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Daccapo

Quando ho iniziato a correre mi è sembrato strano. Sentire le gambe leggere, le scarpe invernali sostituite da un leggerissimo paio da running, l'aria fresca. Sensazioni che in dieci giorni di stop si sono perse. Quasi dimenticate. Ma il polpaccio non ha dato alcun problema. Sono stato attento al minimo segnale fino al primo chilometro. E invece che sentire fastidio alla gamba sinistra mi è sembrata la destra quella un po' meno pronta. Ho corso senza preoccupazione, godendomi il sole di questo strano dicembre, le gabbianelle ancora sul ghiaccio residuo della Martesana, la tranquillità di un'alzaia nella pausa pranzo. Fino a quando non è ricominciato tutto.

Finalmente ho potuto sfoggiare i pantaloni lunghi invernali Nike che erano pronti già da un mese fuori dall'armadio. Come non averli. Morbidi e caldi, ma assolutamente leggeri. I migliori provati fino ad ora. Quando verso mezzogiorno ho visto il sole farsi largo tra la foschia, ho quasi avuto paura di aver fin troppo caldo con la divisa lunga. Invece la temperatura è stata perfetta. Quel fresco che rende la corsa leggera, piacevole. E lo è stato fino al giro di boa. D'accordo con Fulvio questa settimana sarebbe dovuta essere quella di prova. Tre lenti aumentando il tempo di corsa di volta in volta, prima 30' poi 40' poi 50'. Ma sarà tutto da rimandare. Al quarto chilometro il polpaccio è ritornato a farsi sentire. Ho capito subito che non era un'invenzione della mente. Dolore molto simile a quello di dieci giorni fa, ma spostato più in alto, tra gemello interno e soleo. Prima un fastidio, poi man mano che ritornavo verso il centro sportivo è aumentato. Fortunatamente non fino a farmi fermare, solo rallentato. L'indolenzimento alla gamba destra a quel punto neanche si è più fatta sentire. Mi sono fermato dopo poco più di 31' e 7 Km, ma ho capito subito che la cosa non può essere un semplice affaticamento da ripresa. Mi chiedo più che altro se, a questo punto, non possa essere qualcosa di più grave o profondo di una contrattura. Dieci giorni di stop, ma è come se non ne fosse passato neanche uno. Tutto da capo...