cosa possa essere stato a causarla ancora non l'ho ben chiaro.