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Dall'altra parte

Stesso posto, stesso fiume, ma dalla parte opposta. E visto che sono riuscito a partire un'ora prima rispetto a ieri, anche un po' di luce. Fortunatamente, perchè il lungargine del Bacchiglione in direzione ovest è completamente senza illuminazione. Ma soprattutto senza pista ciclabile. Solo una stretta striscia di asfalto alta sopra il letto del fiume (per questo si chiama alzaia!) dove le macchine sfrecciano fin troppo veloci da una parte e dall'altra. Poche. Ma col buio sarebbe stato un problema. E col buio non mi sarei potuto godere lo spettacolo della pianura padovana. Campi ordinati e coltivati in mille modi, casette di campagna da sogno, alberi popolati da centinaia di uccelli che mi hanno visto passare prima in una direzione e poi nell'altra. Correre per allenarsi, ma correre anche per conoscere, scoprire posti che altrimenti resterebbero nel mondo del nulla.

E visto che le gambe mi sono sembrate un po' stanche e con qualche piccolo fastidio ho optato per 10 Km in tranquillità, senza mai spingere. Anche perchè se domenica voglio gareggiare a dovere, un po' di sano riposo ci vuole. Il ritmo blando ha aiutato a scaricare le tensioni. Mi sono davvero goduto il panorama. Chi odia le strade dritte tendenti all'infinito non si sarebbe trovato a proprio agio. Sarebbe un'ottima strada per una bella gara. Piana, regolare. L'ideale per correre e non pensare a niente. Sono rientrato appena prima del crepuscolo, dopo 45' 07", scandendo il ritorno cercando e ritrovando i riferimenti che nel tratto di andata avevo preso ad ogni intermedio. Come Pollicino che cerca la mollica del pane...