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Ripetute 12x400 1' 24" rec. 1' [A2]

Mai mai mai mai arrendersi. Anche quando la testa dice basta. Anche quando le gambe tremano. Anche quando sembra che ci sia un abisso tra l'ora e la fine. Se lo avessi fatto oggi adesso sarei qui a scrivere tutt'altro. E non me ne sarei dato pace. Credo di non aver mai fatto così tanta fatica in pista come nell'allenamento sui 400 m di oggi. Non tanto per il ritmo delle ripetute, ho fatto anche di meglio. E' stato il recupero la parte più critica. Certo, fatica voluta. Allenamento mirato. Ma se dicessi che tutto è andato liscio mentirei. Adesso, a posteriori, posso dire di avercela fatta, ma mentre calpestavo il tappeto rosso di tartan più di una volta ho pensato che non sarei arrivato all'ultima curva.

Ho capito solo dopo quale fosse l'obiettivo di giornata. A parte l'aumento di velocità. La resistenza in velocità. Riuscire a mantenere il ritmo anche sotto-sforzo, già con il debito di ossigeno, già con le gambe dense di acido lattico. Senza dare tempo al corpo di dire dai ricominciamo. Ho preso un po' sottogamba il solo minuto di recupero. Rispetto alle ultime ripetute brevi di un mese fa, solo due serie in più, ma sempre alla stessa velocità. Vero che allora non ero riuscito a stare sotto la media prevista, ma visto la crescita dell'ultimo mese la cosa non mi ha spaventato poi molto. E infatti dal punto di vista di ritmo grossi problemi non li ho avuti. Alla fine, praticamente tutte le serie sono state sotto i 3' 30" prescritti. Quello che non avevo previsto è stato l'intermezzo. Sono partito con il freno a mano un po' tirato, ma poi mi sono assestato su un buon ritmo attorno ai 3' 20" sulle prime quattro serie. E qui è iniziata la crisi. Fiato sempre più corto, cuore a mille. Ho sentito il corpo poco alla volta scomporsi durante la corsa. Non è bella la sensazione di perdita del controllo. Ho quasi corso in apnea, cercando di bere aria tra una ripresa e l'altra. Sole, si, ma neanche troppo caldo. Il problema non è stato quello. E' stata proprio la sensazione di volere più tempo prima di ricominciare. Solitamente i secondi di recupero tra una ripetuta e l'altra sono stati sempre abbondanti, sufficienti a riprendere fiato e forze. La fatica è sempre uscita sul finale. Questa volta è stato bene diverso. E me ne sono accorto. La tentazione di rallentare e fermarsi non nego ci sia stata. Ma fortunatamente non ha mai preso il sopravvento. Ma vedere che comunque il ritmo non è mai calato sotto il tetto massimo dei 3' 30" è stato di aiuto. Così ho solo fatto un countdown fino a dare il tutto nell'ultima serie. 9 Km che sembravano non dovessero finire mai. Ma una fine arriva sempre. L'unico interrogativo è come arriverà. E oggi sono davvero contento. Nel recupero finale, mentre trotterellavo dopo 37' 43" devastanti, ho ripensato alla prima ed ultima volta che avevo corso su quella pista: due annai fa, quando proprio a Cernusco avevo fatto il best sulla mezza. Quando anche allora ero arrivato stravolto e mi ero sdraiato sul tappeto rosso subito dopo l'arrivo. Forse è il segno che da lì devo riprendere. Che a volte basta crederci e non mollare fino alla fine, come avevo fatto allora.