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Marcia delle pecore (Melzo)

Dopo tre anni sono riuscito a tornare a correre a Melzo. Dove tutto è iniziato. Melzo, dove sono nato. Melzo dove ho cominciato a muovere i primi inconsapevoli passi di corsa, prima attorno alla generalfrigo, poi tra i primi a sfruttare la vecchia ciclabile verso Pozzuolo. Melzo, dove ho conosciuto per la prima volta le tapasciate di gruppo col Mulino Vecchio GPA. Melzo, dove non riuscivo più a venire a correre da troppo tempo. E anche ieri credevo avrei dovuto optare per altre soluzioni. Ma alla fine la situazione fisica e mentale mi hanno consigliato di scegliere la cosa più facile e più piacevole. Così alle 7.30 sono partito dal centro sportivo di via Buozzi insieme a Chiara e Mauro.

Si ringraziano Podisti.net, Giovanni Garavaglia e GP Melzo per la gentile concessione sull'utilizzo delle fotografie.

La parte più difficile della mattinata è stata la sveglia alle 6.00. Non che fosse diversa da mille altre domeniche mattina, ma le motivazioni in tempo di gara aiutano anche in quello. Dovevamo partire presto, un po' per avere un po' più di fresco, un po' per essere di ritorno il prima possibile in vista della grigliata domenicale. Alla fine si corre anche per il piacere culinario. Avrei dovuto avere una sessione decisamente pesante se avessi seguito la tabella di Fulvio alla lettera: 10 Km di lento più tre sessioni (come a Trieste, nda) di 5 Km a 3' 50", 3 Km a 3' 40", 2 km a 3' 35". Impossibile da fare in tapasciata, anche se però partendo presto e col fresco ieri forse ci avrei potuto provare. Ma sono la schiena (adesso) e la MoMot (tra due settimane) al momento le mie priorità.

Pochi quelli in pista ancora prima di noi e, in effetti, correre con strade sgombre e senza l'assillo del cronometro è stato rilassante. Teem e BreBeMi hanno forzatamente fatto cambiare il vecchio percorso agli organizzatori del GP Melzo, come Mattia mi aveva già anticipato nei giorni scorsi. Ma percorso che secondo me è nettamente migliorato, togliendo la parte dei tortuosi e stretti sentieri di campagna verso Truccazzano e sfruttando le strade spianate dei cantieri autostradali. Organizzazione pressochè perfetta. Con Chiara e Mauro è stata una allegra passeggiata-a-tre. Ritmo attorno ai 4' 30" (forse un pelo più lento) impostato da Chiara e una continua chiacchierata lunga 20,7 Km passando prima per le vie del centro di Melzo ed poi uscendo nella campagna verso Pozzuolo e Incugnate. Un lungo giro in zona Bisentrate dove la campagna è fortunatamente ancora verde e rigogliosa per poi continuare tra Trecella e Pozzuolo prima di ritornare a Melzo, visitando la nuova stazione.

E' inutile dire quanto mi sia piaciuto correre nella Martesana. Ritrovare vecchi sentieri di campagna, sentirne l'odore, assaporarne la tranquillità. E stare in compagnia preoccupandosi solo di dove mettere i piedi. E' quello che mi manca un po' in questo periodo. Come nelle prime-vecchie corse con Zio, Iacopo, Massimo, quel modo di correre che ti dà il piacere di farlo poi più veloce. Come se fosse la ri-carica della batteria. Che poi è anche quello che ritroveremo tra due settimane io-e-Chaiara nella MoMot. La situazione fisica non è stata delle più rosee. Nessun problema nel ritmo, ma le gambe nella seconda parte hanno fatto un po' fatica. Anche se non è la cosa che più mi impensierisce al momento. Dopotutto se a Padova ho corso una buona mezza senza prepararla credo potrei rifarlo ancora, in buone condizioni. La schiena invece ha avuto qualche sussulto col passare del tempo (1h 35' 50") e dei chilometri. Non dolore, ma neanche zero-problemi. E potrebbe diventarlo se non migliorasse nei prossimi giorni. Ma diamo tempo alle cure, aggiungendo tra le altre cose anche i consigli che Fulvio mi ha suggerito giusto oggi.

L'ultimo pensiero mi piacerebbe approfondirlo poi nei prossimi giorni. E parlo nei neo-runner, tutti quegli amici e conoscenti che ieri ho visto e intravisto lungo il percorso. Di qualcuno leggo e seguo gli sviluppi via internet, qualcuno lo sento sporadicamente, altri invece li ho scoperti incrociandoli. Mi piace pensare che possa essere stato un apri-pista in quel senso. Anche con i più scettici. Ma è bello vedere che a lungo andare prima o poi tutti ci vogliano almeno provare.