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Naviglio in piena

Acqua alta dopo la pioggia delle ultime settimane. Ma non è stata quella a riempire l'alzaia che scende lungo la Martesana. Quello a cui non sono potuto sfuggire è stata l'ondata di runners che hanno invaso la pista ciclabile. E nonostante l'ora tarda. Una quantità esorbitante di neo-podisti che, con passo tranquillo e facce stravolte ricoperte da sudore, correvano su e giù sulla strada pedonale che passa da Bellinzago, Inzago, Cassano e forse anche oltre. Non so se sia stata la mia disabitudine a correre ormai in questi orari, ma non mi ricordo d'aver mai trovato così tanta gente che corresse. Peccato per loro aver deciso di iniziare proprio quando il caldo sta cominciando a diventare asfissiante.

Già, perchè ieri sera nei 14 Km di scarico post-e-pre week-end ho proprio sentito la differenza di temperatura da una settimana all'altra. E la Maratona della Franciacorta non sarà una passeggiata anche per questo. Ma se tutti quelli che ho incontrato sapessero quanta differenza e quanta fatica in meno ci sia tra correre adesso e tre mesi fa credo cambierebbero subito i loro programmi. Buon per chi durerà tutta l'estate e a settembre si troverà a correre più agilmente. Ma saranno pochi.

Da parte mia, consapevole del clima, mi sono goduto il solito giro fino a Cassano d'Adda e ritorno. A dire il vero avrei quasi voluto cambiare destinazione, ma poi ho optato per il classico. La fatica è cominciata ad uscire nel tratto di ritorno. Ho provato ad immaginare cosa vorrà dire correre venerdì (11,1 Km) e sabato sera (21,1 Km) nelle stesse condizioni, ma in gara. E non è stato molto rassicurante. Tra l'altro da dopo la corsa ho cominciato ad avere un piccolo fastidio al bandelletta del ginocchio destro. Come un anno fa. Comincio a pensare che sia il caldo a fare brutti scherzi. Ma dopo 1h 02' 37" di corsa sotto il sole qualche piccolo acciacco è da mettere in preventivo. Più che altro speriamo non condizioni le prossime uscite.